Chapter 8 - You'll not be forever innocent.

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Inspiegabilmente rabbrividii, portando entrambe le mani sul suo petto. Volevo allontanarmi da lui, ma senza quella presenza, seppur oscura, mi sentivo una minuscola formica intrappolata in una prigione immensa; mi sentivo smarrita, insignificante.
E se fosse proprio questo il motivo per il quale gli sperduti adorano stare alla sua mercé? Ed io  ...  sto diventando come loro? Esaudirò ogni desiderio di Peter Pan? Commetterò gesti atroci per lui?

Il suo sguardo si posò sulle mani che ancora poggiavano sul suo petto; il mio era ancora privo di maglietta. Tornò poi a guardarmi in viso, abbozzando un sorriso enigmatico. "Di cosa parli?" gli chiesi confusa, provando comunque a sembrare decisa e autoritaria. Egli mi sfiorò il mento con l'indice, i miei occhi parvero bruciare a contatto con il suo sguardo magnetico. "Qui non si smette mai di giocare, Hood" sussurrò, portando lentamente una mano tra i miei capelli per riporne alcune ciocche scomposte dietro l'orecchio. "Di quale gioco si tratta?" mi sentii stupida, quando gli posi tale domanda.
Andiamo, Derya! Credi davvero di poter ottenere qualche risposta?

Una risata sommessa schiuse le labbra di Pan. "Lo scoprirai presto. C'è solo una regola" mi informò. Inclinò il capo verso sinistra, come se stesse studiando le mie reazioni; cominciai a pensare che fosse proprio così. Si avvicinò maggiormente, potevo percepire il suo caldo respiro carezzarmi la pelle. "Gli imbroglioni non vincono mai" un sorriso enigmatico gli incurvò le labbra; era una semplice frase, eppure suonava macabra, oscura  ...  nulla di buono si celava dietro quelle parole. "E cosa succede, quando i giochi finiscono?" chiesi in un flebile sussurro "Solo ad alcune persone è concesso smettere di giocare" "Chi?" "Coloro il cui corpo marcisce 15 metri sotto terra". Al suono di quella frase, lo spinsi lontano da me. Indietreggiai di qualche passo, ponendo le braccia in avanti per impedirgli di avvicinarsi ma, tutto ciò che ottenni, fu una risata fragorosa che sgusciò dalle sue labbra. "Sono certo che ti divertirai" disse a mo' di beffa, inarcando entrambe le sopracciglia per un breve istante. Indietreggiai ancora, finendo per colpire il tronco di un albero con la schiena. Mi bastò sbattere le palpebre per un attimo e, quando le riaprii, lui era di nuovo ad una distanza fin troppo ravvicinata. Sussultai istintivamente, schiacciandomi contro l'albero. "Diversamente da ciò che pensi, non resterai innocente per sempre. Lo si può vedere nel modo in cui guardi Felix, nei tuoi occhi velati dall'odio quando le tue mani stringono il suo collo, nel tuo sguardo quando si posa su di me. Vorresti vedermi morto ─ e soltanto io so quanto di procurerebbe piacere esserne l'artefice". Le parole che fluirono dalle sue labbra furono una pugnalata dritta in petto.
Erano orribili, perché non vi era nient'altro che la verità.

Fu soltanto in quel momento che mi resi conto di quanto mi avesse cambiata l'isola in un solo giorno; prima, non mi sarei mai sognata di sperare nella morte di qualcuno. Eppure, durante la prima notte, che avevo trascorso sulla spiaggia, bramavo di poter vedere il corpo privo di vita di Peter Pan galleggiare sulla superficie del mare; bramavo di stringere le sue ciocche biondo cenere tra le dita, mentre lentamente i suoi polmoni si riempivano d'acqua.

"No, no, no..." scossi il capo diverse volte, evitando il suo sguardo. Il suo corpo, con uno scatto repentino, mi bloccò all'albero, impedendomi qualsivoglia movimento. Provai a dimenarmi, ma i miei polsi furono bloccati dalla sua forte presa. "Per sempre è un tempo lungo su quest'isola  ...  e gli innocenti non sembrano resisterle" sussurrò, prima di allontanarsi.

Vidi i suoi piedi sollevarsi dall'erba; stava per andare viae lasciarmi sola, ancora una volta, con i miei pensieri. "Dopo esserti data una sistemata, dovrai andare a dormire. Hai un coprifuoco e mi aspetto che lo rispetti" "E dove dovrei dormire, mh?" ringhiai, senza preoccuparmi di guardarlo "Accanto alla legna per il falò. Dovrai guadagnartela, la tua tenda" "Oh, scommetto che morivi dalla voglia di dirmelo!" lo sentii ridere, mentre si muoveva su nel ciel per fare ritorno agli accampamenti.

Mi ci vollero un paio d'ore, prima di ritrovare il sentiero che mi avrebbe condotta alla spiaggia. Da quel punto, fortunatamente, conoscevo la strada per raggiungere il ritrovo, dove avrei dormito quella notte e chissà quante altre. "Ce l'ho fatta anche senza il tuo aiuto, Pan!" esordii a vuoto, incurvando l'estremità delle labbra in un sorriso pienamente soddisfatto; per una volta, ciò che aveva detto si era rivelato sbagliato.

Mi privai di ogni indumento, riponendone accuratamente uno ad uno sullo scoglio più vicino. Pan doveva essere già nella sua tenda, a quell'ora tarda della notte, se non altro non mi avrebbe spiata mentre facevo un bagno in mare. L'acqua era piacevolmente fresca e la sua superficie cristallina era illuminata dal delicato bagliore della luna; quel luogo incantato, quasi non sembrava appartenere all'Isola che non c'è.

Mi fu possibile rilassarmi, almeno per un po'. Per pochi minuti, le numerose domande mi abbandonarono e, insieme a loro, tutto ciò che mi circondava  ...  quella che, da quel momento in poi, sarebbe stata la mia vita.

He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora