PETER'S POV:
Ero malevolmente e piacevolmente incredulo.
È morta! È morta!
Pensai, raggiante.
Sono riuscito a toglierla di mezzo!
Poi, d'un tratto, una fitta mi travolse all'altezza del petto, mi rabbuiò. Mi resi conto di aver commesso un'azione innaturale, marcia. Ero un oscuro essere immondo e mi ero spinto oltre ogni limite.
Una rosa che punge la sua stessa foglia.
Autodistruggersi con consapevolezza.Il corpo di Derya Hood era disteso sul terreno, inerme, la testa posata sulle mie gambe. Sfilai con premura il pugnale, ancora incuneato nella profondità della sua gola, riponendolo sul terreno, noncurante del sangue che andò a sporcarmi i vestiti; le mie mani ne erano sommerse, così come il viso. Le carezzai con estrema delicatezza i lunghi capelli corvini, immerso nel silenzio, senza sollevare lo sguardo pur avendo avvertito un gemito in lontananza; gli sperduti non erano più sotto l'effetto dell'incantesimo della fata. Andai a tracciare il contorno delle sue labbra con le dita, sporcandomi ulteriormente del suo sangue, spostandomi poi verso l'alto. "Morire sarà una splendida avventura" sibilai, prima di coprire le iridi scure, ormai prive della loro solita luce, con le palpebre.
La avvolsi tra le mie braccia, issandomi poi dal terreno. Gli sguardi degli sperduti erano fissi su di noi. Nel guardarli uno ad uno, notai l'afflizione negli occhi di Felix. Camminai lentamente verso le tombe di Faynit e Benjamin e, con un gesto delle mani, creai un giaciglio sul quale Derya avrebbe potuto riposare per l'eternità. La distesi su di esso, lentamente, chinandomi per donarle un bacio sulla fronte. "Perché hai dovuto sfidarmi?" sussurrai, stringendo le mani in due pugni "Non sarei arrivato a questo, se fossi rimasta al tuo posto" ridussi le labbra ad un'unica linea dura, serrando la mascella. Raccolsi le sue esili mani tra le mie, lasciando che un'elegante Ginestra, che simboleggiava la sua forza, si materializzasse tra le dita affusolate della ragazza. Percorsi poi il suo corpo con le mie, ripulendolo dal sangue che ne macchiava la pelle nivea e sostituendo gli abiti da pirata con una veste bianca. Restai ad osservarla per quelle che parvero essere ore interminabili, prima di agire un'ultima volta: una teca di vetro ricoprì la sua sagoma, sigillata da un incantesimo che soltanto un sangue-nero avrebbe potuto spezzare; nessuno le avrebbe recato fastidio. Meritava di trovare la pace, almeno lei.
"Tornate agli accampamenti, qui non c'è nulla da vedere" ordinai categorico; gli sperduti, a capo chino, fecero com'era stato loro ordinato. In piedi, immerso nell'oscurità della Giungla, rimase soltanto la bestia. Posai una mano sulla superficie di vetro, all'altezza del viso che ricordava una bambola di porcellana. La guardai, in silenzio. Fu la prima volta che sentii una morsa chiudersi intorno ai polmoni, facendomi mancare il respiro. In vita, Derya era stata pura magia; leggera, anche gelida, come la neve e al contempo munita della forza distruttiva di un vulcano in eruzione. Avrei scommesso che nulla sarebbe cambiato, dall'altra parte del velo. Lei non avrebbe mai smesso di sprigionare la luce che l'aveva caratterizzata, non avrebbe mai smesso di affrontare il mondo a testa alta ─ io, non avrei mai smesso di pensare a lei, alla sua anima ribelle, a come mi avesse fatto sentire... vivo.
Peter Pan era il male ─ e ne sentiva tutto il dolore.
( ... )
Avevo intenzionalmente evitato qualsivoglia tipo di interazione, quella giornata, che si trattasse di dettare ordini, infliggere punizioni o, semplicemente, consumare dialoghi con Felix e Mike; in ogni caso, non vi era bisogno alcuno di condannare gli sperduti ─ Douglas e Dmitri mi avevano chiesto informazioni a proposito di un messaggio criptato inciso sul terreno e di come, durante la notte, un'insolita luce abbagliante avesse illuminato il buio. Felix, sin dalla scomparsa di Derya, aveva capito che qualcosa non andasse e, senza esitazione alcuna, me lo aveva riferito, prima che anch'egli divenisse vittima di uno stupido incantesimo. La lurida fata, che aveva aiutato la ragazza nella realizzazione del loro piano, non era più un problema; ella aveva lasciato l'isola e di certo, fornire ad un essere umano la magia essenziale a strappare un cuore, nonostante si trattasse di quello di un demone, non sarebbe stato di gradimento alla Fata Madrina, che l'avrebbe indubbiamente privata di ogni singola briciola di magia. L'unico fardello che mi avrebbe perseguitato per l'eternità, era il sangue del quale mi ero macchiato ─ quello di Derya Hood.
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He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||
Fanfiction" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermandomi ad ammirare la seconda stella in alto a destra, quella che Derya aveva bramato di raggiungere per così tanto tempo, quella che io ringra...