Chapter 34 - Never start a game, if you can't write the rules.

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Fu la voce di uno sperduto a far tacere Jasper. Risultò faticoso anche solo voltarmi in direzione di quel suono, dunque l'idea di scappare divenne pressoché impossibile; ma non potevo permettere che mi vedessero all'interno della grotta, non se significava mandare all'aria l'unica possibilità che avevo di segnare il punto di fine all'era del tiranno Peter Pan. Dovevo alzarmi e nascondermi, fare in modo che nessuno fosse in grado di trovarmi, ma più mi guardavo intorno, più mi arrendevo all'idea che non vi fosse nulla che potesse tenermi lontana dagli occhi degli sperduti; consapevole di non poter sfuggire a quella situazione, rimasi in silenzio, attendendo il mio destino. "Jack, è lei! L'abbiamo trovata!" disse qualcuno, notevolmente entusiasta, la voce accompagnata dal tonfo di passi veloci "Siamo eroi, Aaron! Eroi!" proseguì quello che doveva essere Jack, emettendo un gridolino stridulo "Aspetta, Jack! ─ Credo sia ferita". I passi dei due amici divennero lenti, come se avessero il timore di avvicinarsi a me che, a testa china, ero inginocchiata al pavimento. "Derya, ti senti bene?" mi chiese Aaron con cautela, con un tono dolce che mascherava l'agitazione; il silenzio, fu tutto ciò che riuscì ad ottenere. Seguirono una manciata di minuti, prima che provasse nuovamente ad attirare la mia attenzione; "Ho bisogno di sapere cos'hai, non sembri stare bene" la preoccupazione e lo spavento erano percepibili "Hai bisogno di una coperta? Sei bagnata fradicia e... da quanto tempo non mangi? Sei sparita da due settimane e non credo ti sia preoccupata di non saltare i pasti, a giudicare dalle ossa sporgenti. Quindi, ti prego, dicci cosa ti è accaduto. Peter Pan è a pezzi, la tua scomparsa sembra aver rotto qualcosa dentro di lui e ─ mi stai ascoltando?". "Sei sparita da due settimane".
Le parole che seguirono, non le reputai importanti. Due settimane? Sono rimasta intrappolata nei ricordi di Jasper poche ore al massimo, come possono essere trascorse due settimane?
"Va bene, va bene!" quasi gridò Aaron, esasperato "Se non vuoi dirci cosa diavolo ti è capitato, almeno prova ad alzarti! Dobbiamo riportarti da Peter Pan, adesso". Nel sentire pronunciare il nome di quel viscido serpente, il mio corpo parve essere mosso da un violento scossone. Percepii i succhi gastrici risalire lungo la gola, il terribile sapore del vomito mi disgustò ulteriormente; non potendolo impedire, il rigetto si riversò sulle pietre fredde. "Derya!" i ragazzi mi raggiunsero velocemente, fermandosi a pochi passi da me nell'istante in cui si resero conto che non fossi in grado di arrestare il volere del mio corpo "Dio, che schifo..." sussurrò Jack emettendo un verso gutturale e fastidioso, come fosse sul punto di unirsi a me.

Lo stomaco aveva smesso di contorcersi, le fitte si erano placate. "Ti senti meglio?" sussurrò Aaron in tono premuroso, inginocchiandosi alle mie spalle; in risposta, annuii lievemente e con estrema lentezza. "Dai, aiutiamola" una mano si posò delicata sulla mia spalla; turbata da quel contatto non gradito, scoprii di non essere in grado di controllare ciò che, lentamente, cominciava a divorare una semplice ragazza di villaggio. Afferrai il colletto del mantello di Aaron e, servendomi di una forza sovrumana che non credevo di possedere, lo trascinai all'interno del laghetto, assicurandomi che la testa non fuoriuscisse dall'acqua. Jack gridò il nome del suo amico; quando tentò di fermare l'atrocità che stavo commettendo, il suo corpo venne scagliato con violenza contro la parete opposta portandolo a guaire di dolore nell'istante in cui il suo viso incontrò il pavimento. Per un attimo mi balenò in mente l'idea che Jasper venisse in mio aiuto, ma un bambino innocente non avrebbe potuto commettere un atto simile ─ che fosse spinto dal disperato desiderio di vendetta?

Aaron si dimenò come un'anguilla, costretto a lasciare che l'acqua gli riempisse i polmoni, agitando le mani in aria nel tentativo di afferrarmi. Provavo pena nei suoi confronti, non perché fosse sul punto di morte ─ bensì, perché quello che diceva essere suo amico, senza ragionarci troppo, aveva deciso di abbandonarlo. Non era quello il modo di comportarsi. Lasciai la presa sui capelli di Aaron il cui corpo, pian piano, prese a sprofondare all'interno del laghetto, finendo per scomparire del tutto. Jack, nel frattempo, corse verso l'uscita; dovevo agire in fretta se non volevo essere scoperta, poiché varcare la soglia della grotta significava essere nuovamente rintracciabile. Afferrai repentina la lancia di Aaron, imprecando sottovoce dopo essere miseramente caduta nel tentativo di sollevarmi. Tentai ancora, barcollante, muovendo qualche passo veloce in avanti. Stabilito il bersaglio trassi un profondo respiro, facendo scattare il braccio all'indietro per rendere il lancio impeccabile "Non si abbandonano gli amici" ringhiai a denti stretti, accennando poi un risolino divertito. Un rantolio moribondo riecheggiò all'interno della grotta, lo sfortunato ragazzo mosse piccoli passi in avanti nel tentativo di uscire ma, prima che potesse anche solo condurre una mano all'esterno, il suo corpo cadde a peso morto; le dita posate sull'ultima fila di pietre che precedeva il terriccio.

He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora