PETER'S POV:
Avevo quasi raggiunto il mio obiettivo, ma la situazione, ahimè, mutò sotto il mio vigile sguardo in un effimero batter di ciglia; il pugnale era scivolato tra le dita di Derya fino a ruzzolare sul terriccio mentre lei, visibilmente terrorizzata, indietreggiava, finendo per cadere anch'ella al suolo. Nessuno dei presenti comprese cosa stesse accadendo; io, al contrario, sapevo esattamente cosa la stesse spaventando in un modo così violento. Si trattava dell'effetto della Mýga.
Derya, stava avendo le allucinazioni.Wendy, confusa e piagnucolante, non aveva osato muoversi. Pietrificata, forse affranta per il dolore che stava attraversando il viso di colei che le aveva quasi portato via la vita, non riusciva a distogliere lo sguardo dalla ragazza in lacrime, avente le labbra sbarrate per dar vita ad urla strazianti. Benjamin, uno dei ragazzi arrivati sull'isola la medesima sera, corse nella direzione di Derya, lasciandosi cadere accanto a lei; raccolse le sue guance tra le mani, scosse ripetute volte il suo viso con dei lievi colpetti, gridò il suo nome quasi senza riprendere fiato e, appurato che non vi fosse alcunché da fare, pianse come un infante. Fu per me inevitabile chiedermi per quale motivo fosse così angosciato per lei ma, dinanzi ad una situazione simile, ove per giunta il mio piano era miseramente fallito, decisi che vi avrei ragionato in un secondo momento.
Privo di garbo mi servii della magia per far scivolare il corpo del ragazzo qualche metro più in là, dal momento che nessuno avrebbe ricordato nulla, avvicinandomi alla ragazza che, scossa da quelle che sembravano scariche elettriche, riusciva a malapena a tenersi in piedi. "Direi che basta così" pronunciai in tono placido, sollevando la mano in un leggero movimento. Pochi istanti dopo, i corpi degli sperduti, di Wendy e John Darling, giacevano inermi sul terriccio umido, fatta eccezione per la primogenita del celebre ladro che accolsi tra le mie braccia.
Il suo corpo era disteso sul mio letto, decisamente più confortevole rispetto a quello degli sperduti; il lenzuolo ne copriva gran parte, almeno fino all'addome. Io, con lo sguardo posato sul suo viso, sedevo accanto a lei. Delicato le carezzai una guancia, spostandomi poi verso i capelli incastrandone dietro l'orecchio una ciocca scura che le ricadeva scomposta sulla fronte imperlata di sudore.
Le dita scivolarono con lentezza lungo la pelle del collo, appena mossa dalla vena aorta che pompava sangue. Raggiunsi poi il petto, soffermandomi sul seno coperto solamente dall'intimo intorno al quale incisi invisibili ghirigori, ripetute volte, fino a quando non mi decisi che fosse giunto il momento di scoprire la verità "Non ti farà male" sussurrai a qualcuno che, al momento, non aveva alcuna possibilità di ascoltarmi. Con fermezza, senza indugi, affondai la mano nel suo petto, estraendone in seguito un cuore pulsante ─ rilucente di un intenso cremisi. Vi scrutai all'interno e, al suo centro, ad intermittenza, vi era una minuta sfera nera; quella era l'oscurità che, al primo momento di fragilità, avrebbe divorato la luce.
Tuttavia Derya non aveva mai ucciso secondo il proprio volere, io l'ebbi costretta ad assassinare il povero Travis. Quella sera, se tutto si fosse svolto secondo una linea prestabilita, se Derya avesse affondato il pugnale nel petto di Wendy Darling, l'alone fioco delle tenebre, che si facevano spazio nella sua luce, sarebbe stato una bomba ad orologeria; essa, al primo gelido sorriso, sarebbe esplosa, rendendola la meravigliosa creatura che, dall'alto, avrebbe osservato il mondo, prostrato al proprio cospetto ─ con me al suo fianco.
La dentatura bianca scintillò in un sorriso incorporeo, sospeso nell'oscurità. Altrettanto deciso, le restituii ciò che le apparteneva. In seguito raccolsi una delle sue esili mani tra le mie, solleticando per un attimo le dita affusolate; soltanto un attimo dopo, ella fu tra le fredde lenzuola del proprio letto come se quella notte non fosse mai esistita. Fui costretto a lasciarla poiché dovevo occuparmi degli sperduti, di risanare alcune ferite e di condurre ognuno di loro all'interno delle rispettive tende. Nessuno avrebbe ricomposto i tasselli di quella serata che avrei rimosso dai loro ricordi, sostituendoli con altri fittizi. Avevo bisogno, almeno fin quando Derya non avrebbe impugnato l'arma, che loro credessero nel magico Peter Pan.
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He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||
Fanfiction" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermandomi ad ammirare la seconda stella in alto a destra, quella che Derya aveva bramato di raggiungere per così tanto tempo, quella che io ringra...