Chapter 28 - Because darkness is power, Darling.

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Le mie braccia avvolgevano ancora il collo di Hale, le dita strette intorno ad alcune ciocche; le sue mani, invece, posavano leggiadre sui miei fianchi.

La voce di Felix, che sussurrava parole dal suono raccapricciante, mi portò a voltarmi in direzione di Peter Pan: "Pan, i tuoi occhi..."

PETER'S POV:

Avevo un legame peculiare con la mia isola, eravamo collegati; il suo cielo era il riflesso di quelle ch'erano le mie emozioni e nell'istante in cui le mani di Derya si posarono sul petto di uno dei nuovi sperduti, trovatisi lì al solo scopo di surrogare i ragazzi ai quali ebbi sottratto la vita, un tuono squarciò la quiete del cielo sereno, illuminandone l'oscurità. Non apprezzai tale gesto, affatto. Nessuno, avrebbe nuovamente rovinato i miei piani. Ciò che mi piacque ancor meno, tuttavia, fu il mutamento dell'atmosfera che non ero stato io a controllare; prima del tuono, dettato dalla mia rabbia, diversi fulmini avevano illuminato il cielo statico; io, non avevo nulla a che fare con tale fenomeno.
E Derya dove ha trascorso le ultime ore? Perché non sono riuscito a vederla?

Wendy Darling, ancora fastidiosamente avvinghiata al mio busto, aveva lo sguardo fisso su di me che, intanto, mostravo il capo chino, lo sguardo fisso sui miei stivali. Le tenebre avevano divorato quelli che all'apparenza erano gli occhi di un essere umano; il demone ch'ero reclamava caos e Felix lo aveva ovviamente notato. Mi sorprese, però, che avesse deciso di renderlo noto ai presenti. Più tardi, distante dallo sguardo curioso di Wendy, vi avrei sicuramente scambiato quattro parole.

Le palpebre si chiusero sugli occhi, adesso divorati dal nero pece della mia anima oscura.

DERYA'S POV:

Lo sguardo dei presenti era sulla figura di Pan che, a capo chino, taceva. Mi chiesi a cosa andasse attribuito il suo improvviso cambio d'umore. Intanto, la distesa blu che si ergeva sulle nostre teste fu violata da un turbinio di tuoni e fulmini che la illuminarono e ne inghiottirono il silenzio facendo riecheggiare numerosi boati assordanti in tutta la sua ampiezza. Non avevo mai assistito ad una tempesta sull'isola, tuttavia non mi parve più strano del dovuto; insomma, non doveva esserci nulla di oscuro in tale fenomeno, anzi, sembrava naturale e, se non altro, sostituiva il solito cielo che, al contrario, aveva tutta l'aria di essere fasullo.

Il capo di Pan si sollevò, le labbra stese in un sorriso fittizio; guardandolo, scoprii che non vi era nulla di strano nei suoi occhi. Erano magnetici e sfavillanti, come loro solito. Wendy gli sorrise di rimando mentre carezzava il suo viso con una mano, ma la sua attenzione si volse per un attimo a Felix che, a contatto con il suo sguardo, sembrò deglutire. Capii che non vi era nulla di buono, in quella rapida occhiata. Nessuno parve preoccuparsi, ovviamente ━ non erano a conoscenza di chi fosse realmente Peter Pan.

Quest'ultimo si sollevò lasciando finalmente l'ochetta, andando poi a porre un braccio verso la lunga tavola sulla quale, adesso, posavano fini e lunghi oggetti bianchi che non avevo mai visto fino a quel momento. Ognuno di noi si voltò ad osservare la figura di Pan che si avvicinava ad essi raccogliendone, infine, uno tra l'indice ed il pollice, afferrandolo dall'estremità inferiore. "Qui dentro, vi è racchiusa una pianta che cresce sull'isola. Essa, sarà in grado di dare inizio alla festa" ci riferì, senza aggiungere altro, con un ghigno divertito dipinto sul viso ━ non ci si poteva fidare ━ "Cosa dovremmo fare?" gli chiese Isaac, assumendo un cipiglio perplesso "Non fate domande, divertitevi e basta! Il nostro caro Felix vi concederà una dimostrazione" volse un cenno del capo al ragazzo che, senza esitazioni ed inespressivo, si sollevò per portarsi al suo fianco. Egli afferrò l'oggetto e ne catturò l'estremità più fine tra le labbra; pochi secondi dopo, il vertice appena più largo si accese grazie ad una fiamma alimentata dalla magia di Pan e Felix inspirò a pieni polmoni prima di lasciar scivolare tra le proprie labbra un'ampia nuvola bianca che sembrava essere fumo. Sembrava un sigaro, ma molto più piccolo. Ne inspirò poco alla volta, ripetutamente, dopodiché lo vidi barcollare appena. Le labbra di Pan si schiusero in un risolino divertito, mentre posava entrambe le mani sulle spalle del suo amico "Noi la chiamiamo Mýga; il suo effetto è davvero straordinario e, come la durata, varia a seconda del soggetto. Vi sembrerà di volare e talvolta sopraggiungono le allucinazioni. A tal proposito, non è consigliabile farne un uso smodato e negligente. Fumatela con calma, inspirate a lungo, provate a non far cose delle quale potreste pentirvi e, ancor più importante, voglio che ve la spassiate" disse senza lasciare il solito ghigno beffardo e, allontanandosi dalla figura di Felix, raggiunse nuovamente Wendy.

He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora