Avrei dovuto aspettarmelo, dal momento che l'uomo non avesse neanche lontanamente l'aria di essere uno sprovveduto; tuttavia dovevo ammettere che, purtroppo, egli fu in grado di lasciarmi priva di parole e mentire, a quel punto, sarebbe risultato oltremodo inutile. "Colpita e affondata" ironizzai, servendomi poi della magia per poter tornare ad indossare i miei soliti abiti "Portare le vesti di quella poveraccia è stato straziante, la tortura peggiore di sempre!" aggiunsi, schiudendo le labbra in un sospiro sonoro. Quest'ultimo, pertanto, non sembrò batter ciglio a riguardo; infondo, per lui non era una sorpresa che io non fossi la docile e magnanima Wendy Darling. "Cos'hai intenzione di fare, adesso? Correrai dai tuoi amici per dir loro di stare in guardia dall'altro demone che abita l'isola?" inarcai un sopracciglio, incrociando le braccia all'altezza del petto. Egli scosse il capo impercettibilmente, sollevando gli angoli delle labbra in un sorriso enigmatico "Hai mai sentito parlare di Tremotino che ficca il naso in questioni che non gli riguardano?" ─ fu nell'istante in cui l'uomo ripete' il proprio nome, che un ricordo riaffiorò alla mente in modo meccanico ─ "No, ma ho sentito parlare di Tremotino" proferii piano, arcuando entrambe le sopracciglia in un'espressione perplessa "Il Signore Oscuro" pronunciai sottovoce, più a me stessa che al mio interlocutore. L'uomo mosse entrambe le mani in un gesto strano, come se si fosse improvvisamente cimentato in un'insolita danza ed io, in risposta, lo guardai stranita ─ "In persona".
Mia madre portava in grembo Roland quando una terribile malattia quasi pose fine alla sua vita, ma mio padre, insieme al suo adorato arco, decise di recarsi dal mago più potente della Foresta Incantata: Il Signore Oscuro. Egli rubò un'arma potente dal castello della bestia, con la quale curò la sua giovane amata e mise in salvo il frutto del loro amore; quella fu l'ultima volta che mio padre usufruì di tale potere ─ "la magia ha sempre un prezzo che non vale la pena pagare".
La mia famiglia... era trascorso davvero tanto tempo dall'ultima volta che le avevo dedicato un pensiero e naturalmente ─ nessuno dei tre respirava ancora. I tratti dei loro visi erano ormai divenuti immagini distorte e consumate, le loro voci erano un ricordo lontano e quasi non ne rimembravo più il suono ─ ma quello era ben poco, paragonato all'aver dimenticato il loro amore... lo stesso del quale non sentivo più bisogno.
La voce di Tremotino mi distolse dai pensieri, portandomi a scuotere il capo per disfarmene "I ricordi ─ di ancor peggio, c'è solamente chi si impone di non crearne altri" sospirò a fondo mentre si muoveva per prendere posto sulla roccia che aveva occupato pochi minuti prima; a giudicare da come mi guardava, attendeva che lo seguissi. "Non serve che tu faccia uso dei tuoi giochetti mentali con me" risposi, senza accingermi a muovere un passo "Oh, mia cara, non ne ho bisogno. Mi è bastato guardarti, per capirti" proferì con un'irritante leggerezza, munito di un sorrisetto che non sembrava aver intenzione di lasciare le sue labbra sottili. "Peter Pan è un mostro" esordì, guadagnandosi la mia completa attenzione "So per certo che, nel profondo, vorresti vederlo morto almeno quanto lo voglio io" ─ la sua espressione mutò in un effimero batter di ciglia, nell'istante in cui pronunciò tali parole: divenne serio ed il suo rancore era palpabile. Ridussi le labbra ad un'unica linea dura nel tentativo di mantenere la calma ─ non potevo permettermi di generare il caos, non quando Peter mi aveva chiesto di attendere il momento giusto.
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He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||
Fanfiction" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermandomi ad ammirare la seconda stella in alto a destra, quella che Derya aveva bramato di raggiungere per così tanto tempo, quella che io ringra...