Rimasi interdetta a quelle parole, assumendo un cipiglio perplesso in merito. Altri ragazzi, vestiti e armati allo stesso modo, sbucarono alle sue spalle; alcuni volando, scendendo dal tronco di un albero ed altri semplicemente camminando. Fu meccanico per me, alla vista di una dozzina di sconosciuti, nascondere Roland dietro le mie gambe. "State lontani!" dissi con tono di voce elevato, indietreggiando di qualche passo. Avvertivo il violento tremolio del corpo del mio fratellino che, spaventato, gemeva in tono sommesso; "Resta calmo, Roland. Va tutto bene, okay?" gli sussurrai al fine di rassicurarlo, voltandomi a guardarlo per un breve istante "Oh, io non ci conterei!" sogghignò il ragazzo apparentemente più grande, muovendo qualche passo nella nostra direzione; indietreggiai d'istinto, ponendo la mano libera in avanti "Non devi avvicinarti!" gli gridai, rivolgendogli uno sguardo ricco di disprezzo. "Probabilmente restereste entrambi a marcire qui, se dipendesse da me, ma lui vuole incontrarvi" il sorriso lasciò le sue labbra, cedendo il posto ad un'espressione severa e vagamente sinistra "Chi?" chiesi perplessa, senza ricevere alcuna risposta.
Uno dei ragazzi, senza batter ciglio, afferrò Roland con efferatezza. Lo sentii gridare il mio nome, quando la sua mano scivolò dalla mia. "NON TOCCATELO!" gridai a pieni polmoni mentre allungavo le mani per poterlo recuperare. Ogni mio tentativo di allontanarlo dalle sudicie mani di quelle persone fu vano, poiché il riccio fu in grado di impedirmelo e bloccarmi le braccia dietro la schiena. Cominciai quindi a dimenare le gambe, ignorando i vari sbuffi seccati del ragazzo che mi teneva ferma. "LASCIATELO!" gridai ancora quando mi resi conto che lo stavano portando via, dimenandomi maggiormente. Spinsi il capo all'indietro per colpire il naso di colui che mi teneva immobile, il quale fu dunque costretto a lasciare la presa permettendomi di correre in direzione di Roland. Ancora una volta, però, egli intervenne colpendomi alle spalle, caddi quindi sulla sabbia e nell'istante in cui provai a rialzarmi, mi afferrò le braccia e mi voltò a pancia all'aria. Il suo volto fu l'ultima cosa che vidi, prima di ricevere un pugno in pieno viso.
( ... )
Sobbalzai, scattando meccanicamente in piedi. Mi lanciai occhiate furtive intorno, scoprendo che gli occhi di circa 20 ragazzi, tra cui bambini, erano puntati su di me. Divampava un fuoco al centro di quello che sembrava essere un ritrovo, ma nessuna traccia di Roland.
"ROLAND!" strillai, sperando di vederlo comparire tra i visi di quelli più piccoli. "È una ragazza!" sussurrò qualcuno, apparentemente incredulo alla vista di una donna, ma non me ne feci cura. Al momento, dovevo ritrovare il mio fratellino. "ROLAND!" "Potresti smettere di strillare? Mi infastidisci" sputò il ragazzo che, poco prima, mi aveva colpita. Ridussi gli occhi a due fessure, serrando con forza la mascella "Tu─" pronunciai a denti stretti, prima di correre nella sua direzione con le peggiori intenzioni. Quest'ultimo fu inaspettatamente più veloce di me e mi ritrovai, per la seconda volta, con la schiena al tappeto; la punta della sua lancia sfiorava il mio collo, avrei potuto toccarla semplicemente deglutendo. Mi limitai quindi ad osservarlo, impotente, taciturna, senza osare muovermi. "La prossima volta che avrai il coraggio di toccarmi, sarà l'ultima" disse con aria minacciosa, tenendo lo sguardo fisso nei miei occhi "Non mi fai paura" con uno scatto repentino, cogliendolo di sorpresa, afferrai il bastone della lancia e la gettai poco più lontano per allontanarla dalla sua portata. Mi issai fulmina dal terriccio e, con una spinta decisa, infine, lo costrinsi al tronco di un albero. La mia mano circondava il suo collo, mentre godevo dell'espressione adirata sul suo viso. "Dov'è mio fratello?" gli chiesi ancora, al limite della pazienza. "Proprio qui" una voce maschile, con un accento insolito, mi portò a voltarmi.
Un ragazzo alto - non eccessivamente -, capelli biondo cenere, iridi verde smeraldo, sopracciglia definite e sguardo magnetico, si fermò a pochi passi da me; vestito di un pantalone sporco e strappato in alcuni tratti, una giacca verde, fermata con una cintura alla vita, lunghi stivali sfregiati - come la giacca - e avente strani polsini che si abbinavano perfettamente al resto. Accanto a lui, in piedi, c'era Roland. Corsi immediatamente nella sua direzione, recuperandolo tra la braccia e allontanandomi dai due istintivamente. "Felix, hai lasciato che una ragazzina ti battesse?" pronunciò mentre si avvicinava senza fretta alcuna, munito di un sorriso beffardo. "Derya, lui è mio amico" disse Roland "No, nessuno qui è nostro amico. Dobbiamo andare via." "Vedi, Derya ─ nessuno lascia l'Isola che non c'è senza il mio permesso" esordì il ragazzo in verde "E tu chi diavolo sei?" sputai con disprezzo tangibile; Felix provò ad attaccarmi, ma venne fermato con un semplice gesto della mano del ragazzo in verde che, divertito, sorrise ancora. Egli avanzò ulteriormente verso di noi ed io capii che indietreggiando non avrei risolto nulla. Rimasi quindi nella mia posizione, allontanando Roland da quel nuovo individuo che, con spavalderia, arrestò il passo quando fu a pochi centimetri dal mio viso.
"Ho dimenticato di presentarmi? ─ Sono Peter, Peter Pan".
Cast:
Felix ( Parker Croft )
Peter Pan ( Robbie Kay )
STAI LEGGENDO
He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||
Fanfiction" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermandomi ad ammirare la seconda stella in alto a destra, quella che Derya aveva bramato di raggiungere per così tanto tempo, quella che io ringra...