Chapter 22 - Forgive me.

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Il mio corpo era ancora aggressivamente scosso dai tremolii, quando provai a rimettermi in piedi. Qualsiasi cosa mi avesse fatto poco prima, era stata oltremodo dolorosa.

Cosa intende, con ciò che mi ha appena detto? Parla di voler uccidere Jeremy? No, non può... non può ucciderlo.

Il pensiero della sua morte, del suo corpo giacente al terreno, dei resti del suo cuore gettati con noncuranza sul suo petto, dei suoi meravigliosi occhi nascosti per sempre ─ permise ad un vento gelido di percorrere la superficie della pelle nivea. Peter Pan mi aveva già strappato via ogni cosa, si era impegnato duramente affinché mi sentissi spaventosamente sola; Jeremy, era tutto ciò che mi restava. Non gli avrei permesso di portarmi via anche lui ─ l'unico barlume di felicità che illuminava la buia prigione dentro cui ero stata rinchiusa.

Caddi al primo passo, quando fui finalmente in grado di rimettermi in piedi; le gambe, ancora indolenzite, non sembravano poter reggere il peso, seppur esile, del mio corpo barcollante. Dovetti aggrapparmi alla superficie di uno scoglio per potermi impedire di cadere e, da lì, restai nella medesima posizione per i due o tre minuti che seguirono. Una volta riacquisita una certa stabilità, potetti lentamente dirigermi verso gli accampamenti dove avrei cercato Jeremy ─ ignorando deliberatamente gli ordini di Pan. Mi avrebbe punita? Non aveva importanza.
Dovevo scoprire cosa stava accadendo.

Il sentiero, che divideva il mare dagli accampamenti dei bimbi sperduti, era pressoché silenzioso, erano udibili soltanto i cinguettii degli uccelli e i tonfi dei lenti passi di qualche animale selvatico, oltre alla mia voce che, appena percettibile, intonava una melodia nel tentativo di rilassare i nervi.

" A raven flies from the North to the sea,
a dragon whispers her name in the East.
The watcher waits on the northern wall,
a daughter picks up a warrior's sword.
A cold Iron Throne holds a boy barely grown
and now it is now.
A claim to the prize,
a crown laced in lies.
You win or you die".

Tra gli innumerevoli racconti che mia madre era solita narrarmi, c'era quello di sette regni in continuo conflitto tra loro per la conquista del trono di spade ( appartenute a valorosi guerrieri e tenute insieme dal respiro di un enorme e spaventoso drago nero: Balerion ); dove antiche casate, prive di scrupoli e munite di un vasto esercito di nati combattenti, davano inizio a carneficine, massacrando donne, bambini, anziani ─ con il losco scopo di crogiolarsi negli sguardi terrorizzati di chi, impotente, era spettatore della loro crudeltà. Qualsivoglia persona ambisse al trono, era capace di atti atroci... pur di poter, un giorno, sedere tra le spade, entrando in possesso dei regni e del potere da essi conferito.
E Peter Pan ─ Peter Pan, non era affatto diverso da loro.

Fu in quel momento, quando l'espressione arrogante del ragazzo si palesò tra i miei pensieri, che qualcosa mi colpì all'altezza della spalla sinistra. Mi voltai repentina, aggrottando le sopracciglia alla vista di Brett e Donovan che stringevano le dita intorno a dei sassolini, uno dei quali mi colpì, poco dopo, allo stomaco; senza rendermene conto, il mio corpo stava tremando di rabbia. "Ha smesso di funzionarvi il cervello, per caso?" domandai loro con tono elevato, recuperando poi il sassolino che scagliai contro Brett prendendone in pieno la fronte. I ragazzi risero fragorosamente, osservando l'espressione irritata del loro compagno. Passai in rassegna lo sguardo sugli altri mentecatti che sedevano alle spalle dei due, trasalendo alla vista di colui per il quale mi trovavo lì: Jeremy, seduto comodamente accanto a Felix. Da che ne avevo memoria, non lo avevo mai visto in loro compagnia a meno che non si trattasse di una rissa. "Jeremy..." sussurrai incredula mentre già correvo nella sua direzione per potergli gettare le braccia al collo; ai miei lati partirono dei cori di "Uhh" e "Ohh" dei quali, ovviamente, non mi feci cura. "Cosa ti ha fatto? Ti prego, dimmelo" sussurrai al suo orecchio, intrecciando le dita ad alcune ciocche dei suoi capelli scuri "Penso tu debba togliermi le mani di dosso, non voglio sporcarmi di ridicolo". Era la sua voce, non quella di un qualsiasi sperduto. Era la sua. Trasalii al suono della lieve risata che seguì, deglutendo pesantemente. "Jeremy" sussurrai ancora, allontanando senza fretta le braccia dal suo corpo e indietreggiando di un passo per poterlo guardare in viso; su di esso vi era dipinto un ghigno divertito, quasi malevolo ─ un'espressione che non gli apparteneva. Cosa sta succedendo?

He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora