Per quale assurdo motivo hai lasciato che quell'essere ti baciasse?
È stato a dir poco riprovevole. Vergognati.Approssimai quasi intimorita le dita alle labbra, tastandole con lentezza. Peter Pan le aveva appena toccate con le proprie, per provarmi che un semplice bacio non avrebbe cambiato il suo modo di essere. Mi venne spontaneo chiedermi: "quando gli ho detto che lo avrei baciato per provare a renderlo umano?". Eppure, aveva azzardato quella mossa ─ ed io, come la stupida ragazzina che Felix vedeva in me, glielo avevo lasciato fare.
"Sono ancora un mostro".
Le sue parole, pronunciate poco dopo essersi allontanato dalle mie labbra, risuonavano imperterrite e violente all'interno della mia mente. Come ho potuto, anche solo per un attimo, credere che potesse essere diverso da come si mostrava agli occhi degli altri? Che avesse dei sentimenti?
Mia madre, diversamente da mio padre, sin da bambina mi aveva insegnato che c'è del buono in ognuno di noi, che esiste un barlume di luce anche all'interno del cuore più oscuro ─ ma non riuscivo più a crederci. Peter Pan non aveva idea di cosa fosse la luce. Lui non era avvolto dall'oscurità ─ lui era l'oscurità.I bimbi sperduti erano prossimi al risveglio ed io, quel giorno, ero decisa a non incontrare Peter Pan, quindi, al fine di evitare che si palesasse per lamentarsi di come svolgevo il lavoro, mi ero già occupata della colazione; avevo preparato anche la sua che, però, avrei lasciato al ritrovo. In ogni caso, non sapevo dove si trovasse la sua tenda. Per quale motivo tiene segreta la sua posizione? Teme che qualcuno possa ucciderlo durante il sonno?
Beh, fossi nei suoi panni, dubbi simili mi terrebbero sveglia la notte.Ero irrequieta, sobbalzavo ad ogni innocuo rumore, al suono di ogni voce; il mio sguardo si spostava sistematicamente verso il cielo con il timore che, da un momento all'altro, Peter Pan mi avrebbe raggiunta in volo. Due ciotole alla volta, entrai nelle tende dei bimbi sperduti per porgere loro la colazione. Dovetti, per l'ennesima volta, ignorare le ridicole battute di Felix; non ero dell'umore adatto per una lite, non avrebbe fatto altro che attirare l'attenzione di Pan. "Buongiorno anche a te" risposi distrattamente, tornando al ritrovo per recuperare una delle tre ciotole rimaste. Mi era rimasta una sola tenda che, intenzionalmente, avevo lasciato per ultima. Sospirai profondamente e chiusi gli occhi per un breve istante, prima di entrarvi. "Buongiorno, Jeremy" sussurrai visibilmente turbata, chinandomi per porgergli la propria porzione tra le mani "Buongiorno" mormorò, traendo rapidamente l'oggetto a sé; a capo chino, si limitava a fingere che non fossi realmente all'interno della sua tenda. "Jeremy..." sussurrai con tono flebile, portando una mano sulla sua gamba che, inaspettatamente, ritrasse "Ho delle faccende da sbrigare, ho bisogno che tu te ne vada" proferì metodico, ingurgitando la frutta con avidità. Le sue parole furono taglienti, mi ferirono, nonostante sapessi che non avrebbe voluto trattarmi in quel modo ─ era ciò che Pan gli aveva imposto. "Jeremy, so che─" "Se tenessi a me, lasceresti questa tenda immediatamente!" ringhiò a denti stretti, stringendo saldamente il legno della ciotola in una mano. Sussultai quand'egli si rivolse a me in quel modo, deglutendo. Era la prima volta, da quando avevo messo piede in quella tenda, che il suo sguardo era fisso nel mio. Ma uno sguardo furioso non era ciò che volevo.
"Ho bisogno di te, non voglio rivederlo..." sussurrai con tono flebile, stringendo la stoffa dei miei pantaloni tra le dita. Tutto d'un tratto, la sua espressione cambiò; i lineamenti si rilassarono e la preoccupazione curvò i tratti del suo viso angelico. "Cosa ti ha fatto?" sussurrò, posando morbido una mano sulla mia. Il mio corpo parve rilassarsi al suo tocco ed ogni pensiero, in quell'istante, svanì. Sorrisi impercettibilmente, voltando il palmo della mano per incrociare le dita alle sue. Fu in quel momento che realizzai ─ e adesso? Come gli dico che Peter Pan mi ha baciata?
Esitante balbettai qualche "ehm", tamburellando nervosamente le dita su una gamba "Io non─" "Buongiorno, Jeremy!" una voce alle mie spalle fece sobbalzare entrambi; quest'ultimo lasciò velocemente la mia mano e scattò in piedi, sfregando agitato le dita tra loro. Mi voltai, deglutendo alla sua vista. Peter Pan.
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He'll destroy your light, till last drop. { Peter Pan } || Part 1 ||
Fanfiction" Il buio avvolgeva il cielo che si ergeva sull'Isola che non c'è; sollevai lo sguardo su di esso, soffermandomi ad ammirare la seconda stella in alto a destra, quella che Derya aveva bramato di raggiungere per così tanto tempo, quella che io ringra...