Pov. Rose
<< Buongiorno! >>
<< Mmm... Giorno >>
<< Nervosa? >>
<< Abbastanza >>
<< Ce la farai >>
<< Qui non si parla di me, ma di un bambino >>
<< Ti ricordi che sono stato io a mandare da te quel bambino, vero? Se l'ho fatto è perché credo che riuscirai ad aiutarlo >>
<< Speriamo tu abbia ragione. Piuttosto, hai fatto il caffè? >>
<< Lo sai che ti voglio bene? >>
<< Sei pessimo Hugo, prima o poi dovrai imparare a fare almeno il caffè! Come pensi di fare il giorno in cui andrai ad abitare da solo >> lo rimprovero mentre metto su la macchinetta.
<< Mi sembra ovvio, andrò avanti ad avanzi di quel che preparerete te e nonna Molly che conserverò un po' in frigo e molto altro nel congelatone sistemando ogni cosa in contenitori mono porzione così mi basterà riscaldare il cibo ed avrò tutto pronto. E nel caso non riesca a prendere avanzi chiamerò per il cibo d'asporto oppure comprerò qualcosa in qualche rosticceria babbana. Mentre per il caffè comprerò una di quelle macchinette con le capsule o le cialde, hai presente no? Quelle che si vedono nelle pubblicità babbane >> spiega gesticolando << anzi, sai cosa farò? Te ne regalerò una per natale >>
<< Ahaha sei terribile, non so come farà quella santa con cui andrai a vivere. Secondo me, visto che non sai fare niente in cucina, ti farà pulire i bagni ahahah >> mentre aspetto che il caffè salga, vado a prepararmi.
Quando torno, Hugo ha già finito di fare colazione e non è più in cucina, prendo il termos e, dopo averci versato il caffè dentro, saluto mio fratello ed esco.
Arrivo in ospedale un po' prima dell'inizio del mio turno, mi preparo e vado in stanza da Justin per controllarlo, quando arrivano le infermiere per portarlo in sala operatoria saluto i signori Darlian e raggiungo al lavaggio i dottori Nott, padre e figlio sono già molto seri e concentrati, come tutta l'equipe del resto.
Mettiamo le mascherine ed entriamo in sala, controllo che Justin sia addormentato.
<< Bene signori, cerchiamo di fare del nostro meglio, abbiamo la vita di un bambino e della sua famiglia tra le mani. Vediamo di dargli un futuro >> con gli strumenti medici babbani e le bacchette alle mani ci prepariamo ad operare.
Dopo pochi minuti dall'inizio dell'operazione un'infermiera entra in sala.
<< È in arrivo un incidente, a quanto sembra anche molto grave, sei feriti e due vittime già accertate ma che avranno bisogno di ufficializzazione. In pratica c'è bisogno di almeno un neuromago >> ci informa guardando i due Nott.
<< Vai tu, l'incidente sembra molto grave e tu sei più veloce di me in questo genere di cose >> a parlare è stato Jason.
<< Va bene. Sono sicura che riuscirete a cavarvela bene anche senza di me >> senza dire altro Theo lascia la sala seguendo l'infermiera a passo spedito.
<< Direi che è tutto in mano nostra >> mormora Jason.
<< Non sono mica tanto sicura se è un bene o un male >> ammetto con voce seria.
Continuiamo ad operare e, con un'ora e mezzo di ritardo, riusciamo a concludere anche se non senza difficoltà. Mi ritrovo a sospirare di sollievo mentre tolgo la mascherina e lascio da parte la strumentazione medica, mi sento stremata anche se siamo solo a metà giornata.
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Ritorno
FanfictionTratto dal prologo: In diciannove anni di vita non ho mai sofferto di claustrofobia ed attacchi di panico, insomma, sono una serpe, il sangue freddo è sempre stato uno dei lati del mio carattere che preferisco, ma adesso sento che se non esco immedi...