Pov. Rose
L'uomo che ha sparato mi da le spalle, senza perdere un secondo di più metto un punto a quello che stavo scrivendo ad Albus
" Ciao Al!
Come va? Ascolta, qui in ospedale è scattato l'allarme, sono certa che non è niente ma.
E continuo a scrive il messaggio:
UOMO ARMATO DI PISTOLA!" Scrivo fino a quando vedo con la coda dell'occhio che l'uomo in questione si è mosso e che punta verso il corridoio con tutti i miei pazienti ed alcuni genitori.
Scatto in piedi, non mando neanche il messaggio, e mi posiziono tra il corridoio in questione e l'uomo, più che guardare lui fisso la pistola, so che la bacchetta non mi servirà a niente con l'allarme dell'ospedale azionato, solo gli auror possono utilizzare liberamente qualunque incantesimo in questa situazione.
<< Mi spiace ma non posso lasciarla passare, non con quella pistola >> dico con voce ferma anche se sono incredibilmente agitata.
<< Pensa davvero di fermarmi? >> chiede sarcastico puntandomi la pistola contro.
<< So di essere impotente contro un'arma del genere ma, qualunque cosa o chiunque stia cercando non può essere qui. Questo è il reparto di pediatria, ci sono solo bambini che stanno già soffrendo molto. Non la lascerò passare e traumatizzare ancora di più i miei pazienti, non fino a quando sarò presente. Quindi, per favore, vada via >>
Alle mie parole segue solo silenzio, è allora che guardo in faccia l'uomo che mi punta addosso un'arma, i singhiozzi ed il pianto dei miei pazienti lo fanno come risvegliare da un sogno ad occhi aperti. Il reparto di pediatria è colorato, pieno di disegni, giochi e le stanze sono munite di vetri che, a parte quando c'è bisogno di privacy, sono sempre trasparenti quindi si possono vedere tutti i miei piccoli pazienti, qualche genitore e le infermiere.
<< Signor Tonix? >> richiamo nuovamente la sua attenzione << Esca dal mio reparto >>
<< Si ricorda di me? >>
<< Certo. Sono ancora molto dispiaciuta per sua moglie, ma così non risolverà niente >>
<< Questo lo pensa lei dottoressa >> rimane tutto in mobile ed io spero con tutta me stessa che si giri e, semplicemente, se ne vada, ma non sembra intenzionato a farlo. Continua a fissarmi come se stesse calcolando qualcosa. Improvvisamente riprende a parlare << Vuole che me ne vada dal suo reparto? Bene. Allora mi porti dal dottor Nott o... >> il rumore del colpo che viene inserito in canna finisce la frase che lascia in sospeso.
<< Non so se è in ospedale o se è nel suo reparto. Oggi c'è stata un'emergenza, potrebbe essere ad un altro piano. Se mi fa andare al p.c. posso controllare >> dico con calma sperando che funzioni.
<< Cosa aspetta? Prego >> mi fa cenno verso la scrivania con la testa.
La raggiungo velocemente << Bob? Cosa stai facendo? >> è il signor Darlian che si fa avanti.
Torno al messaggio che avevo iniziato << Non guardarmi così, Justion sta bene, non puoi capire quel che provo io, mia moglie, l'amore della mia vita, è morta e mio figlio è distrutto! >>
Scrivo frettolosamente " Bob Tonix. SBRIGATEVI! " invio.
<< Questo farà stare ancora peggio tuo figlio >>
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Ritorno
FanfictionTratto dal prologo: In diciannove anni di vita non ho mai sofferto di claustrofobia ed attacchi di panico, insomma, sono una serpe, il sangue freddo è sempre stato uno dei lati del mio carattere che preferisco, ma adesso sento che se non esco immedi...