Pov. Rose
Una volta che mi riprendo dalle risate cerco di riprendere in mano la situazione.
Tanto per iniziare apro e taglio subito la pizza, poi apro la vetrinetta con i piatti e ne afferro uno in cui rovesciare le patatine ed altri due per me e per il piccolo, prendo anche dei tovagliolini, due forchette, un paio di bicchieri e l'acqua e della coca-cola dal frigo, poggio tutto sul tavolo sistemando ogni cosa.
<< Ecco qui... >> dico mettendo un po' di patatine nel suo piatto e la pizza giusto in mezzo a noi così che possa arrivarci e prendere ciò che preferisce.
" Meno male che io esagero sempre quando c'è da preparare o ordinare il cibo... "
Io inizio a mangiare qualche patatina mentre osservo il piccolo decidere da cosa iniziare, alla fine opta anche lui per le patatine ed inizia a mangiarle con la forchetta.
" Lo sapevo... Così piccolo ma già super educato a tavola. Dico, perché non mettono nell'etichetta che le patatine fritte si possono mangiare anche con le mani quando non siamo a tavola con ospiti proprio non lo capisco "
<< Allora... Dimmi un po', come sei arrivato fino a qui? Eri nelle vicinanze? >> anche questa volta non mi risponde a voce, si limita semplicemente ad annuire " Non parli? " << Eri a passaggio? Magari andavi al parco? >> scuote la testa << No? Ed allora che ci facevi da queste parti? Qui non ci sono negozi >>
Si prende un momento e poi balza giù dallo sgabello dirigendosi verso la finestra, lo seguo per capire cosa vuole fare. Quando si ferma mi guarda un attimo e poi alza la manina puntando il dito, seguo immediatamente la traiettoria che mi sta indicando, rimango sorpresa.
<< Abiti li? >> chiedo come un imbecille per avere conferma di quel che penso di aver capito, lui conferma immediatamente << Per cui mi hai vista e riconosciuta? >> conferma ancora una volta per poi correre sorridendo di nuovo sullo sgabello.
" Mmm... ok, allora sarà il caso di andare subito ad avvertire suo padre altrimenti mi darà di nuovo della ladra di bambini "
<< Esco un attimo, tu non muoverti da li e continua a mangiare ok? >> ed ovviamente si limita ad annuire ancora una volta.
Esco sospirando " Mi parlerà mai? " scuoto la testa scacciando questi pensieri, senza pensarci molto prendo le chiavi di casa e mi avvio come un condannato a morte, chiudo la porta e con il cervello un po' in subbuglio perché non sono proprio abituata a ritrovarmi in mezzo a queste situazioni.
Con la coda dell'occhio, prima di salire sul porticato, vedo dei movimenti da una finestra così mi fermo un secondo e quello che vedo mi fa arrossire sia per l'imbarazzo che per la rabbia.
" Gli sembra questo il modo di comportarsi! "
A passo di marcia mi affretto a tornare a casa, afferro un post-it grande, una penna ed inizio a scrivere.
" Visto che il piccolo si è presentato, da solo, a casa mia, e la signorina, che suppongo essere la babysitter, è troppo " impegnata " a fare tutto tranne che il suo lavoro, con il suo " compagno ", credo che sia meglio che resti con me. Almeno sino a quando non sarà rientrato un adulto responsabile.
Cordiali saluti, la sua nuova vicina ( villetta a destra! ) "
Soddisfatta del mio biglietto esco un'altra volta di corsa e senza guardare ulteriormente all'interno della casa attacco il post-it alla porta e con un incantesimo faccio in modo che resti attaccato al suo posto e che non venga staccato da un colpo di vento o altro.
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Ritorno
Fiksi PenggemarTratto dal prologo: In diciannove anni di vita non ho mai sofferto di claustrofobia ed attacchi di panico, insomma, sono una serpe, il sangue freddo è sempre stato uno dei lati del mio carattere che preferisco, ma adesso sento che se non esco immedi...