PRIMA PARTE: JAMES

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"Un bicchiere di cola e rum" disse un ragazzo al barista al di là del bancone; l'uomo lo guardò per un momento e quando capì che doveva avere più di sedici anni prese in mano la banconota da dieci dollari ed iniziò a preparare il cocktail.

"Ecco qua"

"Grazie, amico" rispose il ragazzo con un ghigno sulle labbra, tornò a sedersi al tavolino che aveva occupato poco prima e si portò alle labbra la cannuccia di plastica nera; il drink scuro gli solleticò il palato e la gola con il suo gusto forte e deciso, appoggiò il bicchiere nella superficie piana e gettò la testa all'indietro, appoggiandola al muro, chiuse gli occhi per godersi meglio quella piacevole sensazione.

Non avrebbe dovuto prendere anche quel drink, dato che era già il sesto della serata, ma ciò era davvero una sciocchezza in confronto al fatto che lo aveva pagato con soldi rubati e che era uscito dalla propria abitazione senza il permesso della madre e dello zio.

Il giovane rimase ancora qualche momento in quella posizione rilassata, godendosi la canzone che un dj aveva appena selezionato per la pista da ballo della discoteca; aprì gli occhi quando sentì le risate e le chiacchiere trasformarsi in urla di panico e terrore: vide tutti i presenti correre in direzione delle varie uscite di sicurezza, sentì qualcuno di loro gridare che c'era un alieno all'entrata dell'edificio, che voleva sterminarli.

Impallidì vistosamente, capendo che l'alieno in questione stava cercando proprio lui, così corse in direzione dei bagni, optando per una delle finestre dato che le uscite di sicurezza erano pressoché impossibili da usare a causa della calca di persone; atterrò nel parcheggio posteriore della discoteca e corse in direzione di un parco che sorgeva poco lontano, inoltrandosi nella vegetazione.

Spiò da dietro alcuni rami di un cespuglio, per vedere se qualcuno lo avesse raggiunto, ma c'erano solo gli alberi ed un piccolo scoiattolo che non aveva sonno; tirò un sospiro di sollievo e si voltò, già pensando ad un altro posto in cui trascorrere il resto della notte, lanciò un urlo acuto quando vide di non essere solo.

Davanti a lui c'era un alieno dalla pelle viola, con una gemma incastonata al centro della fronte.

"Signorino James, ho il compito di riportarla a casa"

"Oh, cielo, Visione! Mi hai fatto prendere un colpo" rispose lui, portandosi la mano destra al petto.



Visione lasciò andare James quando le suole delle scarpe che indossava furono a pochi centimetri di distanza dalla pista di atterraggio della Stark Tower; il ragazzo atterrò con eleganza, si pulì i pantaloni all'altezza delle ginocchia e ringraziò l'alieno per il passaggio.

Avanzò in direzione della porta finestra, l'aprì ed entrò per poi richiuderla senza fare il minimo rumore; nel salotto regnava il più totale silenzio, non voleva svegliare la madre o lo zio, così iniziò a muoversi piano, facendo attenzione a non urtare nessun mobile.

"Dove stai andando?".

Le luci della stanza si accesero all'improvviso, il ragazzo si portò un momento entrambe le mani al viso e quando le scostò vide una giovane donna di circa ventisei anni, con le mani appoggiate ai fianchi e lo sguardo severo.

"Oh, no, ti prego! Non sono proprio dell'umore giusto per ricevere una ramanzina da parte tua" rispose James, lasciandosi cadere nel divano di pelle nera, prese in mano il telecomando ed accese la TV a schermo piatto.

"Visione, grazie per il favore, sei stato molto gentile" disse Charlotte rivolgendosi all'alieno, poi andò dal figlio e gli strappò il telecomando dalle mani.

An Unexpected Host; Stars, Steel And Cross Bones (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora