FUCK YOU, ROGERS

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Dopo tre ore di incubi interminabili Bucky venne svegliato dalla voce dolce e dal profumo fruttato di Natasha, che sussurrava a pochi centimetri dal suo orecchio destro.

"Svegliati, bel fusto, è ora di vestirsi. Dobbiamo cercare la libreria".

Il giovane uomo aprì gli occhi a fatica e si lasciò scappare un verso simile ad un grugnito; nel frattempo Natasha si era alzata dal letto ed aveva preso qualcosa dalla sua valigia, lanciandolo addosso all'altro.

"Che cos'è?"

"La tua uniforme. Non mi dire che credevi di prepararti allo scontro con una maglietta ed un paio di jeans, vero?" domandò la rossa con un sorriso irriverente, prese una tuta nera e si chiuse nel bagno per potersi cambiare lontano da occhi indiscreti; il Soldato D'Inverno guardò i vestiti che aveva in mano e si rese conto che erano simili a quelli che Sharon gli aveva procurato due anni prima, in Germania.

Si tolse quelli che indossava, sostituendoli con un paio di pantaloni scuri, dei stivali, una canottiera ed una giacca sprovveduta della manica sinistra.

L'Agente Romanoff uscì dal bagno poco dopo, con addosso la sua tuta da Vedova Nera, guardò per un momento il suo compagno di viaggio e poi gli porse due pistole.

"Non ho bisogno di quelle"

"So che hai un braccio di vibranio, ma possono sempre tornare utili"

"Grazie, ma in questo momento sono preoccupato da altro"

"E che cosa turba la tua tranquillità?"

"Tralasciando il fatto che non so se gli altri sono arrivati e se mio figlio è ancora vivo? Come facciamo a raggiungere la libreria vestiti in questo modo? Non credi che siamo un po' troppo vistosi?"

"Calma, bel fusto, ho pensato anche a questo" la più piccola prese due impermeabili che aveva portato per risolvere quel problema, porse quello maschile a Bucky ed indossò subito il suo, di color crema e con una serie di bottoni che scendevano fino all'altezza dei fianchi.

"A te non sfugge mai nulla, vero?"

"Non ti fidi di me?"

"Io non mi fido di nessuno. Andiamo adesso, non voglio arrivare in ritardo" borbottò Barnes, sistemandosi il collo del cappotto; la giovane coppia uscì dalla propria camera e dal motel, percorrendo quella che era una stradina deserta, dove incontrarono solo un piccolo gruppo di ragazzi, troppo impegnati a ridere ed a parlare per badare a loro.

Il Soldato D'Inverno continuava a guardarsi attorno, diffidente, temeva che qualche scagnozzo di Rumlow potesse spuntare fuori da un momento all'altro e temeva anche di non trovare il vecchio negozio; Nat notò ancora una volta quel profondo disagio, che contrastava con la natura dell'assassino nascosto in lui.

"Rilassati. Essere nervosi non fa altro che peggiorare le cose"

"Scusami, ma non riesco ad evitare di esserlo. Se lui fosse in pericolo come James come ti sentiresti?"

"Lui?"

"T'Challa"

"Non c'è nulla tra noi due. Non capisco il significato delle tue parole"

"Ho visto il messaggio che ti ha mandato, credevo che ci fosse qualcosa tra te e lui"

"Non hai capito nulla" rispose la più piccola seccata, senza avere più voglia di parlare, perché la infastidiva sempre quando qualcuno riusciva a fare una piccola breccia nella barriera che si era creata nel corso degli anni "siamo arrivati".

An Unexpected Host; Stars, Steel And Cross Bones (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora