YOU STILL DOUBT?

2.1K 106 57
                                    



James si sistemò le cuffie nelle orecchie e pompò la musica ad un volume quasi al massimo della sopportazione; non aveva idea di quanto lungo sarebbe stato quel viaggio con lo zio e la madre e lui non aveva intenzione di annoiarsi.

Canticchiando la canzone rock a bassa voce prese in mano il cellulare e mandò un breve messaggio a Peter, il suo migliore amico, per avvisarlo che era partito e che non vedeva l'ora di arrivare a destinazione; gli dispiaceva abbandonarlo, ma allo stesso tempo l'uno aveva il numero dell'altro e quindi potevano continuare a sentirsi tramite messaggi e chiamate.

E poi, rifletté il ragazzo, non stava andando in prigione e di sicuro poteva uscire dalla struttura in cui si sarebbe trasferito per i prossimi mesi.

Continuò ad ascoltare la canzone e quando terminò, selezionò subito una successiva e diede il suo meglio anche con quella; nei sedili anteriori Charlie e Tony erano impegnati in una conversazione ma a James importava poco di sapere quello che si stavano dicendo, voleva solo arrivare alla Base dello S.H.I.E.L.D e vedere con i suoi occhi quello che fino ad allora aveva solo potuto immaginare.

Dopo appena sette minuti la macchina si fermò davanti a quella che era una vecchia libreria, chiusa da tempo, ed il miliardario disse ai suoi due passeggeri che era il momento di scendere perché erano giunti a destinazione.

"Cosa?" domandò il giovane, spegnendo la musica "siamo già arrivati? Ma io non vedo nulla. C'è solo una libreria e qualche altro palazzo"

"Che cosa ti aspettavi?"

"Non lo so. Magari un edificio imponente, uno di quelli che si vedono nei film di spionaggio. Sai, gente con smoking, auricolari alle orecchie... Insomma, una di quelle cose... Ma dobbiamo entrare lì dentro? In quella libreria?"

"Tu guardi troppa TV spazzatura, James"

"Ma dobbiamo davvero entrare lì? Ma è una vecchia libreria! È uno scherzo? Vero? È tutto uno scherzo che avete organizzato apposta"

"No, Jamie, non è uno scherzo" rispose Charlotte scuotendo la testa; i tre entrarono nel piccolo negozio ancora pieno di libri e Stark si avvicinò ad una delle quattro pareti con passo sicuro.

Spostò un paio di libri, rivelando quello era un piccolo schermo touch in funzione.

Il giovane non riusciva a spiegarsi quello che stava accadendo e rimase senza parole quando vide la libreria aprirsi e rivelare l'interno di un ascensore; vi entrò insieme alla madre ed allo zio adottivo, ed il mezzo si mise in funzione da solo iniziando a scendere lentamente, in modo costante.

L'ascensore si fermò, esattamente nello stesso modo in cui era partito, provocando un rumore metallico ed aprendo le porte automaticamente.

James rimase nuovamente senza parole e con gli occhi spalancati .

Non si aspetta di vedere una di quelle Basi che si era sempre immaginato, come aveva detto poco prima a Tony, con gente che brulicava dietro a postazioni computer e uomini vestiti con completi neri, come se fossero usciti dal film Man In Black.

Si guardò attorno un po' spaventato e Charlie gli strinse la mano destra nel braccio, per fargli forza, perché anche lei era rimasta sconvolta la prima volta in cui era entrata in contatto con quel mondo parallelo; almeno suo figlio non lo aveva scoperto nello stesso modo che era accaduto a lei.

Dall'altra parte dell'ampia sala c'era Fury intento a discutere con Maria Hill, un'altra delle sue più strette collaboratrici, ma quando si accorse del trio lasciò perdere la conversazione ed andò da loro.

"Chi è quello?"

"Il Direttore Fury. È lui quello che manda avanti tutto questo. Il mio superiore. Non fissare la benda, è una cosa che lo irrita" sussurrò la giovane, dando lo stesso consiglio che aveva ricevuto da Natasha durante il loro primo incontro; James annuì, deciso a mantenere ben in mente quel consiglio e strinse entrambe le mani nelle cinghie dello zaino che portava sulle spalle.

Quando l'uomo si fermò davanti a loro rivolse un saluto al miliardario, tutt'altro che contento di essere lì, poi si concentrò sul figlio di Charlotte e sulla sua indiscutibile somiglianza con il Soldato D'Inverno.

"Tu sei James Bennetts?"

"Si, sono io"

"Bene, ragazzo. Voglio che tu sappia fin da subito che questa non è una scuola e nemmeno un Luna Park. Qui si fa sul serio. Alla prima cazzata sei fuori. Chiaro?"

"Chiaro" rispose lui, anche se non era ben sicuro di aver afferrato il concetto che Fury gli voleva inculcare in testa.

"Nick Fury"

"James Bennetts. Dove sono le altre persone in grado di fare cose strane? Dov'è la mia camera? Posso uscire quando voglio, vero? Perché questa non è una prigione, giusto?"

"Qui nessuno parla senza il mio permesso"

"Mi dispiace. Io non credevo di fare qualcosa di sbagliato"

"Maria Hill ti farà vedere la stanza dove alloggerai e la palestra che userai per i tuoi allenamenti" sentenziò l'uomo, ponendo fine alla conversazione perché aveva ben altro di più importante di cui occuparsi, Jamie rivolse un cenno di saluto alla donna, dato che la conosceva molto bene, per poi seguirla nel piano inferiore, dove erano posti gli alloggi.

Lei gli mostrò quella che era una spartana camera da letto, dove c'era il minimo necessario e nemmeno una finestra, dato che si trovavano diversi metri sottoterra.

Il ragazzo appoggiò lo zaino sopra alla brandina e poi seguì Maria nella palestra attrezzata con estrema cura, a disposizione di tutti coloro che lavoravano alla Base.

"Ti lascio solo con la persona che ti allenerà"

"Chi è?"

"Lo vedrai subito" rispose il braccio destro di Fury mentre usciva dalla palestra; dall'altra parte della stanza si udì il rumore di alcuni passi.

"È passato molto tempo da quando ci siamo visti, James" disse una voce femminile e sarcastica; lui si voltò e vide Natasha, che lo guardava con le braccia incrociate.

La raggiunse con un'espressione che era un misto tra il sorpreso ed il confuso.

"Sarai la mia allenatrice?"

"Si. Dubiti delle mie capacità?"

"No, ma..." iniziò il giovane, ma non riuscì a terminare perché si ritrovò a terra, dolorante, senza ricordare come fosse caduto.

Nel suo campo visivo apparve il volto e la chioma rossa della spia.

"Dubiti ancora?".





N.D.A: Dunque, ho una bella ed una brutta notizia. Iniziando dalla brutta: Lunedì partirò per una vacanza al mare e non tornerò prima del 21 agosto. Non porterò con me il portatile e questo significa che per il prossimo aggiornamento dovrete aspettare sabato 26 agosto. Mi dispiace farvi aspettare così tanto tempo, ma credo di meritarmi una vacanza, spero sarete comprensivi. La buona notizia è che domani quell'orso di mio marito/animale il cui habitat naturale è la palestra che corrisponde al nome e cognome di Sebastian Stan compie 35 anni. Ed ogni giorno che passa mi rende sempre più orgogliosa di lui. Grazie per l'attenzione e scusatemi per il tempo che vi ho rubato.

An Unexpected Host; Stars, Steel And Cross Bones (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora