HAVE A DINNER WITH ME...

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L'auto sportiva sfrecciava veloce tra il traffico, facendo sorpassi azzardati e correndo ben oltre il limite della velocità consentita, eppure al suo guidatore importava ben poco perché lui era abituato a non rispettare mai le regole imposte dalla società.

James se ne stava stretto nelle proprie spalle senza dire una parola, guardava il tappetino posizionato sotto i suoi piedi e si mordeva il labbro inferiore, faceva sempre così quando era nervoso, era un gesto che aveva ereditato dalla madre.

Anche Tony, che guidava, si era chiuso nel mutismo più assoluto e quando lui stava zitto significava che c'era davvero qualcosa che non andava e bisognava avere paura.

Molta paura.

Il ragazzo allungò la mano destra per accendere la radio, non ce la faceva più a sopportare tutto quello, almeno un po' di buona musica avrebbe contribuito ad allentare la tensione che galleggiava nell'aria; stava per premere lo schermo a cristalli liquidi quando lo zio gli assestò uno schiaffo nel dorso della mano.

"Niente musica" ordinò, ed il giovane non ebbe il coraggio di protestare, tornando a concentrare lo sguardo sul tappetino nero.

Una volta arrivati nella lussuosa villa James tentò subito di scappare nella sua camera da letto, per chiudersi a chiave ed evitare una severa punizione, ma Tony lo richiamò appena in tempo.

"Si?" domandò lui, voltandosi.

"Dobbiamo parlare"

"Parlare? Perché? È successo qualcosa?"

"Ragazzino, questi trucchi non funzionano con me, dovresti saperlo molto bene. Tua madre mi ha raccontato quello che hai fatto ieri notte e mi ha anche detto che ti devo fare una bella ramanzina"

"Ma tu, ovviamente, farai solo finta di sgridarmi, giusto? Come le altre volte! Dopotutto sei il primo a dire che mia madre esagera"

"Ascoltami, James, tua madre è tua madre. È naturale che sia sempre preoccupata per te, dovresti apprezzarla di più e portarle rispetto. So che sei nell'età in cui viene spontaneo ribellarsi... Anche se dovresti essere ancora nell'età dei pannolini e dei riposini pomeridiane... Ma cerca di essere gentile ed educato nei confronti di Charlotte. Lei ti vuole bene, non dimenticarlo mai"

"Lo so" rispose James, aprì lo sportello del frigorifero e prese in mano la bottiglia che conteneva il succo d'arancia "ma non ci riesco! Ogni cosa che lei fa e che lei mi dice mi irrita profondamente!".

Il miliardario si ritrovò a sorridere amaramente, anche se lui ed il ragazzo non avevano alcun legame di sangue rivedeva sé stesso da giovane.

La stessa caparbietà, lo stesso spirito d'iniziativa, la stessa voglia di ribellarsi e la stessa cocciutaggine.

Loro due avevano davvero tante cose in comune.

"Rispettala, d'accordo? E per quanto riguarda i soldi che mi hai rubato, chiuderò gli occhi solo per questa volta. Adesso va pure in camera tua a fare le cose che gli adolescenti fanno, va bene? Vai pure, sei libero di fare quello che vuoi. Io ho fatto il mio compito" disse Stark battendo le mani: aveva fatto la ramanzina promessa all'amica, adesso voleva solo chiudersi in laboratorio, con la musica sparata a tutto volume, ad occuparsi di migliorare le proprie armature.

Prima, però, avrebbe bevuto qualcosa di fresco.

James, invece, andò a chiudersi nella sua camera da letto e si lasciò cadere nel materasso.

C'erano i compiti da fare per il giorno seguente e doveva anche studiare per la verifica di scienze, ma non ne aveva la minima voglia, così si mise le cuffie nelle orecchie ed iniziò a disegnare qualcosa in un quaderno che utilizzava per sfogare la sua vena artistica; non vide Visione entrare nella stanza attraverso una delle quattro pareti, quando si accorse della sua presenza si lasciò scappare un piccolo urlo.

"Eddai, Visione, ma allora me lo fai apposta!" esclamò poi, togliendosi le cuffie dalle orecchie e mettendo il broncio.

"Sono desolato, signorino James, ho bussato alla porta diverse volte ma nessuno mi ha mai risposto. Così ho pensato di entrare"

"Stavo ascoltando della musica. In verità, stavo provando anche a disegnare qualcosa ma oggi va tutto storto. Mia madre mi sta sempre con il fiato sul collo, ed io voglio solo un po' di libertà"

"Tua madre lo fa solo per il tuo bene, James" rispose l'alieno, ripetendo quasi le stesse parole di Tony "lei si preoccupa solo per il tuo futuro. Vuole che tu stia bene, tutto il resto non conta ai suoi occhi"

"Visione, ti posso fare una domanda?"

"Si"

"Io..." iniziò il giovane, per poi mordersi le labbra, voleva chiedere all'amico se sapesse qualcosa riguardo al padre che non aveva mai conosciuto, perché quello era un argomento tabù per Charlotte, ma poi cambiò idea all'ultimo secondo "credi che riuscirò mai ad entrare nello S.H.I.E.L.D?".



Tony Stark stappò una bottiglia di ottimo vino rosso, riempì un calice e se lo portò alle labbra: inspirò a pieni polmoni il profumo dolce ed invitante e poi mandò giù un lungo sorso.

Lo assaporò lentamente, ad occhi chiusi, aprendoli solo quando sentì dei passi provenire dal salotto: davanti ai suoi occhi apparve la figura magra e slanciata di Charlie, che indossava ancora la giacca ed il cappello a visiera; l'uomo corrucciò le sopracciglia, quell'abbigliamento era di chi desiderava passare inosservato per strada, certamente non quello di una ragazza che usciva per fare shopping.

Almeno era ciò che lei gli aveva detto.

"Lo sai che nemmeno le star di Hollywood si vestono in questo modo quando vogliono uscire di casa? O mi sono perso qualcosa? Sei diventata un'attrice a mia insaputa?"

"Stark, ti prego! Semplicemente ho indossato le prime cose che ho trovato nel mio armadio"

"Questo lo avevo notato"

"Oh, quanto sei dolce e romantico! Mi mancava ricevere un complimento da parte tua. Hai parlato con Jamie?" chiese la giovane, togliendosi la giacca; 'Jamie' era il soprannome che lei stessa aveva dato al suo unico figlio.

"Si, ed ho risolto tutto come ogni volta. Dovresti ringraziarmi, lo sai?"

"Grazie"

"Mmmh... Non credo che un semplice 'grazie' possa ripagarmi di tutto quello che ho fatto"

"E che cosa vorresti?" domandò Charlie, sollevando il sopracciglio destro in un'espressione interrogativa, ed allo stesso tempo preoccupata per quello che il miliardario era in procinto di dire.

"Esci con me a cena" rispose lui candidamente, come se fosse la cosa più naturalmente del mondo.

An Unexpected Host; Stars, Steel And Cross Bones (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora