Steve aprì lentamente le palpebre, ritrovandosi in un locale dove delle persone erano sedute davanti a dei tavolini rotondi ed un'orchestra stava suonando una musica dal vivo; abbassò lo sguardo e si rese conto d'indossare una divisa da militare.
"Capitano Rogers".
Il giovane guardò davanti a sé con il cuore che batteva forte come un tamburo e si ritrovò faccia a faccia con una donna affascinante, dai capelli scuri e morbidi.
Indossava un abito lungo, con la gonna che sfiorava le ginocchia, nelle labbra era dipinto un sorriso dolce mentre negli occhi brillava una luce unica, quasi magica, che esprimeva una gioia impossibile da descrivere a parole.
"Peggy..." sussurrò Steven, incredulo, perché l'ultima volta che l'aveva vista giaceva in un lettino, ad un passo dall'esalare l'ultimo respiro "Peggy, sei proprio tu..."
"Capitano, non credo di averle mai dato il permesso di chiamarmi in questo modo"
"Mi perdoni, Agente Margaret Carter".
Peggy sorrise in modo ancora più ampio, prese per mano Rogers, che sentì in tutto il proprio essere quel tocco passionale e delicato allo stesso tempo.
"La guerra è finita e se non sbaglio mi devi un ballo. Sono venuta a riscuoterlo. In questo locale suonano sempre musica bellissima" disse la giovane donna, prima di trascinare il Capitano sulla pista da ballo, completamente vuota, come se fosse riservata appositamente per loro due; intrecciò le dita della mano destra con quelle della mano sinistra di lui ed appoggiò l'altra nella sua spalla destra, invitandolo a dare inizio ad un lento.
Steve la strinse con delicatezza a sé, pensando solo a godersi quel momento di pace assoluta, nonostante la consapevolezza dell'estremo sacrificio che aveva compiuto per salvare il suo migliore amico e tutti gli altri.
Gli dispiaceva averlo abbandonato, ma sapeva che Bucky sarebbe riuscito ad andare avanti; avrebbe sofferto ma poi tutto si sarebbe sistemato.
Girò la testa vedendo che un'altra coppia si era aggiunta nella pista da ballo; incrociò lo sguardo di un ragazzo castano, con una fossetta sul mento, che teneva saldamente stretta a sé una ragazza bella e magra, con gli occhi azzurri.
Lui gli sorrise e Rogers rispose con un cenno del capo.
"Si?" domandò sentendo la voce della donna che amava chiamarlo.
"Appena la musica è finita ce ne andiamo da qui. Abito poco lontano" rispose lei, con uno sguardo che fece intendere tutto, senza che dovesse aggiungere una parola in più.
"Ti amo, Margaret"
"Anche io ti amo, Steven".
Forse, pensò il Capitano continuando a ballare, finalmente lui e Peggy avrebbero avuto una seconda possibilità.
La vita insieme che tanto avevano bramato e che si era ridotta ad un veloce bacio prima di essere separati da settanta, lunghi, anni.
Forse sarebbero usciti da quella pista da ballo, sarebbero corsi a fare l'amore come due adolescenti impazienti ed imbarazzati, ed avrebbero costruito mattone dopo mattone una famiglia perfetta, invidiata da tutti.
O forse avrebbero continuato a ballare in quella pista, per sempre, per rimediare a tutti i balli che non avevano avuto occasione di fare.
Non aveva importanza, né per Steve né per Peggy.
Sarebbe stato perfetto, nonostante tutto.
Semplicemente perfetto.
N.D.A: Si, con questo capitolo il libro è definitivamente finito. Adesso pubblicherò un capitolo di ringraziamenti/avviso che vi prego di leggere! Grazie in anticipo!
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An Unexpected Host; Stars, Steel And Cross Bones (✔️)
FanfictionSECONDO LIBRO. Sono trascorsi due anni dall'ormai ribattezzata Civil War. Bucky Barnes, Steven Rogers, Sam Wilson, Clint Barton, Sharon Carter, Scott Lang e Wanda Maximoff sono scomparsi senza lasciare alcuna traccia. Charlotte Bennetts si è trasfer...