SPECIAL CHAPTER: INTERVIEW

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È davvero strana la situazione in cui mi trovo in questo preciso istante.

Avete presente l'opera di Luigi Pirandello "Sei personaggi in cerca d'autore"? Quella in cui degli attori di teatro si ritrovano faccia a faccia con i personaggi che devono interpretare? Ecco, mi sta accadendo una cosa simile.

Mi trovo nel piccolo salottino del mio altrettanto piccolo appartamento e davanti a me ci sono alcuni dei personaggi della trilogia che sto scrivendo, per l'esattezza: Brock Rumlow, Bucky Barnes, Wanda Maximoff, Charlotte Bennetts, Helmut Zemo, Natasha Romanoff, Tony Stark, Steven Rogers, Clint Barton, i gemelli Nicholaj e Nadja Romanov e James Bennetts.

Tutti loro occupano il divano, due poltrone ed il pavimento perché non ho abbastanza sedie per i miei ospiti inaspettati; se devo essere sincera mi sento imbarazzata ed eccitata allo stesso tempo e sono molte le cose che vorrei fare con loro (in particolar modo con Bucky e con Rumlow) ma so già che mi aspetta un compito arduo e lungo e proprio per questo decido che è meglio non perdere tempo e non soffermarmi troppo a lungo sui muscoli dell'Agente dell'Hydra o dell'ex Soldato D'Inverno, che sono ben visibili nonostante la stoffa dei vestiti che indossano.

Vestiti che, secondo me, sono davvero un affronto sopra quei corpi pressoché perfetti.

"Allora, ragazzi, sapete benissimo perché vi trovate qui. Ci sono delle domande che devo rivolgere ad ognuno di voi e dal momento che ci aspetta un lungo pomeriggio vi prego di non farmi perdere tempo in litigi o battutine al vetriolo, avete capito? Cerchiamo di rendere questa intervista più normale e scorrevole possibile agli occhi delle persone che la leggeranno. D'accordo?" metto subito le cose in chiaro per evitare spiacevoli ed infantili contrattempi e Rumlow non si fa attendere per dire la sua riguardo a ciò che ho appena detto.

"Non ti preoccupare, dolcezza. Faremo tutti i bravi bambini, giusto?" domanda agli altri, passando il braccio sinistro attorno alle spalle di Charlotte, guadagnandosi un'occhiataccia sia da parte di lei che da parte di Bucky.

Come inizio non è proprio dei migliori.

"Va bene... Dunque... la prima domanda è di aliss19, ed è proprio rivolta a te, Brock"

"Naturalmente non si poteva che partire dal meglio" risponde lui, tronfio, ed io faccio seriamente fatica a trattenere la risata che sta facendo di tutto per uscire dalle mie labbra; cerco di ricompormi e poi leggo la domanda scritta nel foglio che ho in mano.

"Perché non muori mai?".

Subito l'intero appartamento si riempie delle risate di tutti, tranne quelle del diretto interessato, ed io devo togliermi gli occhiali per asciugarmi le lacrime che mi stanno scendendo lungo le guance.

"Dal momento che sono una persona educata, dai sani principi e valori, non sono intenzionato a rispondere a questa domanda" dice poi in tono stizzito, barricandosi dietro ad un ostile NO COMMENT; Tony prova a stuzzicarlo un po' e come unico risultato ottiene solo ego offeso del mercenario, che decide di alzarsi dalla poltrona per andare in cucina a prepararsi una tisana calda.

Una cosa molto virile e mascolina.

"La prossima domanda è da parte di KhaleesiDanyTargy ed è tutta per Bucky: Che cosa provi per Charlie? E per James?"

"Penso di essere stato già molto chiaro" risponde lui, in tono piatto, senza esprimere la minima emozione "non provo nulla per lei, ma resta comunque la madre di mio figlio. E James, beh, è il mio bambino e spero di riuscire a recuperare insieme a lui il tempo perduto".

Mentre parla del suo primogenito Barnes si volta a guardarlo e scambia con lui uno dei suoi rari sorrisi; potrebbe essere una scena tenera, peccato che dalla cucina Rumlow decide di esprimere la sua opinione contraria con un verso simile ad un finto conato di vomito.

An Unexpected Host; Stars, Steel And Cross Bones (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora