LIKE A GOOD PUPPY

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L'ascensore scese con un rumore metallico, si bloccò cigolando e le porte si aprirono lentamente, intensificando la tensione degli Agenti.

Charlotte era pronta a sua volta ad attaccare, così rimase sorpresa e sconcertata quando vide che non c'era nessuno nel piccolo abitacolo, ad eccezione di un oggetto appoggiato nel pavimento; si avvicinò con cautela, imitata da Maria Hill, ed osservò la scatolina metallica, dall'apparenza completamente innocua.

S'inginocchiò nel pavimento ed avvicinò il viso all'oggetto, quando sentì un suono soffocato, che si ripeteva ad intervalli regolari, spalancò gli occhi azzurri.

" È una bomba!" gridò poco prima che l'ordigno scoppiasse.



Charlie non era l'unica che aveva provato a contattare un membro della vecchia squadra.

Natasha aveva provato più e più volte a chiamare Clint nell'arco di due anni, ed una volta lui le aveva risposto; quella era stata l'unica occasione in cui avevano parlato.

Il suo migliore amico le aveva raccontato che la moglie lo aveva lasciato per sempre e che se ne era andata con i loro tre bambini, era disperato ma allo stesso tempo non poteva lasciare il nascondiglio perché sarebbe stato catturato e richiuso in prigione una seconda volta.

"Forse non è troppo tardi" aveva cercato di persuaderlo Nat "forse potete tornare tutti indietro. Tu, Wanda, Sam e Scott. Tony non nutre alcun rancore nei vostri confronti. Sarebbe più semplice"

"No, ormai non possiamo tornare indietro. Quello che è stato è stato" aveva risposto Clint, prima d'interrompere la comunicazione.

E poi non aveva mai più risposto.

Forse Tony aveva ragione, pensò la giovane donna bevendo un sorso da una bottiglietta d'acqua, forse per lei era impossibile non fare il doppio gioco; ma si trattava dell'uomo che le aveva salvato la vita e l'aveva aiutata a cambiarla in modo radicare.

Era così immersa in quella marea di pensieri che non sentì quello che stava accadendo fuori dalla sua camera, lo capì solo quando udì il rumore di una esplosione, seguito da grida e da spari; la Vedova Nera afferrò la pistola che portava sempre con sé e corse fuori nel corridoio, i lunghi capelli che le ondeggiavano nella schiena, qualcuno l'afferrò per il braccio destro e la trascinò dentro ad una stanza illuminata solo dalle luci d'emergenza.

Credendo che fosse uno degli aggressori provò a sferrargli un calcio, ma lo sconosciuto le prese prontamente la gamba e lei si ritrovò a terra; lo stesso giovane uomo le strinse un lembo della giacca, la tirò su e la sbatté contro una parete, coprendole la bocca con la mano sinistra.

"Non parlare" sussurrò Bucky "credo che qualcuno sia entrato nella Base e che non abbia buone intenzioni"

"Ho sentito un'esplosione" rispose Natasha, quando l'altro le scostò la mano dalla bocca "non so cosa sia accaduto. Sono uscita dalla mia camera per controllare, ma tu mi hai bloccata"

"Non sai dove sono gli altri?"

"No"

"Nemmeno dove si trova Bennetts?"

"Non so dove sia la tua ragazza"

"Lei non è la mia ragazza, è solo la madre di mio figlio. Adesso usciamo dalla stanza e ci dividiamo, tu vai a sinistra, io a destra. D'accordo?"

"Perché mi dovrei fidare di te? L'ultima volta che ci siamo visti hai provato a strangolarmi"

"L'ultima volta che ci siamo visti mi hai dato un calcio tra le gambe, dobbiamo proprio parlare di questo? In questo momento?" domandò a sua volta il Soldato D'Inverno a denti stretti, guardò un'ultima volta Nat e poi uscì dalla stanza, imboccando il corridoio a destra.

An Unexpected Host; Stars, Steel And Cross Bones (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora