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"Si può sapere che vuoi?"
"Voglio solo parlarti"
"Non voglio sentire nulla da te."
Abbassa lo sguardo e vedo la sua espressione che inizia a intristirsi.

'Dagli un'opportunità'
Oh e va bene

"Ti di due minuti muoviti."
Alza la testa e mi guarda negli occhi
"Volevo chiederti se ti andava di rincominciare da capo e provare a diventare amici." Rivela come se si fosse levato un grosso peso dal petto.

Lo fisso per qualche secondo, non esiste, ho detto di voler rincominciare ma non intendevo così, non permetterò a nessun altro di farmi del male.

"Scusa ma rifiuto l'offerta la tua occasione l'hai avuta."

Esco dallo sgabuzzino e vado in classe, sono fiera di me stessa.

-anche io lo sono bambina mia-
Grazie papà.

Mancano due aule prima di arrivare alla mia quando una ragazza esce dal corridoio di corsa facendo cadere entrambe.

Non è molto alta, ha i capelli marroni molto lunghi, il viso pallido punteggiato dalle lentiggini che mettono in risalto i suoi occhi verdi coperti da dei spesso occhiali.

"S-scusa n-non ti avevo vista" nella sua voce si sente una chiara nota di timore misto a paura, non riesco a guardarla negli occhi perché sono fissi sul pavimento mentre raccoglie una serie di fogli caduti con lo scontro.

"Aspetta ti aiuto" anche se sono una stronza in questi casi cerco di sembrare gentile.
Raccolgo un bel malloppo di fogli e glielo consegno ma uno in particolare mi colpisce particolarmente.

"Fai parte del giornalino della scuola?" La ragazza sgrana gli occhi diventando subito rossa

"Oh emh s-si cioè ecco il giornalino lo dirigo io.." le ultime due parole le sussurra a malapena e il suo sguardo finisce di nuovo a terra

"Beh allora farò di tutto per essere la prima a leggerlo" sto facendo seriamente ciò che sto facendo?

Nel suo volto si fa largo un sorriso a trentadue denti, mi ringrazia e se ne va senza neanche dirmi il suo nome.

Bah dopo la ragazza strana sono io.

Vado a sedermi ma dato che non ho intenzione di passare una giornata vicino a lui fingo un malore improvviso, il professore chiama a casa e io intanto mi avvio verso l'infermeria aspettando l'arrivo di Alex.

Cosa sto facendo..
-stai accettando anche questa parte di te stessa-
Si ma lui è il mio compagno
-l'amore non esiste, te ne accorgerai col tempo-

Mi distendo sul lettino, non voglio farmi mettere i piedi in testa ma non voglio far soffrire nessuno, non sarebbe una cosa difficile ma non riesco a trovare un'equilibrio, esagero sempre da una delle due parti.
Sono passati solo quattro giorni e mi sembra di sclerare, prima il ritorno di mio padre, poi ho conosciuto Travis, poi ho conosciuto anche mia madre, adesso mi comporto da acida, basta devo calmarmi.

Alex entra accompagnato dall'infermiera con il camice bianco e un '+' rosso sopra il cuore.

Mi guarda cercando di trovare qualche risposta ma gli faccio cenno di parlarne dopo e lui annuisce, ringraziamo la signora e usciamo.

Entriamo in macchina ma non la accende subito, prima che lui possa parlare inizio io

"Non so cosa mi sta succedendo, sento come se la parte cattiva di me stesse prendendo il sopravvento sul resto del mio corpo ma appena faccio qualcosa di 'giusto' il cuore inizia a scaldarsi rendendomi più leggera.
Travis che bacia un'altra davanti a me per poi cercare in tutti i modi di chiedermi scusa.
Il mio professore di religione che sembra un pazzo ma che riesce a capire ogni singola cosa che mi passa per la mente."
Lui mi guarda preoccupato ma non dice nulla, accende la macchina e ci dirigiamo verso casa.

Sto per entrare quando lui mi prende per il polso e mi trascina nel bosco, cerco di stargli dietro senza inciampare nelle radici ma mi risulta difficile dato che mi trascina con forza.

Camminiamo per circa dieci minuti in rigoroso silenzio fino a quando non mi porta ad una piccola cascata con un laghetto..
È la cascata del sogno ne sono sicura.
Alex molla la mia mano e si mette davanti a me.

"Non capisco perché siamo qui?"
"Perché qui ti puoi allenare con la magia senza che nessuno ti possa vedere e/o sentire"

Magia? Eh?

"Che stai dicendo? E poi tu come fai a saperlo?" Mi sta nascondendo qualcosa, ne sono certa.
"Perché questo posto fu trovato da tuo padre, me ne parlò prima di morire, questo è il luogo dove si allenava e la sciamana del suo primo branco creò una barriera tutto attorno affinché nessuno veda nulla al suo interno, possono entrare ma dall'esterno sembra una semplice cascata."

Fermi fermi fermi, questo significa che Alex mi ha portato qui non per aiutarmi ad andare avanti, ma per aiutarmi con la mia vera natura.

Sto per andarmene senza proferire parola ma le sue mi bloccano sul posto

"Me lo ha chiesto tuo padre."

Mi giro lentamente fissandolo negli occhi per capire se mente o meno ma questa volta sta dicendo la verità.
"Sapevano già tutto Gio, sapevano cos'eri ed è per questo che mi hanno chiesto di portarti qui, per far capire a te stessa di cosa sei capace."

Lo guardo e cerco di calmarmi, in questo momento potrei saltargli addosso e fargli male per tutta la rabbia che sta crescendo in me, non dovrei essere arrabbiata me ne rendo conto ma Lucifero si sta innervosendo e di conseguenza anche io.

"Usa la rabbia per sollevare il masso" dice indicando un piccolo masso vicino a un'albero.
Lo guardo intensamente ripetendomi mentalmente di volerlo spostare, la pietra si alza e viene scagliato dalla parte opposta della cascata, per poco non colpivo Alex, o nono basta magie voglio andarmene.

"Non è andata male, con il tempo riuscirai a padroneggiare tutti gli elementi, la terra è quello più semplice, poi c'è il il fuoco, l'aria e in fine l'acqua, con quest'ultimo devi prestare molta attenzione, è un elemento particolare se non sei concentrato al cento per cento quest'ultimo si rifiuta di obbedire ai tuoi ordini.
Io vado, se vuoi stare qui fa pure."

Mi passa vicino mettendo la sua mano sopra la mia spalla ma io sono come pietrificata e se ne va lasciandomi sola.

Non ci credo ancora che mio padre anni prima fosse stato qui, mi siedo sul bordo della cascata attaccata alla roccia e capisco perché amava questo luogo, se chiudi gli occhi e ti distendi puoi sentire ogni singolo suono della natura.

Mi alzo e decido di provarci, spero solo di non seppellirmi viva.

The devil's daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora