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Mentre mi avvio verso la classe inizio a pensare a chi possa aver messo quel foglietto dentro il mio armadietto, e le domande che continua a martellarmi la testa sono 'chi' e 'cosa significa?' E se fosse Travis che mi accoglie nel branco? No impossibile stamattina non mi ha neanche degnato di uno sguardo e nessuno sa di me tranne Alex e di certo lui è il primo da escludere.

Vado a sedermi nel mio rispettivo posto ma noto la sua mancanza, guardo Luke sperando che mi possa dare qualche informazione ma a quanto pare non sa nulla neanche lui. Sta per alzarsi quando Travis entra con i capelli arruffati e le labbra gonfie mentre si sistema la zip dei pantaloni.

'Non può averlo fatto, vero?'
A quanto pare non è la persona che pensavamo.

Mi lancia un'occhiata e poi si accomoda senza dirmi una parola, non ha senso tutto questo, se si è voluto vendicare beh devo dire che ci è riuscito benissimo, per uno stupido bacio mancato lui va a scomparsi la sgualdrina di Mia.

White non parla, posso percepire la sua delusione che a sua volta si riversa su di me anche se io più che delusione provo rabbia, alcuni impiegano anni prima di trovare la loro compagna e ora che c'è l'ha affianco la tratta come se fosse uno zerbino.

Se vuole giocare giochiamo.

La professoressa Wallas fa il suo ingresso in un completo formale assieme alla sua cartella marroncino sbiadito, è una donna affascinante che sa mettere in risalto i suoi valori ma non in maniera eccessiva.

Il tutto si svolge regolarmente, appello e spiegazione alla quale nessuno presta più di tanta attenzione me compresa, ci provo a concentrarmi ma ogni sforzo è vano, quel messaggio mi tormenta. Chi è che mi aspetta? Sono in questa scuola poco ma sicuro altrimenti non sarebbero riusciti a farmi arrivare quel bigliettino.

"Signorina Bolton può ripetere ciò che ho appena detto?"
Mi arriva una gomitata che fa cedere il braccio al quale ero appoggiata, mi volto e noto che la professoressa mi fissa con i suoi occhi azzurri.

"Sta ascoltando la mia lezione?"
"Sinceramente? Non mi interessa." La mia voce scocciata le fa sgranare gli occhi, sbatte con il palmo della mano sulla cattedra facendo sobbalzare Caleb perso anche lui nel suo mondo.

"In presidenza, adesso." Scandisce ogni parola in tono autoritario
"Si signor capitano." Mi alzo facendo un saluto da marinaio e mi appresto ad uscire sentendo le risate da parte di tutta la classe, se c'è una cosa che non sopporto è quella di venire interrotta mentre sto pensando perché dopo perdo il filo del discorso e mi ritrovo a dover rincominciare da capo.

Sono davanti la presidenza ma non ho voglia di entrare per sentirmi dire la solita romanzina ma non ho alternative, dopo essere entrata Lucas mi fa cenno di sedermi anche se la mia voglia è pari a zero.

Le sue parole sono le stesse che mi sono immaginata nella mia testa: qui esigiamo rispetto, che non accada più e altre cose simili.

Sto per abbassare la maniglia quando mi giro puntando i miei occhi nei suoi
"Ha mai avuto la sensazione di non essere all'altezza?"

Probabilmente non si aspettava una domanda simile soprattutto da parte mia, lui si limita ad annuire ma senza domandarmi altro.

Appena esco la campanella del cambio d'ora suona facendo uscire i ragazzi velocemente dalle loro aule per raggiungere il prossimo corso e tra la folla riconosco subito Scott che si avvicina con un sorriso a trentadue denti mentre con la mano libera si sistema i capelli.

"Che hai combinato?"

Anche se lo conosco da due giorni penso pian piano stiamo diventando amici ed è una nota positiva dato che avere qualcuno con cui passare il tempo rende la vita meno noiosa.

The devil's daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora