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Già la pizza qui non è tutto sto granché se poi ci si mette anche l'odore di vampiro sopra direi che non è proprio il massimo.

Se fossi stata un'umana potevo essere anche felice dato che non è un brutto ragazzo ma per fortuna so cosa si nasconde dietro a quell'immagine di semplice fattorino.

"Salve" dico cercando di fare un sorriso il più umano e meno disgustato possibile per non destare sospetti.

"Salve ecco a lei." Mi porge la pizza, sto per pagare ma lui mi blocca.

"Tranquilla offro io." E conclude la frase con un'occhiolino sfoggiando un sorriso smagliante.

Sto per vomitare lo giuro.

"Oh.. non mi sembra il caso" ma mi blocca ancora una volta con un cenno di mano.

"Non sarà per una pizza scalata dalla mia busta paga a farmi morire di fame"

Grazie al cazzo.

Mi saluta con un inchino e se ne va.

Mi affretto a chiudere la porta per andare a gustare la mia pizza anche se l'odore da vampiro continua ad impregnarmi i polmoni.

Chissà le cose tra lupi e vampiri qui come vanno, mio padre era riuscito a parlare con il capo e si strinse un'accordo affinché nessuno dei nostri e dei loro venisse ucciso, a volte collaboravamo per tenere gli umani al di fuori del nostro territorio, si diciamo che in Italia le cose erano ben diverse, fare la guerra senza motivo era inutile anche se non si bene il vero motivo per cui ci siano così tanti problemi tra vampiri e licantropi.

Vorrei saperne di più ma non saprei a chi domandare.

'Chiedere a Mich no?'

No sicuramente Mich non mi avrebbe detto nulla, ciò che si dice nel branco deve rimanere nel branco, glielo diceva sempre mio padre.

Luke e gli altri non sanno nemmeno che io sia un lupo quindi sono scattati in partenza.

Non capisco perché mi preoccupo così tanto per loro, come se li conoscessi da una vita e invece sono passati solo pochi giorni, devo calmarmi, io non appartengo a loro, alla loro vita e non voglio entrar a far parte del loro branco anche se so che sarà inevitabile.

Mangio la mia pizza e con la pancia piena mi distendo a letto e pian piano la noia inizia a prendere il sopravvento.

Metto un paio di scarpe comode ed esco di casa trascinandomi.

Vado nel primo supermercato che trovo e compro due vaschette di gelato al cioccolato e una scatola di cornetti, se devo ingrassare lo voglio fare per bene.

Pago e mi dirigo verso la libreria.

"Salve" l'uomo nota la mia presenza e si avvicina, è il classico uomo da libreria, occhiali spessi, capelli brizzolati, non molto alto e un po' cicciottello.

"Salve a lei signorina"
"Le dico solo che ho bisogno di deprimermi un po', le lascio carta bianca."
L'uomo mi guarda sorpreso e va in mezzo agli scaffali sparendo tra tutta quella carta.

Mi guardo un po' attorno e devo dire che questo posto è davvero grazioso, gli scaffali sono parecchio alti e affianco a ognuno di essi c'è una scala, povere le persone basse.

Dopo qualche minuto l'uomo torna con due libri tra le mani, me li consegna e inizio a leggere le trame e devo ammettere che ci ha azzeccato in pieno, è proprio quello che mi serve
"Sono perfetti, li prendo entrambi."
"Sono felice che le piacciano."

Mette i libri in una borsetta e me li passa, ringrazio e mi avvio verso l'uscita.

Sto per chiudere la porta alle mie spalle quando qualcuno mi viene addosso facendomi perdere l'equilibrio, è già la seconda volta oggi.

Alzo lo sguardo e vedo Micheal, che ci fa fuori dal branco a quest'ora??

"Ti prego dimmi che non ti ho fatto male"
Lo guardo con un sopracciglio rialzato
"No tranquillo, che ci fai qui?" È difficile non ridere vedendo la sua espressione ma cerco di contenermi

"L'Alpha mi ha chiesto di andare a prendere del gela.." si ferma guardando la mie due borse capendo cosa contengono
"Vedo che non cambi mai" gli sorrido abbassando la testa e giocando con i sacchetti di plastica.
"Eh no"
"Ora sara un bel problema, ho il tuo odore addosso e sicuramente Travis vorrà spiegazioni" si sente chiaramente dalla sua voce che è preoccupato, si passa insistentemente la mano tra la chioma andando avanti e indietro

"Va al supermercato e stai un po' tra i surgelati di pesce, funziona" mi guarda per poi scoppiare a ridere, sa che non ho tutti i torti, accetta di suo malgrado la mia proposta e dopo avermi salutato percorre la strada correndo, è proprio uno scemo, scuoto la testa e vado a casa pronta a deprimermi.

Ma io mi domando, perché nella vita reale queste cose non possono succedere realmente? È proprio vero, mai una gioia.

Il principe azzurro che scende dal cavallo in realtà è un'idiota patentato.

Finisco anche la seconda vaschetta di gelato e anche il primo libro.

Sto per addormentarmi quando sento la porta sbattere, il mio primo pensiero va ad Alex, scendo le scale di corsa e quando lo vedo gli salto addosso prendendolo alla sprovvista ma poi mi stringe anche lui a sua volta in un'abbraccio che mi mancava, stare tra le sue braccia è qualcosa di fantastico, è un misto tra casa e protezione.

"Hey così mi strozzi" dice staccandosi da me, ma io non gli do retta e mi rigetto tra le sue braccia.
"Sapevo di mancarti ma non immaginavo così tanto"
"Stai zitto e abbracciami, non ci sei quasi mai e quando ti vedo voglio stare il più tempo possibile con te" cerco in tutti i modi di non incontrare i suoi occhi perché so che se lo avessi fatto sarei scoppiata a piangere.

"Scusami Gio, scusami davvero, cercherò di starti il più vicino possibile promesso, starò.."
Non lo lascio finire che gli tappo la bocca con la mano, non voglio sentire nulla del genere.

"No Alex, tu devi farti la tua vita, devi andare avanti non puoi passare il resto dei tuoi giorni a badare a me, vorrei solo che tu passassi un po' di tempo con me tutto qua" non so perché ma sentirlo lontano da me è come sentire un vuoto, come se anche lui si volesse allontanare da me.

Mi sorride dolcemente e mi bacia sulla fronte, mi prende per la mano e mi accompagna in camera, mi metto sotto le coperte e mi da il bacio della buonanotte.

"Domani giornata io e te appena torni?"
"Non mancherei per nulla al mondo"
lo vedo sorridere per poi uscire e mi addormento serena.

The devil's daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora