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"Calmati Luke sembra che hai visto un fantasma" cerco di allentare tutto quella tensione ma invano.

"Cosa ti ha detto Mia?"

Se dovessi dire parola per parola ciò che mi ha sussurrato all'orecchio Mia sarebbe finita in guai seri.
Non so neanche perché me lo abbia detto, so bene che loro sono in tanti ma non vedo il motivo di dirmelo in quel modo.

"Non mi ha detto nulla, perché?"

I suoi occhi mi dicono chiaramente che non crede alle mie parole.

"Devi dirmi la verità" mi prende per il polso e inizia a stringere, anche se la odio non voglio che finisca nei casini, voglio occuparmene personalmente di lei.

"Luke davvero, mi ha fatto una scenata per Travis ma nient'altro" e in parte è vero, dopo le mie parole il ragazzo sembra essersi tranquillizzato e molla la presa.

"Lasciala stare, Travis e lei stavano insieme un po' di tempo fa ma solo perché lei lo ha stressato talmente tanto sul fatto che fosse 'suo' che lui le disse di sì solo per scaricarla.."

"Così dopo lei ci sarebbe rimasta male e lo avrebbe lasciato in pace" dico concludendo il discorso.

Luke accenna a un 'si' con il capo, sorrido e lo spingo premendo sulla testa.

Entriamo a scuola e lui mi circonda con un braccio mettendomi quasi a novanta e inizia a sfregare le sue nocche contro il mio cuoio capelluto.
"Luke ti prego mi sembra di andare a fuoco" cerco di liberarmi anche se è davvero difficile, alla fine riesco ad invertire i ruoli ma dato che sono più bassa di lui di almeno dieci centimetri mi prende di forza e mi solleva, perde l'equilibrio e finiamo come due polli sul pavimento, ci guardiamo per un secondo per poi scoppiare a ridere.

Rimango per un momento assorta nei miei pensieri.
Ripenso a quando ho visto Travis fissarmi mi sono sentita in colpa ma allo stesso tempo ero felice.

"Gio?" Mi chiama Luke mentre si alza e mi scuote un po'
"Si scusa, stavo contando i giorni per il ciclo."

'Che cazzo hai detto?'
Non ne ho la più pallida idea.

Luke sgrana gli occhi per poi alzarli al cielo, mi porge la mano che afferro e con un salto mi trovo in piedi facendo un inchino salutando a mo di regina Elisabetta per poi scoppiare a ridere assieme al tipo, non avevo mai fatto una cosa così davanti a un ragazzo che conosco da cinque giorni ma in quel momento mi andava di farlo.

Iniziamo a correre per andare in classe ma qualcuno sbuca fuori all'improvviso facendomi finire con il sedere per terra, è già la seconda volta in due giorni.

"Oddio scusami" Scott si abbassa e allunga il braccio che afferro tirandomi su anche se un po' barcollante, in tutto questo Luke se ne sta in disparte a ridersela di gusto per la mia caduta.

"Tranquillo Scott va tutto bene, ci vediamo fuori scuola" ricambia il saluto e assieme a Luke andiamo in classe.

"Sai che quel ragazzo ti stava praticamente mangiando con gli occhi?"

"Si ma diciamo che non è il mio tipo."

Bussiamo alla porta ed entriamo chiediamo scusa al professore per il ritardo, lui annuisce e con la mano ci fa cenno di accomodarci.

Quando mi avvio al mio banco e lo vedo non so perché ma il mio cuore inizia ad andare più veloce, era vestito come sempre non aveva nulla di diverso ma oggi ha qualcosa in più.. vado a sedermi e lo guardo meglio inclinando la testa, Travis si gira confuso e scoppia a ridere ma torna subito serio con lo sguardo fisso alla lavagna.

'Non per essere cattiva ma pensa a ieri a cosa gli hai detto e oggi a ciò che che hai fatto.'
Ok mi sento in colpa ma non voglio di certo dargliela vinta così.
'Mettere da parte l'orgoglio anche cinque secondi ti risulta difficile?'
Troppo direi.

Apro il libro di storia, tiro fuori il quaderno degli appunti e inizio a farmi i riassunti di ciò che dice il professore anche se mi risulta difficile dato che continua a parlare come se fosse un registratore ma senza il tasto "PAUSA".

Travis prov

Vederla con quella faccia mi ha fatto ridere, è davvero buffa quando vuole, ma poi le parole che mi ha detto ieri iniziano a rimbombarmi nella testa

"Scusa ma rifiuto l'offerta la tua occasione l'hai avuta."

Poi stamattina è stata tutto il tempo con quei ragazzi di cui uno se la stava divorando con gli occhi.
Non posso permettere che si allontani da me.

Voglio dirgli la verità, deve capire il perché del mio comportamento, deve capire che lei è mia e di nessun altro, e lo farò dopo scuola, è una mossa azzardata ma poco mi importa.

~Luke dopo scuola non aspettatemi, voglio dirgli la verità~ gli comunico mentalmente, lui alza di scatto la testa dal suo libro e si gira guardandomi confuso ma gli faccio cenno di voltarsi immediatamente dato che il prof lo stava guardando male, lui fa come gli dico e inizia a guardare l'uomo sulla quarantina.

~Sei sicuro di volerlo fare?~
Sono sicuro? Non del tutto ma non voglio che qualcun altro le si avvicini.

~Si~
E chiudo li la conversazione per concentrarmi sulla lezione.

Amo la storia, si capisce come siamo arrivati fino ai giorni nostri e come le cose siano cambiate, certo la storia degli umani è noiosa e preferisco di gran lunga quella di noi licantropi ma mi accontento.

Dopo due ore la campanella suona e aspettiamo il professore di chimica che non arriva, Giorgia continua a guardare l'ora sul suo telefono, sono passati quindici minuti e del professore nessuna traccia.

Alla fine entra il vicepreside che ci comunica che le lezioni saranno sospese per tutto il giorno e che potevamo tornare a casa.
La mia occasione era arrivata.

The devil's daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora