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Non appena la campanella suona lei si catapulta fuori dall'aula senza salutare nessuno.

Stranamente la nostra era l'unica classe in cui i professori mancavano, e posso dire che la fortuna è dalla mia parte così posso parlare tranquillamente con lei senza che Mia arrivi a rompere le palle come al suo solito oppure che il suo 'amichetto' gli giro intorno.

Le corro dietro e la prendo per il braccio portandola dietro al un muro laterale, all'inizio oppone resistenza ma poi si lascia trasportare.

Mi giro facendo un respiro profondo ma tutte le parole che volevo dire è come se mi fossero morte in gola.

Devo concentrarmi ma non ci riesco, i suoi occhi mi mandano in pappa il cervello come se con il suo sguardo riuscisse ad ipnotizzarmi mandandomi in uno stato di trans.

"Devi dirmi qualcosa Travis?" Domanda schioccando le dita davanti ai miei occhi.

Mi riprendo e faccio un respiro profondo intento a trovare le parole giuste.

"Voglio dirti la verità."

Giorgia prov

Come può fidarsi dopo qualche giorni che ci conosciamo e soprattutto dopo ciò che gli ho detto ieri?
'Perché ha capito che non può lasciarti andare.'

Non è una cosa su cui scherzare la gerarchia è molto severa su questo tipo di cose.

Non lo capisco.

Sta per iniziare a parlare ma Caleb arriva di corsa sussurrando qualcosa all'orecchio facendogli spalancare gli occhi.

Ringrazio il mio udito da lupo per essere riuscita a sentire

'I vampiri sono al branco'

Travis mi prende per il braccio e inizia a correre verso la moto ma poi si blocca, avrà capito che è troppo pericoloso per una 'semplice umana' andare in un posto con dei vampiri e licantropi incazzati neri, si gira e mi da un bacio sulla guancia

"Scusami davvero è successo un casino, te lo prometto che domani parleremo, scusami di nuovo piccola" mette il casco e come un fulmine esce dal parcheggio seguito dagli altri.

Mi volto e noto un gruppo di ragazze dalla finestra del secondo piano osservare la scena con gli occhi fuori dalle orbite.

Che bello avere un compagno che si è portato a letto mezza scuola se non tutta e con una marea di ragazze che gli sbavano dietro.

Prendo il telefono e chiamo Alex sperando che mi risponda
"Ciao mocciosa"
"Ti va di fare un salto in un posto?"
"Ho paura quando dici così" a quella frase scoppio a ridere, mi conosce fin troppo bene.

"Va bene tanto oggi mi hanno annullato i corsi all'università, a quanto pare i professori non si sono presentati"

Per una volta la fortuna è dalla mia parte.

"Idem, era presente solo il professore delle prime due ore"

Per qualche secondo il silenzio prende il sopravvento

"Sto arrivando" e riattacca.

Dopo cinque minuti lo vedo frenare bruscamente davanti ai miei occhi.

"Quanto hai tirato per essere qui in cinque minuti?" Domando mentre mi allaccio la cintura di sicurezza
"Parecchio dato che sono curioso" ecco uno dei suoi punti deboli, la curiosità.

Gli do indicazioni di andare il più vicino possibile al bosco ma di stare anche vicino a casa.

Alla fine troviamo un piccolo sentiero e Alex parcheggia la macchina, lascio lo zaino al suo interno ed esco.
"Perché siamo qui?" Domanda confuso
"Vampiri" rispondo con tanto di occhiolino.

The devil's daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora