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Nessuna delle due parla, Mia inizia a girarmi attorno con le braccia congiunte dietro la schiena e senza mai distogliere lo sguardo dalla mia figura.

"Io davvero non capisco, come fa Travis a preferire un'insulsa e semplice ragazzina che non sa cosa la circonda e in quale mondo vive, a me."

Povera illusa.

"Allora dimmi un po' -mi avvicino lentamente a lei- in che mondo sto vivendo?"

La gerarchia non tollera l'esuberanza, anche se noi siamo un gradino sopra gli umani è d'obbligo mantenere il segreto e lei conosce bene le regole e i guai in cui si caccerebbe se dovesse dire la verità.

"Un mondo dove tu non resisteresti un solo secondo mia cara, quindi stai bene attenta e tieni aperti gli occhi perché potresti finire in situazioni molto belle per noi e molto brutte per te.
Ah e un'ultima cosa, stai lontano da Travis è per il bene di entrambi."

E se ne va lasciandomi con mille domande ma senza una misera risposta, le sue parole non mi hanno intimorito ma ha fatto scattare qualcosa in me.

Non posso stargli lontano, ne risentirebbe White e già non è una bella situazione quella che stiamo vivendo se ci si mette anche Mia il tutto peggiora.

Forse è davvero questo il mio destino, non avere un compagno, non essere felice, non avere nulla di tutto ciò che hanno gli altri perché la mia natura continua e continuerà a influenzare la mia vita e se per non fargli del male dovrò stargli lontano, allora.. non mi restano alternative, non sarà facile date le circostanze ma ci proverò, se dovesse succedere qualcosa anche a lui a causa mia non me lo perdonerei mai.

Ne ho già combinate abbastanza e venire qui non è stata una delle idee migliori ma non potevo rimanere in quel luogo dove i ricordi di quella sera continuavano a tormentarmi nel sonno.

Il dolore è sempre presente, non puoi reprimerlo perché i ricordi lo continuano ad alimentare.

Non so da quanto tempo sono qui, riesco a vedere in lontananza i raggi del sole farsi largo tra i rami degli alberi, gli uccelli che fischiettano e la pace regna sovrana.

Faccio una corsa e arrivo a casa dove trovo Alex ancora a letto rannicchiato tra le coperte mentre si succhia il pollice, prendo il telefono e gli faccio una foto ricordo la userò in casi estremi è la prima volta che lo vedo così.

L'ho sempre detto che lui è più bambino di me.

Sono ormai le sei del mattino, non so come sia possibile non mi sembra vero, ho passato la notte in bianco praticamente e non oso guardarmi allo specchio, avrò l'aspetto di un cadavere poco ma sicuro.

Mi avvicino lentamente allo specchio e per poco non faccio un'infarto.

Le occhiaie sono marcate pesantemente, la labbra screpolate e arrossate, i capelli sembrano quelli di una pazza, gli occhi mezzi chiusi e leggermente rossi anche quelli.

Sapevo di essere presa male ma non mi immaginavo così tanto, e i vestiti sono per metà sporchi con qualche strappo.

Mi svesto e mi lancio dentro la doccia, non mi importa se l'acqua è calda o congelata ho bisogno di schiarirmi le idee, prima l'incontro di Scott, poi Travis, poi mio Padre e infine Mia. E io che speravo di iniziare un nuovo capitolo della mia vita senza troppe interferenze, quanto posso essere sciocca?

Esco e prendo i primi vestiti che trovo, non sono proprio in vena stamattina, prendo il fondotinta, correttore e il mascara, do una piccola passata e poi esco.

The devil's daughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora