CAPITOLO 38

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⚠️Ci terrei molto se leggeste dopo la storia lo spazio autrice...è molto importante per me miraccomando.

Ludo pov's
Continuavo a ballare fino a quando sento qualcosa o meglio qualcuno toccarmi i fianchi, mi giro lentamente togliendogli le mani da me, ma continuava a rimetterle così mi sposto un po' più lontano dalla pista da ballo.

-Sai che sei molto carina? - no ancora lui, ma come ha fatto a seguirmi con tutta queste gente ammassata

- Scusami ma non sono interessata - replico cercando di finire li la conversazione

- Sicura? E io che pensavo ti piacesse ballare con me - poggia una mano sulla mia coscia ma la ritraggo immediatamente

- Non mi toccare ok? Vai via! - esco velocemente dalla discoteca mandando un messaggio a roberta per avvisarla che ero fuori.

- Non mi scappi piccola - in lontananza vedo ancora quel ragazzo, ma perché mi capitano a me tutte le sfighe? Cerco di allontanarmi il più possibile ma non ci riesco molto con questi tacchi, ma sento qualcuno prendermi il braccio e trascinarmi lungo il pub, provo a liberarmi dalla presa ma ammetto che è molto ma MOLTO più forte di me, mi fa indietreggiare fino a toccare il muro.

- Ti prego lasciami - gli tiro qualche pugno sul petto ma non si muove neanche un po'

- Voglio solo divertirmi un po'
La paura prende il sopravvento e anche le lacrime, sento premermi ancora più contro il muro mentre il ragazzo a me sconosciuto iniziava a toccarmi da tutte le parti, sul seno sulle gambe, sotto il vestito ecc..
Provo con tutta me stessa a liberarmi ma non ci riesco ero come incatenata a lui e sentivo il bisogno di urlare e chiedere aiuto ma non c'era nessuno, nessuno che poteva aiutarmi, nel frattempo le lacrime continuavano a scorrere lungo il mio viso, speravo che questo fosse solo un incubo ma non era così.

- Vedo che non vuoi stare proprio ferma eh? Vediamo se questo ti piacerà - prende dalla giacca una siringa, leva il tappo e prende il mio braccio allungandolo verso di lui - Vedrai non farà male - infila l'ago lungo la mia pelle e non potevo fare altro che urlare dal dolore, non so che sostanza mi stesse iniettando ma faceva male. Allontana la siringa buttandola per terra, sento le gambe farsi più leggere, non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo, una mano soffocava le mie urla, mentre con l'altra mano ricominciò a toccarmi fino a quando non sentii più la sua presenza su di me, cado per terra in ginocchio per via della mia debolezza e sposto lo sguardo verso il ragazzo o meglio due ragazzi che si stavano picchiando, non riuscivo a capire chi fosse il secondo ragazzo poiché era girato di spalle e prendeva a pugni l'altro.

- Non provare più a toccarla - erano queste le uniche parole che riuscii a sentire da lui, la sua voce era molto familiare ma non riesco a riconoscerla, poi arrivò Roberta che vedendo la scena corse verso di me

-Oh mio dio Ludo stai bene? Che ti ha fatto? - era molto preoccupata, lo sentivo dalla sua voce e non volevo farla spaventare ma il braccio mi bruciava parecchio così le allungo il braccio mostrandogli il piccolo buco che si era creato - Ti porto immediatamente in ospedale resisti - dice infine prima di prendere il cellulare e chiamare il 118.

Chiusi per 2 minuti gli occhi, mi sentivo come rilassata, niente ansia, niente paura anche se sembra un po' strano, probabilmente mi aveva iniettato un po' di Ecstasy quella droga che invece di farti sballare ti rilassa, non ho mai fatto uso di queste droghe e non ne avevo intenzione, so gli effetti che procurano poiché feci un corso a scuola ma non mi sarei mai immaginata che le avrei provate.

Pov's Irama
Vidi quella scena terrificante non appena sentii delle urla prima di ritornare dentro e non pensare più a quello che ho visto in precedenza, seguii la voce è vidi proprio Ludo, all'inizio pensavo che le piacesse ma quando quel tizio ha estratto quella siringa..e sapevo benissimo cos'era e cosa avesse in mente...non avrei potuto lasciarla così non se si tratta della mia Ludo, così mi fiodai su di lui ma era troppo tardi ormai lo aveva fatto ma non potevo stare con le mani in tasca e guardare la scena.

Cosa Resterà...|| IRAMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora