Pov's Irama
Ritorno dai miei amici che fortunatamente stavano ancora uscendo e decido di rimanere un'altro po con loro per divertirmi, o forse a deprimermi di più dato che dopo un'ora non ho fatto altro che stare in silenzio a bere birra, forse era meglio tornare a casa.
-Ragazzi io vado ci vediamo - butto la bottiglia della birra ormai vuota e saluto tutti
-Dai amico non fare il depresso e rimani un'altro po - mi ferma Marco
-No davvero non me la sento voi continuate
-Daccordo come vuoi ci sentiamo - mi da una pacca sulla spalla e mi dirigo poi verso la macchina.
Entro dentro e accendo il motore, il telefono inizia a squillare...se era Marco giuro che lo ammazzo, prendo il cellulare dalla tasca ed era Fede, sbuffo e rispondo
*Inizio chiamata
-Cosa vuoi adesso umiliarmi o dirmi che hai vinto tu? Facciamo un'altro giorno -
-Non è per questo
-Allora cosa cazzo vuoi
-Intanto ti calmi, e comunque sarai contento adesso ma Ludovica non tanto
-Eravate così carini insieme vedrai che passerà
-Allora sei proprio stupido, vieni in ospedale
-In ospedale? Guarda che sto benissimo
-No tu idiota, dopo che te ne sei andato una macchina a investito Ludovica in pieno, i dottori dicono che non sanno se c'è la fa.
*fine chiamata
Chiudo la chiamata e parto immediatamente, non può morire così. Tiro un pugno molto forte sul manubrio e cerco di respirare lentamente
-Non puoi andartene non devi porca puttana! - urlo arrabbiato - è tutta colpa mia - ripetevo in continuazione fino ad arrivare in ospedale, esco dalla macchina ed entro velocemente in ospedale chiedendo dove fosse Ludo ma arriva Fede verso di me, aveva la maglia sporca di sangue ci scommetto che non era il suo sangue e la cosa mi faceva ancora più male.
-Seguimi - dice freddo ed io non feci altro che seguirlo.
Arriviamo difronte ad una porta, lei era li dietro la porta ma un dottore mi ferma subito non appena faccio un passo avanti per entrare
-Mi dispiace ragazzo stiamo facendo di tutto per salvarla ma adesso non può entrare
-Dottore devo vederla è tutta colpa mia se lei è in quello stato la prego mi faccia entrare - mi divincolo dalla presa del dottore e provo ad entrare ma sento qualcuno prendermi il braccio e trascinarmi lontano da quella maledetta porta.
-Piantala e aspetta, dicono che dovranno operarla con urgenza
Guardo Fede e mi siedo su una delle tante sedie bianche con la testa chinata verso il basso e le mani incrociate, non me ne vado da qui fino a quando non si sveglierà.
E se non si sveglià? Se morirà? La colpa è mia non dovevo lasciarla non dovevo andarmene se non fossi così stupido adesso starebbe accanto a me non avrei la coscienza sporca in questo momento.
Poco dopo vedo arrivare i genitori di Ludo, sua madre in lacrime e oltre a loro c'era Roberta, anche lei piangeva.
-Cosa è successo a mia figlia dottore mi dica come sta - sua madre era disperata e cercava di avere delle spiegazioni dal dottore che poco fa era uscito con una bombola di ossigeno
-Non possiamo dirle ancora nulla mi spiace - detto questo si allontana, suo marito si avvicina a lei e l'abbraccia
-Vedrai che c'è la farà è forte - la stringe forte a se ed io resto a guardarli, chissà se anche io posso avere l'occasione di stringere fra le mie braccia Ludo, vorrei che con me si sentisse al sicuro e protetta, invece porto solo dolore ma non posso arrendermi così perchè lei non morirà.
Mentre Fede si avvicina verso i genitori di Ludo per spiegargli cosa gli hanno detto i dottori noto Roberta avvicinarsi a me e tirarmi uno schiaffo sulla guancia.
-Che cosa le hai fatto lurido stronzo - mi massaggio la guancia per il dolore senza dirle nulla, non avevo scuse me lo meritavo
-Da quando si è innamorata di te è cambiata e vedi come l'hai ridotta, se muore la colpa è solo tua - lei era innamorata di me ed io me ne sono andato.
3 ore dopo di stress e ansia 2 dottori escono togliendosi la mascherina spero che abbiano finito.
I genitori di Ludo corrono subito per avere informazioni e mi alzo per sentire, nel frattempo Fede se ne andato perchè era molto stanco ed io e Roberta insieme ai genitori lo abbiamo ringraziato, dopotutto se non fosse per lui non so cosa gli sarebbe successo.
-L'operazione è andata bene abbiamo rilevato 3 costole rotte, un polso slogato e varie ferite ma il problema più grave e che ha avuto una grave commozione celebrale purtroppo vostra figlia e in coma, noi abbiamo fatto il possibile ora bisogna solo pregare ed aspettare che si risvegli.
-E possibile entrare? - chiedo al dottore che sposta lo sguardo verso il mio e annuisce
-No vorremmo andare prima noi siamo i suoi genitori abbiamo la precedenza vero?
-Io penso che in questo momento il ragazzo ne abbia più bisogno visto che prima voleva entrare con la forza senza offesa per voi signori - mi fa segno con la mano di entrare e lo ringrazio mentalmente.
Faccio un respiro profondo ed entro in quella stanza, ed eccola li stesa sul quel letto, circondata da molti fili, mi avvicino lentamente al suo letto e mi siedo accanto a lei prendendole la mano.
-Guarda come ti ho combinata eh, sono stato un vero stronzo, non dovevo andarmene da li avrei dovuto aspettarti ma sono proprio testardo e ho lasciato che la mia testa mi dicesse cosa fare,- le stringo leggermente la mano,- è tutta colpa mia e mi dispiace, mi dispiace per averti rovinata mi dispiace che ci siamo incontrati, non ti merito e tu non meriti uno come me e se mai tu non dovessi ritornare non me lo perdonerei mai ma se ti sveglierai ti capirò se non vorrai mai più parlarmi ed è per questo che sono qui per dirti tutto ciò che provo adesso, so che mi senti ma devi sapere che io ti amo, avrei voluto passare più tempo con te avrei voluto svegliarmi accanto a te e dirti che sei bellissima, in questi giorni sto scrivendo una canzone parla della mia passione e di te ancora non ho deciso che titolo dargli ma in questo periodo non me la sento molto di continuare vorrei solo che tu ti svegli non adesso che hai affrontato un'operazione complicata ma presto per fartela ascoltare almeno ciò che ho scritto non è del tutto finita, voglio solo che ti svegli e che esci da questo brutto posto.
Mi alzo dalla sedia e mi avvicino al suo viso pallido dandogli un bacio sulla fronte e accarezzargli la mano per l'ultima volta ed infine uscire dalla camera.
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Cosa Resterà...|| IRAMA
FanfikceDue ragazzi: Ludovica e Filippo (Irama) Lei: 17 anni Lui: 19 anni Lei: Timida, ingenua, sensibile e molto riservata Lui:Testardo, vivace, lunatico, divertente Un giorno i loro sguardi si scontreranno, cosa succederà? Amore, passione, delusioni, gel...