Ho sempre creduto nel dare una seconda possibilità alle persone.
Anche se hanno fatto una cosa inaccettabile, penso che bisogni dare loro la possibilità di rimediare al danno commesso.Ma adesso che Rose, la mia migliore amica, è qui difronte a me con un vestito un po' troppo succinto e trucco abbastanza pesante, l'unica cosa che riesco a pensare è di chiuderle la porta in faccia e non farla mai più entrare nella mia stanza del dormitorio.
«Oh, avanti Edythe!» Rose bussa furiosamente alla porta.
Vuole portarmi di sicuro a qualche festa pur sapendo che io le odio; è fatta così, feste su feste, mi sorprende il fatto che abbia una media accettabile a scuola.
Rose dice che mi sto perdendo le esperienze più belle del college ma sinceramente non sono d'accordo con lei, l'esperienza più bella del college dovrebbe essere studiare, laurearsi e costruirsi un futuro, no?«Te lo scordi!» sbotto accertandomi di aver chiuso a chiave.
«Apri immediatamente!» batte ancora più furiosamente spaventandomi un pochino. «Hai bisogno di cazzo! È da troppo tempo che non ne vedi uno!»
«Affogati!» le urlo offesa.
Ma perchè sono ancora sua amica?«Mi spieghi perchè non vuoi venire alla festa?!»
«Perchè odio le feste.»
«Va bene, d'accordo, ma apri questa dannata porta!!»
Sembra possa esplodere da un momento all'altro; Rose è abbastanza buffa quando si arrabbia: gonfia le guance facendo una smorfia e sembra che le possa pure uscire del fumo dal naso e dalle orecchie, come nei cartoni animati.
Mi avvicino cautamente alla porta e giro la chiave, la apro, sempre facendo attenzione alla mia amica psicopatica.
«Era ora!» esclama mettendo piede nella mia stanza battendo sul pavimento con i suoi tacchi vertiginosi.
Non ricordo, perchè io e lei siamo migliori amiche?
È la domanda del giorno a quanto pare.Sbuffo sonoramente e mi avvicino a lei avvolta nel mio maglioncino color panna e i leggins; immagino che questa scena possa sembrare divertente visto che rappresentiamo alla perfezione il cigno ed il brutto anatroccolo.
E non ci vuole molto a capire chi di noi due sia uno o l'altro.«Dai Rose, lasciami in pace.» borbotto sdraiandomi con fare pigro sul mio comodo e caldo letto con le lenzuola che profumano di pulito.
La sola idea di lasciarlo mi rende triste e amareggiata.«Non ti va di divertirti un po' con me?» domanda dispiaciuta sedendosi esattamente affianco a me, facendo però sempre attenzione a non rovinare il suo vestito.
So cosa sta facendo, vuole farmi sentire in colpa cosicché io la segua a quell'insulsa festa.
E invece no.«Non ci casco Rosie.» le lancio un'occhiataccia seguita da un falso sbadiglio.
Spero vivamente che mi lasci in pace; le voglio molto bene, ma per queste cose è in grado di uscire di testa.«Devi uscire dal tuo guscio, Ed.»
«Sheeran.» sospiro sconfitta. «Ti ho già ripetuto un centinaio di volte di non abbreviare il mio nome in "Ed".»
«Solo quando tu la smetterai di chiamarmi "Rosie".» ribatte con tono offeso. «Sembra che tu stia parlando con una bambina di cinque anni.»
«E tu quanti ne hai scusa?»
Scuote la testa, abituata alle mie risposte fredde e antipatiche.
«Perchè sei così crudele?»
«Mi mantiene giovane.» rispondo con un piccolo ghigno sulle labbra.«Vieni con me per favore!» dice con tono supplicante.
«Ci sarà anche Luke Hemmings.» aggiunge. «E sai cosa mi succede quando c'è quel pezzo di figo nelle vicinanze.»
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Hoodie || Calum Hood
Fanfiction«La prima volta che ci siamo incontrati ero paralizzato, trattenevo il respiro, ma fin dall'inizio sapevo che avevo trovato l'altra metà del mio cuore.» *** Incredibile come sia cominciato tutto con una stupida felpa.