A volte mi domando come una persona possa innamorarsi di un'altra.
Probabilmente comincia tutto con le piccole cose: uno sguardo, dolci parole sussurrate all'orecchio, due mani che si sfiorano e due labbra che si toccano.
O almeno è così che io mi sono innamorata di Calum.
È così che, grazie ad una notte sbagliata passata con un altro, è nato qualcosa di giusto.
Non riesco nemmeno a descrivere a parole i sentimenti che provo per Calum; amare quel ragazzo è una sfida ogni giorno, come essere travolti da un uragano.
Per non parlare dei fuochi d'artificio che esplodono dentro di me ogni volta che mi bacia, che mi dice che mi ama e che sono l'unica per lui.«A che pensi?»
La voce roca di Calum mi risveglia dal mio stato di trance momentaneo.
«A te.» ammetto facendolo ridacchiare.
«Devo chiederti una cosa.» sospira il mio ragazzo passandosi una mano fra i capelli.
«Ovvero?» chiedo infilandomi velocemente le scarpe.
Calum ed io abbiamo passato il pomeriggio a coccolarci con film e cioccolata calda nel suo dormitorio.
«La settimana prossima devo... Tornare in Australia.»
«Tutto bene Calum? Mi sembri giù.» gli faccio notare sedendomi affianco a lui sul letto.
Il moro scuote la testa e prende la mia piccola mano nella sua. «Devo tornare in Australia per salutare mia sorella.»
«Oh.» è tutto ciò che riesco a dire.
«Vorrei che tu venissi con me, Edythe. Ti piacerebbe?»
Non ci penso neanche due volte e lo abbraccio annuendo velocemente.
«Certo che sì, Cal.»
«Ti amo, grazie piccola.» mi lascia un piccolo bacio sul naso che mi fa ridacchiare.
«E di cosa?»
«Hai appena accettato di fare una cosa davvero importante per me.»
Allungo le mani verso i capelli di Calum
cominciando a giocarci. «Lo faccio perchè sei la cosa migliore della mia vita Calum. L'unica persona con la quale io riesca ad essere me stessa al cento per cento, hai addirittura curato la mia ansia sociale Calum Thomas Hood.»
Il sorriso del ragazzo difronte a me raggiunge i suoi occhi e capisco di aver fatto centro nel suo cuore con quelle parole.«Come siamo romantici qui.»
Afferma la voce di Ashton fermo davanti alla camera di Calum.
«Dai Ash! Vattene!» ribatte Calum infastidito dalla presenza del suo coinquilino.
Io mi metto a ridere e Ashton scuote la testa.
«Da quando stai con Edythe i tuoi migliori amici non esistono più.» gli fa notare facendogli il dito medio.
Calum afferra velocemente un cuscino e lo lancia addosso ad Ashton prendendolo in pieno viso.
«Se ti ho tirato un cuscino significa che esisti, Irwin. Ora, levati dalle palle!»
«Sempre così gentile...» borbotta Ashton sparendo dalla nostra visuale.«Dove eravamo rimasti?» domanda Calum alzando e abbassando le sopracciglia con espressione maliziosa.
«Ad io che ti dico che sei un coglione perché dovresti trattare un po' meglio i tuoi amici.» gli lancio un'occhiataccia.
Calum sbuffa e si sdraia sul letto.
Intento trattengo una risata e mi arrampico lentamente sul suo corpo.
«Sei una bambina.» afferma divertito allungando una mano sotto la mi gonna, l'unica che possiedo, per palparmi il sedere.
«Non è vero.» mi imbroncio.
«Ti assicuro che lo sei.» ridacchia per poi lasciarmi un piccolo bacio sul naso.
Cominciamo a stuzzicarci fino a quando Calum mi prende per i fianchi per baciarmi.
Ci baciamo ancora per un po' come se fossimo le uniche persone presenti sulla faccia della Terra prima di sentire un urlo quasi femminile.Il mio ragazzo ed io ci stacchiamo per fissarci negli occhi.
«È Luke.» diciamo all'unisono prima di sbuffare ed alzarci dal suo letto.
«Ma perchè quei tre coglioni fanno casino solo quando ci sei tu...» sento borbottare Calum.
Scuoto la testa e andiamo in salotto, e la scena che ci si presenta davanti è abbastanza bizzarra: Michael e Luke cercano di prendersi a pugni mentre Ashton si trova nel mezzo per impedire loro di fare qualcosa di cui potrebbero pentirsi.
Anche Calum si lancia nel mezzo, ma facendo così peggiora solamente la situazione.
E adesso, c'è una cosa che solo le donne possono fare in questi casi: urlare.
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Hoodie || Calum Hood
Fanfiction«La prima volta che ci siamo incontrati ero paralizzato, trattenevo il respiro, ma fin dall'inizio sapevo che avevo trovato l'altra metà del mio cuore.» *** Incredibile come sia cominciato tutto con una stupida felpa.