«Quindi, se ho capito bene, ti sei ubriacata, sei andata a letto con un ragazzo che non conoscevi, poi avete deciso di restare amici e adesso possiedi la felpa del suo coinquilino psicopatico?»
«... Esattamente.»
«Wow che avventura.» Afferma con tono ironico Tyler, sdraiato comodamente sul mio letto mentre io sto seduta invece sulla sedia della mia scrivania.
Da quando Ty mi ha visto con Ashton in caffetteria, sembra sempre turbato, quindi ho deciso di parlargliene.
«Lo so che è stato un errore ma-» provo a difendermi sotto agli occhi accusatori del mio migliore amico, ma lui è più veloce di me.
«Un errore Edythe?! Hai fatto una cazzata enorme. Da quando fai queste cose?» chiede mettendosi seduto. Riesco a scorgere una nota di amarezza e ribrezzo nella sua voce.
Lo so di aver sbagliato ma non ho bisogno che lui rimarchi il fatto ancora di più.
Per non parlare del fatto che è stato praticamente lui a spingermi tra le braccia di Ashton.
«Non mi sei d'aiuto, Tyler.» dico tra i denti.
«Bene, perchè non voglio immischiarmi in questa amicizia tra te ed Ashton destinata ad affondare.»
«Nessuno ti ha chiesto niente!» sbotto stringendo i pugni contro ai fianchi.
Spero di risultare un minimo minacciosa, ma dubito data la mia bassa statura ed il mio corpo minuto.
Tyler incrocia le braccia e si alza di scatto dal mio letto. «Non me l'aspettavo da te, Edythe.»
«Sei il mio migliore amico, dovresti starmi vicino invece di giudicarmi come fai sempre.» sto sputando veleno contro una delle poche persone a cui tengo di più e mi fa sentire malissimo; ma in questo istante non ci vedo dalla rabbia.
Alla fine, chi è lui per giudicarmi? Mi parla come se avesse la fedina penale pulita, per modo di dire.
«Beh sai cosa? Questa volta non ce la faccio.»
«Bene allora vattene.» gli indico la porta senza staccare gli occhi dai suoi.
Tyler non risponde, mi fissa nella sua canottiera grigia e i suoi pantaloni stretti prima di darmi le spalle ed uscire dalla camera come una furia, l'ultima cosa che sento è la porta sbattere.E sento anche il mio cervello che mi consiglia di seguirlo, ma io decido di ignorarlo e tornare a studiare.
«Edythe?»
«Voglio stare da sola.» ringhio mentre tengo la testa fissa sul libro.
Mi sorprendo non appena i passi di Camille mi raggiungono fermandosi esattamente dietro di me.
Di solito lei è una che si arrende facilmente, infatti pensavo mi avrebbe lasciato perdere per il mio malumore, invece è entrata nella mia stanza senza farsi tanti problemi.
«Ho sentito te e Tyler che vi urlavate addosso.» ammette con voce pacata. Sono rare le volte in cui è così amichevole e comprensiva nei miei confronti. «Tu stai bene?» domanda.
Mi volto verso di lei con gli occhi bassi. «Tyler è arrabbiato con me perchè sono andata a letto con un ragazzo appena conosciuto.»
«E allora? Non sono affari suoi questi.»
Ed ecco che ritorna la Camille scorbutica. «Lo so ma... Il fatto è che penso abbia avuto una reazione un po' esagerata.» rispondo e sospiro cominciando a giocherellare con la penna che tengo tra le mani.
Camille scrolla le spalle. «Vedrai che domani avrete già dimenticato tutto.»
«Speriamo.» dico sconsolata.
Camille sussurra un'altra cosa che però non riesco a capire ma sono più che certa riguardi Tyler, poi esce dalla mia camera.
Un'idea mi balena in testa in quel preciso istante e mi precipito a prendere il mio telefono abbandonato sul comodino.
La mia idea comprende Ashton Irwin ed un caffè.***
«Sono felice che tu mi abbia trascinato fuori da quel covo di matti, grazie Edythe.» mi ringrazia Ashton ridacchiando mentre prende posto assieme a me ad un tavolo della caffetteria.
«Figurati.» gli concedo un sorriso.
«Questo potrebbe essere il nostro posto.» afferma solennemente.
Aggrotto le sopracciglia. «Il nostro posto...?»
«Sì, ci possiamo incontrare tutti i venerdì, come oggi, esattamente qui e a quest'ora.»
Ora che si è spiegato meglio, non sembra affato una proposta niente male.
Il mio sorriso si allarga e annuisco energicamente. «Sarebbe bello.»
«Fantastico Signorina Ray, adesso io devo andare agli allenamenti, ci sentiamo!» mi scocca un bacio sulla guancia e se ne va via a passo svelto.
Una qualunque persona potrebbe dirmi che sono pazza per il semplice fatto che non mi piace Ashton.
Bel ragazzo, intelligente, pieno di muscoli e capitano della squadra di football.
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Hoodie || Calum Hood
Fanfiction«La prima volta che ci siamo incontrati ero paralizzato, trattenevo il respiro, ma fin dall'inizio sapevo che avevo trovato l'altra metà del mio cuore.» *** Incredibile come sia cominciato tutto con una stupida felpa.