thirteen.

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Il mio appuntamento con Hunter arriva, ed è bellissimo come al solito. Non mi stupisce.
Adesso siamo qui, a pomiciare come due ragazzini contro il muro, affianco c'è la porta della mia stanza del dormitorio e prego qualcuno lassù in tutte le lingue del mondo per non far uscire Camille.
Sarebbe tremendamente imbarazzante.
«Potrei baciarti tutto il giorno e tutta la notte...» sussurra Hunter stringendomi i fianchi sempre con più forza. Non credevo che baciare un ragazzo in questa maniera, in pubblico, mi sarebbe piaciuto così tanto.
Eppure manca sempre qualcosa che io non voglio ovviamente ammettere a me stessa.
Le mie mani finiscono tra i ricci scuri del ragazzo per attirarlo a me, il suo corpo caldo contro il mio è una sensazione fantastica.

«Cristo, fate schifo.»

Io ed Hunter fermiamo la nostra sessione di baci per colpa di quell'insopportabile australiano che si deve intromettere nella mia vita ogni dannata volta.
Però bacia bene, questo glielo concedo.
Baciano entrambi bene, questo potrebbe essere un problema.
«Se ti diamo così tanto fastidio puoi anche andartene.» ribatto beffarda appoggiando una mano sul collo di Hunter per accarezzarlo lentamente causando a Calum una smorfia di disgusto.
«Il Campus, come ti ho già detto, non è tuo ed io vado dove mi pare.» afferma Calum con tono talmente strafottente da farmi venir voglia di prenderlo a ceffoni e baci allo stesso tempo.
Santo cielo, devo smetterla di pensare a quel nostro maledetto bacio.
«Sì, e chissà perchè sei sempre davanti alla sua porta.» dopo un silenzio di tomba, Hunter parla con rabbia a Calum.
Il ragazzo con la pelle ambrata non si lascia di certo sfuggire le parole di Hunter e ne approfitta per avvicinarsi; ormai io ed il mio accompagnatore ci siamo staccati dal muro.
«Come scusa?» alza un sopracciglio Calum. «Tu che ne sai?»
«So molto più di quel che immagini, Hood.»

Sì, ho parlato ad Hunter di Calum e di come ci conosciamo. Gliel'ho detto per il semplice fatto che il ragazzo con gli occhi verdi non mi è mai sembrato un tipo geloso, fino ad ora. E, insomma, si può quasi dire che stiamo insieme.
«Vaffanculo, Hunter.» risponde Calum tranquillamente e solo in quel momento mi rendo conto che sto letteralmente trattenendo Hunter dal prenderlo a pugni.
Non l'ho mai visto così arrabbiato.
«Vattene Calum.» intervengo parlando a denti stretti, non voglio che la situazione degeneri sfociando in qualcosa di sbagliato.
Il moro si lascia andare ad una risata amara e, prima di darci le spalle, mi guarda. «Io ti ho avvertita Edythe.» dice solamente.

«Che intendeva?» chiede Hunter con un sopracciglio alzato.
In risposta scuoto la testa e sospiro. «Non ne ho la minima idea.»
Le mie parole nascondono una piccola bugia visto che in realtà so cosa intendeva Calum.
Ma questo, Hunter, non lo deve sapere.
«D'accordo... Io penso che... Che abbia rovinato l'atmosfera.» mi fa notare lui con un sorriso di scuse.
Sospiro di nuovo e annuisco in accordo con lui. «Già... Beh, ci sentiamo?»
«Certo!» finalmente mi fa uno dei suoi sorrisoni adorabili.
Ci salutiamo con un bacio ed io entro in stanza.
L'unica luce presente, proviene dalla camera di Camille; sento anche delle risatine, probabilmente è al telefono con Kristen.

Mi dirigo in cucina e afferro dal frigo la bottiglia d'acqua e, senza preoccuparmi di prendere un bicchiere, bevo tranquillamente a canna. Di solito non lo faccio, è una cosa che trovo veramente disgustosa. Esistono i bicchieri per un motivo; ma la voglia di vivere è sempre molto poca, ergo, sono stanca.
Sto per mettermi comoda sul divano quando qualcuno bussa alla porta, non appena la apro però, rimango sorpresa nel vedere Calum difronte a me con sguardo impassibile.
«Calum?? Cosa diavolo-»
Ma vengo immediatamente fermata dalle sue labbra carnose che si posano sulle mie.
Le muove velocemente, con foga.
«Chi bacia meglio, Edythe?» domanda con un ghigno enorme stampato in viso.
Bastardo; penso mentre gli lancio un'occhiata di fuoco. Sa benissimo l'effetto che mi fa e lo usa a suo vantaggio.
Però, non posso negare che i baci di Calum abbiano qualcosa che fa completamente andare in pappa il mio cervello.
Ed è uno dei motivi per i quali non riesco a respingerlo con facilità.
«Hai finito?» domando scocciata con le braccia incrociate. Io non sono una persona cattiva o maleducata di solito, ma questo ragazzo tira veramente fuori il peggio da me.
«In realtà no.» risponde passandosi la lingua sul labbro inferiore. Mi afferra di nuovo per i fianchi per potermi baciare, ma io non glielo permetto e volto la testa verso sinistra.
Calum mette su un broncio che solitamente troverei dolce ma che adesso mi fa solamente venir voglia di prenderlo a sassate in faccia.
E per l'ennesima volta mi ritrovo a pensare: ma chi si crede di essere?
«Non ti bacerò di nuovo, Calum.» affermo con serietà.
«Per favore...» mormora il ragazzo con la pelle ambrata spingendo la fronte contro la mia, la sua voce bassa e roca mi scioglie facendomi sentire come gelatina tra le sue braccia. Non è possibile.
Mi mordicchio il labbro prima di parlare. «Perchè vuoi baciarmi così tanto?»
Ci sono alcuni secondi di silenzio, Calum non mi risponde. Si limita a guardarmi fisso negli occhi.

Hoodie || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora