«Dai, Calum!!»
«No, Edythe, te l'ho già detto: o guardiamo un film con Will Smith, o restiamo qui a fissarci negli occhi per tre ore... E non mi fraintendere, i tuoi occhi sono molto belli.» mi fa l'occhiolino il moro.
«E va bene!» sospiro esasperata. «Hai vinto tu.»
«Io vinco sempre, piccola.» dice Calum, abbranciandomi da dietro mentre cerco un film con Will Smith su streaming.
«Vaffanculo Calum.»
Il ragazzo scoppia a ridere e si lancia sul divano con una coperta, mi volto verso di lui ed alzo un sopracciglio. «Ed io cosa sono? La figlia della serva?» domando retoricamente cercando di afferrare un po' di coperta per riscaldare le mie ossa fredde.
Sì, io ho costantemente freddo.
«Andiamo Edythe, non fare l'idiota.»
Peccato che sia la mia specialità.
Calum, all'improvviso, mi fa sdraiare fra le sue braccia, così da poter avvolgere la coperta attorno ad entrambi.
«Stai gelando...» mi fa notare il moro accarezzandomi le braccia.
Sospiro e mi faccio piccola piccola contro il suo petto.«Quindi ti sei decisa a tornare a casa eh stronz- oh, scusate.»
La voce di Camille fa sobbalzare sia me che Calum.
«Oh, hey Cam...» la saluto imbarazzata. Non avevo neanche notato fosse in casa.
La ragazza con i capelli rossi scuote la testa. «Non volevo disturbarvi, penso che uscirò...» dice senza fare veramente caso a ciò che esce dalla sua bocca perchè troppo impegnata a squadrare il mio ragazzo. I suoi occhi passano su di me e, per scusarmi, le mimo un "ti spiego più tardi" e poi sorrido. Camille annuisce e afferra la sua borsa.
«A dopo!» saluta frettolosamente sbattendosi la porta alle spalle.
Calum mi guarda con un cipiglio sul volto ed io ridacchio. «È fatta così.» dico semplicemente prima di tornare tra le sue braccia.
Dopo un qualche minuto di film, sento il respiro caldo di Calum contro il mio collo provocarmi tanti piccoli brividi per la schiena, poi, qualcosa di duro spinge contro il mio sedere.
Inizio a pensare che questo ragazzo abbia un'erezione costante.
«Calum...» mi lamento agitandomi leggermente sul posto.
«Stai ferma.» mi avverte lui con voce roca.
Beh, dovevo immaginare che stare con lui avrebbe comportato avere a che fare con il suo essere ninfomane.
«Ora voglio sapere cosa del film Io Robot possa averti eccitato!» esclamo indicando lo schermo; insomma, quel film non fa esattamente affluire il sangue nelle parti basse.
«Non lo so, va bene?» borbotta strofinando i fianchi contro di me provocando, così, il rossore sulle mie gote.
«Calum! Datti una regolata!» grido provando a divincolarmi dalla sua presa, ma è tutto inutile, provare a sfuggire da lui sarebbe come tentare di spostare una montagna a mani nude.
Una delle mani del moro finisce inaspettatamente dentro ai miei pantaloni.
«Sei un cretino.» alzo gli occhi al cielo lasciandomi però andare ad un risata che viene poi interrotta da un mio gemito non appena Calum strofina due dita contro il mio clitoride, ancora coperto dalle mutandine.
«Che cosa stavi dicendo?» ghigna lui, prendendosi gioco di me. Cerco di rispondergli a tono, ma le sue carezze contro la mia parte più sensibile aumentano come i suoni gutturali che escono dalla mia bocca. Avvolgo le dita attorno al suo polso per fare attrito.
«Non ci vuole molto a farti cambiare idea, vero principessa?»Diciamo che sono una persona alquanto flessibile se si parla di Calum Hood.
«Non chiamarmi così.» ridacchio per poi emettere un gemito molto rumoroso, Calum infila due dita nella mia apertura e non ci pensa due volte a pompare dentro di me. La sua bocca lascia numerosi morsi e baci sul mio collo facedomi sentire letteralmente in paradiso.
«Edythe Ray, apri immediatamente questa porta!»
Stop, magia finita.
Con uno scatto, tolgo la mano di Calum dai miei pantaloni e balzo in piedi.
Diciamo che sentire la voce troppo acuta di Rose mentre si è prossimi ad un orgasmo, non è esattamente la cosa più simpatica del mondo.Anche Calum si alza cercando di sistemarsi il cavallo dei pantaloni, che stava iniziando a sentire stretto, prima che io mi affretti ad aprire la porta alla mia migliore amica.
La vedo già pronta ad urlarmi addosso esattamente come Camille per non aver risposto alle sue chiamate, ma alla sola vista di Calum, Rose finisce di sembrare un personaggio arrabbiato di qualche cartone animato e fissa il mio ragazzo da testa a piedi.
«Che succede qui?» domanda incrociando le braccia sotto al seno.
Calum se ne sta semplicemente fermo e immobile al mio fianco, non aspetto nemmeno che sia lui a darle spiegazioni e passo direttamente al contrattacco.
«Tu non dovresti essere con Luke??» chiedo a mio volta inarcando un sopracciglio.
«Guarda caso è stato lui l'unico a raccontarmi di te e Calum.» risponde scocciata. «Perchè non me l'hai detto?!»
Gemo disperata in risposta ed evito di scoppiare come un vulcano davanti ai due.
«L'avrei fatto questa sera, Rosie.» dico con tono dolce cercando di farmi perdonare; la mia amica non si aspettava tali parole da parte mia e infatti, dopo un'espressione di pura sorpresa, sul suo volto appare un sorriso vittorioso.
«Io l'ho sempre detto che vi sareste messi assieme!!» Rose emette un gridolino e mi abbraccia più stretta che mai. Non c'è nemmeno bisogno che io guardi Calum in questo momento... Sono certa che abbia il suo sorrisino di merda strafottente che detesto ed amo allo stesso tempo.
«Sta diventando imbarazzante Rose.» borbotto cercando di non farmi entrare in bocca i capelli biondi della mia amica.
«Aspetta che lo venga a sapere Tyler!» esclama saltando per tutta la stanza come una pazza.
«Assolutamente no!» provo a fermarla. «Glielo dirò io con calma.»
«Non posso nemmeno accennarglielo??»
Sbuffo. «Non riesci a fare a meno di essere pettegola solo per questa volta?» le chiedo con sguardo supplichevole.
Rose alza gli occhi al cielo e annuisce. «E va bene, ora vi lascio, piccioncini.» Ci saluta con un sorriso sornione ed esce chiudendosi la porta alle spalle.
Quella ragazza è iperattiva, ma prima o poi si stancherà anche lei, no?
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Hoodie || Calum Hood
Fanfiction«La prima volta che ci siamo incontrati ero paralizzato, trattenevo il respiro, ma fin dall'inizio sapevo che avevo trovato l'altra metà del mio cuore.» *** Incredibile come sia cominciato tutto con una stupida felpa.