eleven.

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Non ho più controllo sul mio corpo ormai, sento solo caldo e il bisogno di togliermi i pantaloni è sempre più forte.
«Calum...» ansimo mentre il moro succhia un punto preciso sul mio collo. «Calum spogliami.» riesco a dire con un filo di voce.
Sento il ragazzo gemere contro la mia pelle e avventare le mani sui miei pantaloni per slacciarli, tutto il più velocemente possibile.

Mentre armeggia con la mia cintura, sento la testa pesante e la stanza comincia a girare.
Poggio il capo sulla sua spalla e senza nemmeno rendermene conto, mi addormento tra le braccia di Calum.

***

Non ci posso credere, non posso essere stata così stupida.
Dio, fai in modo che io non abbia fatto veramente ciò che penso di aver fatto.
Il corpo mezzo nudo di Calum che stringe il mio, altrettanto poco vestito, però, è una prova lampante.
L'ultima cosa che ricordo di ieri sera è di aver bevuto una birra; il resto è tutto annebbiato nella mia mente.
È la seconda volta che capita, forse dovrei seriamente smetterla con gli alcolici per un po'.
Mi alzo lentamente dal letto ancora stordita dalla nottata passata, noto immediatamente i miei vestiti piegati sopra la scrivania della camera di Calum e, con una velocità disumana, mi rivesto.

«Mhh... Edythe?»

Oh, no.
«Ciao Calum.» sbuffo tornando sul letto.
Il silenzio tra di noi è imbarazzante, nessuno dei due sa che cosa dire.
«In caso tu te lo stessi chiedendo, no, non abbiamo fatto sesso.»
Allora gli dei esistono; penso emettendo un sonoro sospiro di sollievo.
«Ma ti avverto, eravamo molto vicini a farlo.» aggiunge con tono serio quasi spaventandomi.
Almeno so che anche lui ha capito che il nostro bacio è stato un semplice errore.
«Eravamo fatti entrambi e la cosa non si ripeterà più.» dice solennemente.
Annuisco in accordo prima di congelare sul posto. «Aspetta... Fatti entrambi?! Io non ricordo di aver fumato...»
Calum sbianca immediatamente.
«Ehm...» si guarda attorno nella stanza cercando di evitare la mia domanda.
«Calum.» gli prendo il viso tra le mani costringendolo a guardarmi fisso negli occhi. «Cos'è successo ieri sera?»
«Beh...»
«Non fare giri di parole, dimmelo.»
«Michael ha drogato la tua birra...» mormora dispiaciuto.
Non sono abituata a sentirlo parlare così, ma adesso sono troppo arrabbiata per curarmene.
Mi sento Rose, che quando si arrabbia ha il fumo che le esce dalle orecchie.
Mi alzo dal letto e come una scheggia, esco.
«Clifford!» urlo direttamente difronte alla sua porta; poco importa se rischio di svegliare anche gli altri.
Se facendo la timida ricevo questi trattamenti, da ora in poi per Michael sarò l'inferno fatto a persona.

«Edythe sono le nove e mezza del mattino che cosa-»
Ma le parole del ragazzo dai capelli rossi vengono brutalmente interrotte dal sonoro schiaffo che gli deposito sulla guancia.
Il nostro chiasso viene sfortunatamente udito da Rose, Calum ed Ashton che corrono da noi per dividerci.
«Prova a drogarmi un'altra volta Michael, ed io ti uccido.» ringhio verso il ragazzo con i capelli colorati.
Sono arrabbiata, furibonda, per colpa sua ho pure dormito questa mattina invece di prepararmi e andare a lezione.
Rose mi tiene per il braccio, impedendomi di dare ulteriori schiaffi a Michael; se fossimo soli, gli schiaffi sarebbero il minimo.
«Ci calmiamo?» domanda Ashton assonnato strofinandosi un occhio.
«No Ashton!» esclamo. «Michael mi ha drogata! Ma nessuno di voi si rende conto della gravità della cosa?!» sbotto guardando i quattro.
Mi fissano come se fossi pazza, ancora mezzi addormentati.
«Edythe...» Rose prende parola. «Abbiamo già detto a Michael che ha esagerato, ma adesso puoi stare tranquilla? È passata ormai.»
«Tu sei la mia migliore amica Rose, dovresti essere dalla mia parte.»
La cosa si sta facendo seria e i ragazzi si allontanano per lasciarci discutere in pace.
«Ma io sono dalla tua parte!» risponde alzando leggermente la voce. «Sono sempre dalla tua parte Ed, ma adesso penso che tu ti debba dare una calmata. Michael ha capito l'errore e non lo ripeterà più.» aggiunge con serietà mai vista.
«Vero Michael?!» grida al ragazzo che si trova in cucina.
«Eh?! Oh, sì certo!»

Hoodie || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora