forty.

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Calum ed io siamo partiti per l'Australia una settimana dopo.
Ed ora eccoci qui, non sono mai stata a Sydney prima d'ora, ho conosciuto i suoi genitori e sono delle persone stupende ma soprattutto amano Calum più della loro stessa vita e trovo che sia una cosa bellissima.
Sua madre Joy mi ha amata fin da subito grazie al cielo, ha detto che si vede che riesco a rendere Calum una persona migliore.
Il mio cuore batteva forte quando me l'ha detto.
Suo padre David, invece, mi ha parlato molto del magnifico rapporto che avevano lui e Mali-Koa e mi ha ringraziato per aver salvato Calum dai suoi demoni.
Mi sono sentita la persona più fortunata del mondo ad avere Calum nella mia vita.

E, dopo avermi riempito di domande, ci hanno lasciato andare a dormire. Il jet lag è davvero difficile da sostenere ad essere onesti.

***

La mattina dopo il nostro arrivo, Calum ed io ci troviamo a fare colazione con i suoi gentiroi.

«Allora, Edythe...» inizia a parlare David mentre sorseggia la sua tazza di caffè. «Sei mai stata qui?»
«No.» scuoto la testa stancamente. «Sinceramente non sono mai stata all'estero prima.» ammetto.
Joy ridacchia e mi offre una fetta di crostata alle mele. «Beh, Sydney non è un brutto posto in cui vivere comunque.»
«Affatto.» sorrido.
«Siete consapevoli del fatto che mi state monopolizzando la ragazza?» si lamenta Calum mettendo su un broncio adorabile.
«È la prima volta che porti una ragazza a casa, Calum, quindi ringrazia che tuo padre ed io non abbiamo ancora aperto lo champagne.» alza gli occhi al cielo Joy facendo ridere suo marito mentre io arrossisco.
«Ma mamma!»
«Niente ma! Perchè non porti Edythe a fare un giro?» domanda con un sorriso smagliante.
Calum annuisce e poi guarda sua madre negli occhi.
«Più tardi volevo andare a salutare Mali.» ammette il moro stringendo le mani a pugno sulle cosce.
Allungo le dita verso una delle sue mani per dargli conforto e, non appena ci tocchiamo, Calum mi mostra uno sguardo dolce come a farmi capire che è tutto a posto.
«Oh, va bene.» risponde Joy; il suo sorriso questa volta non raggiunge gli occhi ed io sento una stretta allo stomaco guardando lei e David.
Un genitore non dovrebbe mai essere costretto a seppellire il proprio figlio.
Io non me lo ricordo nemmeno mio padre, non è la stessa cosa.

«Ed, ti conviene indossare qualcosa di più leggero... Qui adesso fa caldo, non siamo in America.»
«Ma non mi sono portata dietro nulla di leggero!» ribatto guardando il mio ragazzo.
Calum ci pensa due secondi. «Non ho nulla da darti.»
«Io sì!» interviene Joy. «Da qualche parte nell'armadio dovrei avere dei pantaloncini che ad Edythe possono andare... Anche se, ti staranno un po' larghi in vita, cara. Ti presto una cintura.»
«Grazie mille Joy, mi hai appena salvato la vita.» dico in risposta ridacchiando.
La donna mi sorride amichevolmente prima di sparire al piano di sopra dove si trovano le camere da letto.
Dopo dieci minuti, passati con i racconti imbarazzanti di David su Calum, Joy torna in cucina mostrandomi un paio di shorts ed una cintura semplicissima.
«Li ho trovati, tieni, vai pure a cambiarti Edythe.»
La ringrazio nuovamente e corro in bagno. I pantaloncini, come previsto, mi stanno larghi ma almeno con la cintura riesco a tenerli su.

«Andiamo piccola?» chiede Calum non appena torno in cucina.
«Certo, dove mi porti?» domando senza smettere di sorridere.
«In un posto.» risponde semplicemente con quel fare misterioso che lo caratterizza.
Annuisco rassegnata e controllo di avere tutto quello che mi serve nella borsa; ormai mi sono abituata ai modi un po' scorbutici del mio fidanzato.

Salutiamo David e Joy ed usciamo di casa.

«Ti rendi conto, Cal?»
Calum si volta verso di me afferrandomi la mano. «Cosa?»
«Sono appena stata nella casa in cui hai vissuto la tua intera infanzia.»
Calum sorride sistemandosi gli occhiali da sole. «Questo posto sarà casa mia per sempre, Edythe.»
«Hai dei buoni ricordi qui, immagino.» asserisco guardandomi attorno.
È incredibile il fatto che qui faccia così caldo nel mese di gennaio.
«La maggior parte, ovviamente.» risponde il moro.
Avvicino un po' il corpo al suo per fargli capire che sono interessata.
«Beh...» comincia a dire con tono divertito. «Qui ho fatto le mie prime cazzate con i ragazzi.»
«Penso sia meraviglioso, voglio dire, siete amici praticamente dalla nascita.» ammetto.
Sono leggermente gelosa del rapporto che Calum ha con Ashton, Luke e Michael. Quando stanno tutti e quattro assieme, è come se fossero in un club esclusivo.
Ma in realtà sono semplicemente quattro idioti che io adoro.

Hoodie || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora