seventeen.

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«Devi distrarti, Edythe!» esclama Tyler mentre si dondola sulla sedia della mia scrivania.
«Devo proprio? Mi diverto molto di più chiusa in casa con il mio computer ed un centinaio di serie tv che devo continuare.» Sbuffo prima di sbadigliare per la noia.
«Andare fuori a festeggiare è molto meglio, diglielo tu Rose!»
«Non penso senta con la testa affondata nel mio armadio.» gli faccio notare indicando la bionda che non fa altro che frugare nel mio guardaroba da quando è entrata nella mia stanza.
«Guarda che ci sento benissimo! E io dico che devi ascoltare me e Tyler.»
«Odio ammetterlo ma la sirena ambulante qui presente ha ragione.» sento dire Camille dopo essere passata davanti alla mia porta.
Come al solito, lei non è dei nostri. A quanto pare ha un appuntamento con Kristen questa sera.

Tyler e Rose cominciano a battibeccare su quei tre vestiti che ho nell'armadio per decidere quale farmi indossare.
«Edythe? Mi hai sentito!?»
Sospiro riprendendomi dai miei pensieri su come questa serata sarà probabilmente un fiasco. «Cosa c'è Tyler?»
«Alla festa voglio presentarti Jenna.» mi informa con gli occhi che brillano.
Corrugo le sopracciglia. «E Rose, scusa?»
«Oh ma io l'ho già incontrata.» mi rispone la bionda.
Ma perchè qui sono sempre l'ultima a scoprire le cose?!
L'ennesimo sbuffo lascia le mie labbra, non rispondo e mi butto sul letto a pancia all'aria.
Chissà se ci sarà Calum sta sera.
Già, Calum. Non lo vedo da quasi tre settimane e mi va bene così.
Ma chi voglio prendere in giro, è ovvio che non mi vada bene.
Non credevo che l'avrei mai detto, ma mi manca terribilmente la sua strafottenza.
E non solo quella.

«Questo!» grida Rose lanciandomi letteralmente in faccia un vestito color crema con il corpetto stretto e la gonna larga che arriva fino alle ginocchia.
La mia amica emette un sospiro di sollievo accasciandosi al mio fianco. «Non è stato semplice.»
Le lancio un'occhiataccia. «Ma ho solamente tre vestiti tra i quali scegliere!»
«Già. E fanno tutti cagare.» fa una smorfia di disgusto. «Devo portarti a fare shopping uno di questi giorni.». afferma pensierosa.
Certo come no; penso prima di alzarmi e chiudermi in bagno per mettermi il vestito ed un po' di trucco.
Non appena esco faccio un giro su me stessa con fare scherzoso andando verso Rose che, al contrario mio, indossa come al solito un vestitino corto e super aderente.
"Avere un corpo bellissimo e non mostrarlo è una bestemmia." questo è il suo motto.
Io ho comunque i miei dubbi al riguardo.

«Allora, mie signore, possiamo incamminarci?» Domanda Tyler con un piccolo sorriso.
Io e Rose ridacchiamo e, tutti e tre a braccetto, usciamo... Ma notando gli sguardi indagatori e straniti degli altri studenti, decidiamo di scioglierci con un'imbarazzante e fragorosa risata.
«Non mi avete ancora detto dove si trova questa festa.» faccio notare ai miei amici con sguardo indagatore.
«Qui vicino.» risponde Tyler scrollando le spalle.
«E chi è che l'organizza?»
«Boh!»
«Stiamo andando alla festa di una persona che non conosciamo?? E se lei o lui fosse un potenziale killer?!»
«Ma smettila.» mi riprende Rose roteando gli occhi verso il cielo.
Dopo qualche altro piccolo discorso sul perché non bisogna andare a ballare e ad ubriacarsi a casa di sconosciuti, mi arrendo finendo per seguire i miei amici.
Non appena arriviamo, riesco subito a scorgere, dalle finestrelle, le luci basse e la musica a tutto volume all'interno della stanza.
Tyler bussa ma la porta è aperta, molto rassicurante.
«Allora?? Che aspettiamo?» chiede retoricamente Rose prima di lanciarsi a ballare in mezzo alla calca di gente; e ancora una volta mi ritrovo a chiedermi come faccia ad essere così tanto disinvolta.
Entriamo anche io ed il mio migliore amico che, dopo essersi allontanato un secondo, torna tenendo la mano ad una ragazza a dir poco stupenda.
Alta e slanciata, capelli biondi ed occhi azzurrissimi.
«Edythe.» comincia a parlare Tyler. «Lei è Jenna.»
Spalanco la bocca e la dea afrodite che mi ritrovo davanti, chiamata Jenna a quanto pare, mi sorride amichevolmente tendendomi la mano.
«Quindi tu sei la ragazza di Tyler?» domando ricevendo uno sguardo di fuoco dal ragazzo mentre Jenna arrossisce leggermente.
«Non proprio...» risponde lei per poi poggiare la testa sulla spalla di Tyler.
«Beh, non voglio intrattenervi ancora per lungo, quindi, penso che andrò in cucina a prendermi da bere.» li informo guardandoli dal basso.
«Va bene... Ma fai attenzione!»
«Non sono una bambina, Tyler, so cavarmela beni-» ma prima di finire la frase, inciampo.
E chi poteva afferrarmi prima della mia rovinosa caduta se non il ragazzo che mi sta torturando da settimane?
«Calum...» mormoro fissando il ragazzo che mi sta davanti e che tiene ben salde le mani sui miei fianchi.
«Edythe!»
«Ty, stai tranquillo, sto bene!» esclamo staccandomi da Calum.
«Sicura?» Tyler oscilla lo sguardo fra me e Calum con sospetto.
«Sì.» rispondo con decisione; devo farlo, altrimenti non mi lascerà in pace.
«D'accordo, io torno da Jenna.» la poca convinzione nella sua voce in questo momento non mi interessa.
Mi volto nuovamente verso Calum e sento una morsa alla bocca dello stomaco perchè mi rendo conto che è bellissimo.
Con una camicia nera, i soliti skinny neri, le occhiaie profonde alla base degli occhi e i capelli scompigliati.
È perfetto.
Abbasso gli occhi non appena lo sguardo del moro si ferma sul mio corpo.
«Sei molto carina.» parla velocemente facendomi intendere a malapena ciò che dice.
Arrossisco e lo ringrazio a bassa voce.
«Ti va di, uhm, ballare?»
«Come??» domando stupita.
Tutti i miei discorsi sull'allontanamento cadono difronte ai miei mille dubbi.
«Solo un ballo.» dice Calum con voce supplichevole e, sia per la sua sanità mentale che per la mia, gli concedo di prendermi la mano e di trascinarmi a ballare in mezzo a tutti gli altri.
Ed è fantastico perchè siamo noi; le altre coppie si strusciano uno contro l'altra senza pudore mentre io e Calum ci limitiamo a rimanere abbracciati e ad ondeggiare.
«Mi sei mancata...» sussurra Calum con le labbra premute fra i miei capelli. Sono così gelosa del fatto che lui abbia abbastanza coraggio per dirmi tutto quello che pensa... E che ho pensato anche io in queste tre settimane.
E per fortuna che dovevo distrarmi; penso stringendomi di più a Calum.
«Mi sei mancato anche tu...» balbetto.
«Stai tremando.» mi fa notare, avvicinandosi pericolosamente al mio viso. Non mi ero accorta del mio tremolio e nemmeno della sua vicinanza. Questo ragazzo mi manda in pappa il cervello.
Nel mentre che sono persa fra i miei pensieri, sento il respiro caldo di Calum sempre più vicino alle mie labbra.
So cosa sta facendo.
«No.» dico con voce ferma voltando poi la testa per non farmi baciare. «Ti avevo promesso un ballo Calum, i baci non sono inclusi.» gli spiego cambiando tono di voce rendendolo, così, meno dolce. Il moro sbuffa leggermente e riprende a ballare con me, la mia mano invece finisce fra i suoi capelli per accarezzarli. Starei in questa posizione tutta la vita.
In lontanza, vedo Rose e Luke che si baciano, ero certa che avrebbero fatto pace.
Tyler però non lo vedo in giro, si sarà nascosto da qualche parte con Jenna, non gli è mai piaciuto l'esibizionismo.
Ad un tratto, le mani di Calum non sono più su di me.
«Ho bisogno di fumare.» dice. «Vuoi venire a farmi compagnia?»
Una parte di me dice che non dovrei accettare, eppure annuisco.
Non vedo Calum da troppo per i miei gusti.
Riusciamo ad uscire facendoci spazio tra i corpi sudati delle persone che ballano, disgustoso.
Ci poggiamo contro il muro affianco alla porta in silenzio, Calum afferra il pacchetto dalla tasca posteriore dei jeans assieme all'accendino.
«Ti va?» chiede allungandomi il pacchetto.
Annuisco e ne afferro una; non fumo mai di solito per il semplice fatto che non mi va di spendere soldi per le sigarette, per questo motivo le uniche volte in cui fumo è quando c'è Tyler nei paraggi visto che lui lo fa.
«Non sapevo che fumassi.» afferma Calum accendendosi la sigaretta per poi passarmi l'accendino.
Accendo anche io la mia e glielo ripasso. «Infatti di solito non è così.»
Mi volto verso di lui giusto per ammirare la sua adorabile espressione da ragazzo confuso.
«A volte mi concedo anche io alle braccia di Satana.» alzo le spalle.
«Non sei tanto santarellina eh...» mi fa notare il moro mordendosi il labbro inferiore.
«Chi ha mai detto il contrario?» alzo un sopracciglio provocandolo ma subito mi do della stupida.
Sono qui, a fumare e a flirtare con un ragazzo al quale non dovrei nemmeno rivolgere la parola.
Calum emette una leggera risata e torna a fumare. Un silenzio rilassante ci avvolge mentre il fumo occupa i nostri polmoni e l'aria.
«Ho pensato molto in queste tre settimane, Edythe.»
«A cosa?»
«A quanto vorrei baciarti di nuovo.»

Alle sue parole, distolgo lo sguardo da lui. Anche io vorrei baciarlo, ma non lo farò.

«Ne abbiamo già parlato almeno un centinaio di volte, Calum.»
«È divertente, non trovi?» chiede ignorando deliberatamente il mio rimprovero.
«Che cosa?» ma soprattutto, perchè sono sempre io quella ad interessarsi?
No, non avremmo decisamente funzionato come coppia.
«Come ci siamo conosciuti.»
«Sì beh, ero a letto con il tuo migliore amico, molto romantico.» borbotto con sarcasmo facendo ridere il ragazzo al mio fianco.
«Ed io ero in mutande con una scopa in mano.» aggiunge lui con tono divertito facendo spuntare il sorriso anche a me.
«Non riesco a smettere di pensare a te Edythe, davvero.» dice poi, voltandosi verso di me.
Io invece continuo a guardare avanti, troppo spaventata dallo sguardo del ragazzo.
«Solo tu riesci a farmi sentire in questo modo... Non so cosa tu abbia fatto o detto, ma sei incredibile Edythe Ray.»
Il mio cuore batte forte e le gambe si stanno facendo molli sotto agli occhi troppo scuri di Calum. Non so come rispondergli, lui non perde mai tempo ad ammettere i suoi sentimenti.
Io però non sono così, ho bisogno di tempo, di mettere a posto le idee. Non riesco ancora a dire con certezza assoluta cosa provo per Calum. So solo che voglio una relazione duratura, non una scappatella mentre siamo nascosti da qualche parte come è successo ultimamente, non fa per me.
Vengo riportata alla realtà dalle mani calde di Calum che si muovono sulle mie braccia. «Mi dispiace.» sussurra. «Mi dispiace per tutto, vorrei che tra noi due funzionasse.»
Reprimo l'istinto di urlare e piangere e gli rispondo civilmente. «Tra noi due potrebbe funzionare, Calum. Sei solamente tu, con le tue stupide idee sul fatto che tu non sappia come si intraprende una relazione, il problema.» mi divincolo con rabbia dal suo mezzo abbraccio. «Stai facendo soffrire entrambi.» affermo poi con fredezza fissandolo dritto negli occhi.
Calum ricambia il mio sguardo rimanendo sulla difensiva, i suoi occhi diventano ancora più scuri e noto che stringe le mani a pugno come se si stesse fermando in anticipo dal fare una cosa stupida e sconsiderata.
«Smettila di trattenerti Calum! Dimmi quello che vuoi!» urlo senza freni; tanto per me ci siamo solo io e lui.
«Te! Voglio te!» sbotta con espressione adirata.
«Dimostramelo!» sento le lacrime agli occhi pronte a farmi apparire debole. Ma le ricaccio indietro con tutta la forza possibile.
All'improvviso, Calum mi prende con foga per i fianchi e mi spinge contro il muro. In un attimo la sua bocca è sulla mia in un bacio che di casto ha ben poco, la sua lingua incontra la mia e riesco a percepire il sapore di sigaretta nella sua bocca. Non volevo che mi baciasse non perchè non mi piaccia baciarlo, ma semplicemente perchè sarei caduta di nuovo nella sua trappola.
E così è successo.
Le mie braccia circondano il suo collo per avvicinarlo di più a me, è il bacio più bello che abbia mai provato.
Dopo poco, però, sono io a staccarmi. Calum poggia la fronte sulla mia e mi guarda con occhi imploranti.
«Quando ti ho detto di dimostrarmi che mi vuoi, non intendevo in questo modo...» ridacchio facendo ridere anche lui.
«Parlando seriamente Calum, puoi provarci per me? Puoi provare ad avere una relazione stabile con una persona?» domando speranzosa. Tutto dipende dalla sua risposta.
«Come quella di Luke e Rose?»
«Sì, ma una relazione migliore.»
Ridacchiamo entrambi e poi il moro mi prende la mano con dolcezza.
«Ci penserò, Edythe.»
«Fallo, potrebbe essere l'ultima possibilità per avermi.» mormoro facendo scivolare la mano libera sulla sua guancia.
Calum annuisce lentamente e mi lascia una bacio leggero sulla mia, di guancia.
«Vuoi tornare dentro?»
«No, restiamo qui ti prego.» dico sedendomi per terra con la schiena contro il muro.
Lui fa lo stesso e, non appena è a terra vicino a me, poggio la testa sulla sua spalla.

Così passa la mia serata: io, Calum e discorsi senza senso.

Hoodie || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora