«Luke?? Puoi per favore mettere le mani a posto? Siamo a tavola, che diamine!»
«Michael, ti conviene smetterla di sparare cavolate o giuro che ti spacco la testa contro questo muro.»
«Ma la vera domanda è: perché Luke stava toccando Michael?»
«Calum, no! Io non stavo toccando Michael!»Perdo interesse nella conversazione tra Luke, Calum e Michael quando questa comincia a sfociare nel ridicolo... Quindi quasi subito.
«Sapete una cosa?» si intromette Ashton.
«Cosa?» rispondono in coro gli altri tre.
«Siete degli scassa cazzo.» sbuffa il riccio.
«Vagina, caso mai.»
«Michael chiudi quella fogna!» Urla Calum dando uno schiaffo in testa al suo amico con i capelli colorati, adesso, di lilla.
Michael emette un pesante sbuffo e torna alla sua pizza.
Questa sera io e Rose abbiamo deciso di cenare assieme con una pizza nella camera dei ragazzi.
C'è anche la fidanzata di Ashton, ma quest'ultima non sembra propensa alle chiacchiere.Siamo fatte l'una per l'altra, oserei dire.
Ashton le sussurra qualcosa all'orecchio che la fa ridere e rimango addolcita da questa scena, sono così carini.
Volto la testa verso Calum cominciando ad osservarlo, sembra così spensierato in questo momento, è il Calum che amo.
Il moro, sentendosi fin troppo osservato, alza gli occhi nei miei e sorride, un sorriso dolce e sincero.
Poi, mi posa un leggero bacio sulla fronte e torna a parlare con Luke di cose a che piacciono solo a loro.
Io sposto lo sguardo verso Rose, è nella mia stessa posizione: guarda Luke come se fosse il diamante più prezioso del mondo, il suo mondo.
«Edythe??» la voce del mio fidanzato mi risveglia dai miei pensieri.
«Mh?»
«Ti va se andiamo a fare una passeggiata?» chiede casualmente.
In risposta, annuisco. «Certo, così inizio ad andare anche verso il mio dormitorio. Ho lezione domattina.» finisco la frase sbadigliando.
Calum annuisce distrattamente e si alza dal divano tenendomi per mano.
«Beh, la serata è finita per me, ci sentiamo ragazzi!» asserisco andando verso la porta con Calum al mio fianco.
I ragazzi, Rose e Leah mi danno la buonanotte e poi tornano alle loro tranquille chiacchiere.Io e Calum camminiamo lentamente nel buio, mano nella mano... E questa volta non ho paura.
«Ho una richiesta.»
«Vai.» rispondo con sicurezza.
Calum si mordicchia nervosamente il labbro prima di aprir bocca. «Parlami un po' di tua madre.»
Alle sue parole, un sorriso genuino nasce sulle mie labbra.
«Marlene Ray, prima della classe al college e dottoressa di professione.» ridacchio.
Calum mi guarda pensieroso mentre assorbe le informazioni.
«E tuo padre?»
A quel punto mi si gela il sangue nelle vene.
Devo dirgli la verità, più aspetto peggio è.
Mi fermo in mezzo al marciapiede all'improvviso e tossicchio in imbarazzo.
«Che c'è?» parla lui con voce preoccupata.
«Ti... Ti devo dire una cosa.» ammetto a bassa voce.
Calum mi fissa dritto negli occhi e sento immediatamente che posso fidarmi ciecamente di lui.
Calum aumenta la stretta sulla mia mano per incoraggiarmi a parlare, ed io mi lascio andare.
«Mio papà è morto Calum.» dico con voce affranta. «È successo quando ero piccola.»
Silenzio; non riesco ad alzare lo sguardo da terra e le mie scarpe in questo momento sono terribilmente interessanti.
«Edythe-»
«Va tutto bene.» lo interrompo. «Non ho bisogno di essere consolata.»
Calum scuote la testa e mormora un "mi dispiace".
Scrollo le spalle in risposta. «Non preoccuparti, non voglio la compassione di nessuno.»
Il mio umore è visibilmente cambiato, quindi, provo a cambiare argomento.
«Comunque ho chiamato mia mamma ieri, le ho detto che verrai.»
«Ah sì?» chiede mordendosi il labbro inferiore.
«Sì. Le piaci già solo grazie alle mie parole.» ridacchio.
Calum emette un sospiro di sollievo, porta un braccio sopra le mie spalle e torniamo a camminare verso il mio dormitorio.
«E... Cosa le hai detto di me?»
«Che sei un impertinente, strafottente, cattivo ragazzo.» ridacchio. Calum mi da un pizzicotto sul fianco per ripicca e ride insieme a me.
Poi, le sue labbra si avvicinano al mio orecchio, sento il suo respiro caldo contro di me mandarmi su di giri.
«Te lo faccio vedere io questo impertinente, strafottente, cattivo ragazzo.» ghigna lasciandomi un bacio sul collo.
Solo quando si allontana, mi accorgo di aver trattenuto il respiro.
È così strano, ogni volta che si avvicina è come se fosse la prima volta. Quando mi sfiora soltanto, sembra che nessuno mi abbia mai toccata prima d'ora. Prima di lui.
Eppure ci conosciamo a malapena.
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Hoodie || Calum Hood
Fanfiction«La prima volta che ci siamo incontrati ero paralizzato, trattenevo il respiro, ma fin dall'inizio sapevo che avevo trovato l'altra metà del mio cuore.» *** Incredibile come sia cominciato tutto con una stupida felpa.