capitolo 1

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Il ragazzo fece una capriola all'indietro e atterro' in piedi dall'altro lato della palestra.
-stai migliorando Caleb- disse il ragazzo biondo appoggiato al muro.
-dici? Io credo di essere sempre goffo e lento- risposto il castano buttando la spada a terra e bevendo un po' d'acqua.
-goffo fratellino? Non sei mai stato goffo. Di sicuro sei molto più bravo di certi tizi che abitano qui e meno bravo di Zake. Ma Zake è Zake- disse Susan andando incontro al fratello e baciandogli una guancia.
-Zake è Zake? Ma che dite? Mi sono solo allenato più di voi-rispose il biondo sorridendo alla ragazza che stava entrando nella palestra.
Camille infatti era appena entrata nella stanza dopo una leggera corsetta.
-che succede qui?- chiese la ragazza vedendo che tutti erano fermi nel mezzo della sala.
-Cami vuoi farci vedere cosa sai fare? - disse Susanne con aria di sfida alla mora.
La ragazza prese una delle mazze al lato della porta e si mise in posizione e venne raggiunta poco dopo da Zake. I due dopo il segnale di Susan iniziarono a combattere senza esclusione di colpi. Camille fu la prima a colpire l'avversario sfruttando il fatto che Zake aveva alzato troppo velocemente il bastone lasciano scoperta la parte del bacino dove la ragazza lo aveva colpito. Dopo aver subito il colpo Zake iniziò a stare più concentrato sulla battaglia, preferiva infatti non farsi battere una terza volta dalla ragazza che già in precedenza lo aveva stracciato.
Lo scontro finì con la vincita di Camille che si trovava a cavalcioni sopra a Zake e con i due bastoni puntati alla gola del ragazzo.
-se finisce sempre in questo modo lo scontro inizierei a perdere di proposito- disse Zake ridendo, più ché altro ghignando, indicando la posizione nella quale si trovavano. Camille arrossí e si spostò subito da sopra al ragazzo continuando a tenere in mano i due bastoni.
Caleb e Susan erano rimasti a guardare la scena sorridendo.
-allora Zake quando ci farai veder il tatuaggio della scommessa?- chiese Caleb dopo che il ragazzo si fu alzato.
-quando mio padre lo finirà. Oggi comunque devo andarmi a fare la seconda parte quindi se mi fate uscire prima forse riesco a convincere mio padre a finirlo- rispose il ragazzo raddrizzandosi la fascia nera tra i capelli.
-allora cosa ci fai ancora qui muoviti ad andartene- gridò Camille prendendolo per un braccio e spingendolo fuori dalla porta.

Il biondo sorrise e, dopo aver preso la sua felpa, si incamminò verso lo studio del padre ripensando alla scommessa che aveva perso. La sommessa in precedenza era stata creata per Camille, la quale non aveva ancora tatuaggi sul corpo, ma per la sfortuna di Zake, e anche di Caleb che aveva partecipato alla scommessa, la ragazza era arrivata prima e il "povero" Zake che aveva preso una strada più lunga per bloccare la ragazza era arrivato ultimo. Anche lui non aveva ancora tatuaggi sul corpo, non era restio ad essi, ma voleva aspettare e decidere bene cosa farsi, infondo un tatuaggio è per sempre. Dopo un giorno di continui ripensamenti si era deciso e il padre un po' restio aveva iniziato a tatuare la schiena del figlio.

Zake bussò alla porta dello studio e dopo pochi minuti il padre gli aprì la porta. A prima vista potevano sembrare fratelli: entrambi alti, occhi nero pece, muscoli al posto giusto, capelli biondi e ricci. l'unica differenza erano le occhiaie che contornavano gli occhi di Richard che non era solo uno dei due tatuatori di Ombrax, ma anche uno dei nove capi della città stessa. Nessuno, vedendo per la prima volta Richard, penserebbe a lui come capo. Troppo giovane. Le cariche dei capi però erano ereditarie e, visto che il padre di Richard era morto, lui, che era figlio unico, pese il posto del padre.

-ti devo continuare il tatuaggio?- chiese l'uomo facendo accomodare il figlio nella stanza.

-finirlo se puoi. I ragazzi vogliono vederlo- rispose il pù giovane togliendosi la maglia e stendendosi di pancia sul lettino.

-di ai tuoi amici che se ti vogliono morto dal dolore posso finirlo anche in un giorno. Ma visto che non voglio fare male a un cliente e nemmeno perdere mio figlio, non ho intenzione di finire il tatuaggio in un giorno.-

-quanto ancora ci vorrà?- chiese il ragazzo facendo una smorfia di dolore on appena sentì l'ago perforargli la schiena.

-dipende da quanto ti fa male, e comunque il tuo tatuaggio comprende tutta la schiena quindi devi stare anche attento ai movimenti che fai nei primi giorni-

-si lo so, l'avrai ripetuto un milione di volte- rispose il ragazzo alzando gli occhi al cielo per la frustazione

-ahia!- gridò poi quando girandosi per guardare male il padre.

-sei tu che non riesci a star fermo on è colpa mia!- rispose l'uomo di rimando e ricominciando a tatuare la schiena.

~☆~

Zake si era addormentato. Non sapeva nemmeno come ci riusciva nonostante l'ago nella sua pelle. Quando riaprì gli occhi intravide suo padre seduto alla poltrona con gli occhiali inforcati che stava leggendo dei documenti importanti.

-Zake sei un caso perso- disse il padre poco dopo continuando a guardare i suoi documenti.

-non è colpa mia se il mio corpo si addormenta, anzi dovresti esserne contento, così non mi senti mentre mi lamento i quanto mi fai male- rise il ragazzo continuando a stare sdraiato sul lettino. Aveva iniziato a sentire dolore alla schiena, nella parte del tatuaggio.

-sei tu che grande e grosso come sei ti lamenti di un minuscolo ago- rispose di rimando Richard sorridendo alla faccia offesa del figlio.

-se hai finito puoi anche andartene nella tua camera a riposare, io ho da leggere questi documenti e accogliere i clienti- disse poi ritornando ai suoi fogli.

Zake sospirò e piano piano si tirò su, attento a non fare movimenti bruschi. prese la maglia in mano e si infilò la felpa con la cerniera. Non soffriva ne di caldo e ne di freddo, ma era meglio non andare girando a torso nudo visto tutte le galline che lo perseguitavano. Salutò il padre e uscì dallo studio dirigendosi verso la sua camera. Una delle cose più belle di Ombrax, a detta di Zake, erano proprio le camere. Scavate nella roccia ognuno poteva vivere nella propria autonomia, le famiglie non erano tutte nella stessa camera, i figli potevano benissimo vivere in una camera tutta loro, a patto che avessero più di 12 anni. Zake era felice i ciò, poteva fare quello che voleva senza che il padre lo controllasse 24 ore su 24. Arrivato alla porta la aprì con la chiave e dopo aver lanciato la maglia nel mucchio di robe sporche si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi. In meno di due minuti si riaddormentò.

------Angolo Autrice-------
Buongiorno gente. Oggi sono felice perchè sono riuscita a modificare il primo capitolo e quindi volevo farvi una sorpresa con questo che era già scritto a metà. Il capitolo ha solo 1120 e qualcosa parole quindi è un po' piccolino ma volevo farvi conoscere prima tutti i personaggi. Vi chiedo sempre di lasciarmi almeno un commento (anche costruttivo in modo da potermi migliorare). Sopra vi lascio il diegno di Zake fatto da me. Non è un gran che ma volevo comunque farvelo vedere.
Alla prossima settimana!

Antipodes: I due regniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora