Capitolo 30

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Annabel guardava fuori dalla finestra della sua stanza. Era imprigionata nel suo stesso palazzo da quando aveva cercato di scappare dopo la morte di Elias. Ripensare a quello scontro la faceva piangere. Aveva perso anche lui. Come se non bastasse Caroline la voleva far sposare con un tizio che non aveva mi sentito nominare solo perché non aveva più eredi e quel giorno era il grande giorno. Aveva sempre sperato di sposare Richard un giorno, ma quel giorno non sarebbe mai arrivato ne era sicura. Sperava che la piccola Ginny stesse bene, non la vedeva da quando Caroline l'aveva fatta tornare a casa perché non aveva più il principe con il quale si doveva sposare. Povera ragazza, era sconvolta e impaurita a morte. Annabel aveva chiesto ai due EDA di tenerla d'occhio e i due avevano subito detto di si. Voleva dire qualcosa a Sam, si perché aveva capito dal primo momento che aveva visto il rosso che si trattava del ragazzo di suo figlio. E si sapeva anche che i due erano fidanzati, contrariamente a quanto pensava Elias. Voleva confortare il ragazzo, ma aveva deciso di non farlo per non destare sospetti. Sperava solo che si riprendesse il prima possibile.

Bussarono alla porta, ma la donna non si mosse dal suo posto. Non voleva sposarsi, e Caroline lo sapeva bene. Avrebbero dovuto sfondare la porta per farla uscire da li. Non si sarebbe mossa di sua spontanea volontà. Poco ma sicuro. I colpi alla porta divennero più insistenti e poi cessarono di colpo. Dopo qualche minuto la porta si apri di colpo e Annabel si girò verso la persona che aveva osato aprire la porta senza il suo permesso. Era Caroline che la guardava con occhi di fuoco.

-Annabel cara è il momento, non vorrai mica far aspettare il tuo futuro marito e futuro re- disse la donna trattenendo a stento la rabbia. Annabel sorrise.

-le donne si fanno attendere- fu la sua riposta.

-bene credo che Frank abbia aspettato abbastanza- disse la donna prendendo Annabel per un braccio e sollevandola dal letto di colpo. Annabel sospirò. Era arrivato il momento.

"Richard dove sei?" si chiese la ragazza facendo sfuggire un'unica lacrima conscia del fatto che l'uomo non sarebbe venuto a salvarla da quel matrimonio. Era finita.

Per una volta in tutta la sua vita Annabel fu grata del fatto che le cerimonie di quel sacerdote duravano troppo. Era affianco al suo futuro marito che sembrava impaziente. Voleva la fine della cerimonia, tutto il contrario di Annabel. La donna sperava vivamente in un attacco da parte di Ombrax. Sapeva che Caroline non aveva mantenuto la promessa, e mandava un decimo di quello che aveva promesso alla città sotterranea. Perché Ombrox era così tranquilla? Voleva fuggire da li e da quella maledettissima cerimonia. Guardò di nuovo in direzione di Frank e lo sorprese a guardarla come se volesse spogliarla in seduta stante fregandosene altamente di tutti i presenti e del fatto che si trovavano all'aria aperta difronte uno degli alberi più longevi di tutta Luxor, secondo solo all'albero sul quale era costruito il castello. Annabel degludì e spostò gli occhi verso il sacerdote che aveva appena preso dei nastri colorati.

"No!" fu l'unica cosa che la donna riuscì a pensare in quel momento. Era arrivato il momento di celebrare davvero l'unione. Il sacerdote si avvicinò ai due e prese il braccio sinistro di entrambi iniziando a legarli con i nastri. Non riuscì a fare più di due giri perché la sua attenzione fu catturata da qualcosa difronte a se che lo fece sbiancare. Annabel incuriosita dalla faccia del sacerdote si girò e vide due figure nere a cavallo galoppare velocemente verso di loro. Erano di Ombrax? Possibile. Annabel sorrise. Ombrax stava attaccando. Poteva scappare. La due figure si avvicinarono sempre di più fino a quando non furono a due passi dei due quasi sposi.

-consegnateci la principessa- disse quello seduto sul cavallo nero. L'altro rimase fermo qualche passo più indietro tenendo strette le redini del suo cavallo color ambra.

Antipodes: I due regniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora