Capitolo 18

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Fred era riuscito a non farsi riconoscere da Elias solo perché non aveva mai parlato Si era limitato, in quei primi tre giorni, a seguire il ragazzo come un'ombra senza fiatare, nonostante il principe facesse di tutto per non farsi seguire. Anche mentre Elias si allenava con le spade Fred lo guardava attentamente. Non aveva mai visto il ragazzo allenarsi e gli ci era voluta tutta la sua forza di volontà per non sbavare vedendo gli addominali scolpiti del ragazzo ogni volta che il biondo si toglieva la maglietta perché troppo sudata. Ogni volta che sua sorella e il principe si ritrovavano nella camera di uno dei due Fred si confidava con Gustav che lo ascoltava pazientemente. Parlare con Gustav lo faceva calmare e lo distraeva dalla presenza del ragazzo che amava a pochi passi da lui.

-secondo me dovresti dirgli la verità- disse quel pomeriggio Gustav dopo che Fred gli aveva raccontato come per poco non si era fatto sgamare da Elias.

-manco morto! Lui non mi vuole tra i piedi, me lo ha detto chiaramente. Se gli dicessi la verità perderei l'unica possibilità che ho di stargli accanto-

-sai, credo che tu ti stia sbagliando. Credo che abbia solo voluto proteggerti per questo ti ha cacciato. Non ci sono altre spiegazioni- disse Gustav aggiustandosi la lunga treccia.

-e allora perché non mi ha semplicemente detto le cose come stavano?-

-perché sei testardo e ti saresti impuntato-

-non è vero- disse il rosso guardando male il biondo che a sua volta alzò un sopracciglio con una faccia che la diceva lunga su come la pensava.

-okay sono testardo, ma sono ancora sicuro che non mi voglia tra i piedi-

-tu te la canti e tu te la suoni. Se sei di quest'idea la prossima volta che mi parli dei suoi addominali fantastici gli parlo io-

-no, tu non farai niente del genere- disse il rosso diventando dello stesso colore di suoi capelli anche se la maschera gli copriva gran parte del volto.

-ne sono capace e non mi interessa minimamente di quello che può succedere..- la conversazione dei due ragazzi fu interrotta dai due principi che uscirono dalla stanza dei ragazzi. Elias alzò gli occhi non appena i due EDA li seguirono lungo il corridoio.

-è inutile protestare vero?- chiese dopo un po' il principe senza girarsi.

-si vostra altezza. Non importa cosa facciate, vi staremo incollati tutto il tempo- disse Gustav sorridendo in direzione di Fred che alzò gli occhi al cielo esasperato. Gustava a volte parlava troppo.

Il principe sospirò pesantemente con l'intenzione di far sentire alle due guardie tutto il suo disappunto e poi accelerò il passo verso la sala da ballo dove i due reali avrebbero ballato per tutto il resto del pomeriggio. L'unica consolazione di Fred era il fatto che avrebbe potuto continuare a chiacchierare con Gustav. Ma i suoi piani andarono in fumo quando Annabel sorrise nella loro direzione una volta entrati nella sala.

-per la loro sicurezza abbiamo deciso che anche voi parteciperete al ballo. Ma, dovrete parteciparvi vestiti in modo elegante e senza maschere..- Fred sgranò gli occhi. No, non stava succedendo niente di bello.

-mi scusi se la interrompo vostra altezza- disse Gustav guardando preoccupato in direzione di Fred -noi EDA non possiamo toglierci la maschera davanti i reali, è una regola ben precisa. Possiamo partecipare al ballo, ma con la maschera-

-.. ho già parlato con Erick e mi ha detto che non ci sono problemi, e poi è meglio se la gente non vi veda con le maschere, attireremmo troppi sospetti- disse la donna. E, Fred lo sapeva, avrebbe vinto lei la discussione.

-come volete vostra altezza- disse allora Gustav per poi aggiungere a bassa voce in modo che lo sentisse solo Fred -maledetto vecchiaccio-

-non volevo dirvi solo questo. Dovrete imparare a ballare quindi da oggi il maestro insegnerà anche a voi- disse la donna prima di lasciare la stanza.

Antipodes: I due regniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora