2. Si parte.

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Il giorno della partenza.

Ed eccomi qui.

Pronta per partire a New York.

Sono all'aeroporto e mio papà sta parlando con una signora che dovrebbe custodire le nostre valigie.

Ed io immersa nei miei pensieri che mi faccio i film mentali di come sarà vivere a New York.

Chissà se lì troverò amiche.

E perché no...un ragazzo.

Ad un tratto qualcuno sbatte addosso a me e finiamo a terra, così alzo lo sguardo.

<<Scusami davvero, non volevo>> dico io.

<<Stai più attenta ragazzina>> dice e gli appare un sorriso sul volto.

Non capisco.

Perché non riesco a muovermi?!

Sono immobile, i suoi occhi mi hanno steso... è come se mi avessero pietrificata.

<<Ci sei ragazzina?>> chiede sventolandomi una mano davanti al viso.

Gli afferro la mano e dopo la lascio appena lui la abbassa.

Lui segue i miei movimenti con gli occhi e la bocca poco socchiusa.

Cosa mi sta succedendo?!

<<Io...ecco, devo andare>> dico e mi giro per andarmene ma lui mi afferra per il polso e si avvicina a me.
<<Sei una maleducata, non si saluta?!>> chiede lui sorridendo strafottente.
<<Ciao>> dico timida abbassando la sguardo.
<<Ehi>> dice ed io sorrido.

Mi stacco dalla sua presa e mi giro di spalle per andare via.

<<Ci rivedremo presto, te lo assicuro>> grida ed io ancora di spalle sorrido come una cretina.

Raggiungo mio papà e insieme andiamo a salutare i miei amici.

Appena lo vedo corro verso di loro e li abbraccio fortissimo.

<<Mi mancherete un mondo ragazzi, vi voglio bene>> dico tra le lacrime.
<<Vale anche per noi, sei forte ce la farai a realizzare i tuoi sogni>> dice Enn.
<<Ally, tieni, questa è per te>> dice e mi da una scatolina.
<<Che cos'è?>> chiedo.
<<Aprila quando arrivi>> dice Mark.
<<Va bene, grazie mille>> dico e scoppio a piangere di nuovo.

<<Mancano 10 min alla partenza al volo per New York, si pregano i gentili passeggeri di accomodarsi sull'aereo>> dice la voce elettronica dell'aeroporto.

Ci abbracciamo un'ultima volta ed io e mio papà ci avviamo piano piano all'aereo.

Mi giro verso i miei due migliori amici pieni di lacrime che si stanno abbracciando.

Asciugo le lacrime e appena arrivata davanti all'aereo, prendo un bel respiro e salgo su.

Io e mio papà ci siamo presi i posti in fondo dove ci sono le poltrone mobili e il servizio clienti.

Ci sediamo sulle poltrone mobili e attendiamo la partenza.

***

<<L'aereo sta per atterrare, vi preghiamo di rimanere ai propri posti e di allacciare le cinture di sicurezza>> dice la voce elettronica dell'aereo.

Mi alzo e mi metto la cintura di sicurezza.

All'improvviso alzo lo sguardo e vedo una chioma scura uguale a quella che ho visto all'aereoporto.

Il mio coinquilino / Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora