Buongiorno

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La mattina è sempre la parte più difficile. I muscoli intorpiditi e gli occhi che vorrebbero stare chiusi per sempre. Le coperte mi avvolgono in un caldo abbraccio. Settembre qui si fa sentire e il vento inizia ad essere pungente. Mi costringo ad aprire gli occhi. Il soffitto è bianco e il resto delle pareti è di un blu intenso. Prendo il telefono e guardo l'orario. 9:30. Grazie a Dio è finalmente domenica. Mi alzo dal letto e decido di mettere un po' di musica. prendo gli indumenti che indosserò e vado a farmi un doccia. L'acqua calda sfiora il mio corpo e i muscoli si godono questa tranquillità. Le note di Shawn Mendes inondano il piccolo bagno della mia stanza. Le cicatrici sui polsi si notano ancora ma niente che un po' di fondotinta possa nascondere. esco dalla doccia e dopo essermi lavata i denti e vestita torno in camera a prendere i trucchi che ho lasciato ancora dentro la valigia. Appena torno davanti allo specchio con i trucchi in mano parte Juice di Lizzo e non riesco a non cantarla. inizio a muovere i fianchi rischiando di far sbavare il mascara. poi mi dirigo in camera per avere più spazio in cui ballare e cantare.

'Somebody come get this man
I think he got lost in my DMs, what? My DMs, what?' Canto usando la spazzola come microfono.

'You better come get your man

I think he wanna be way more than friends, what?

More than friends' dico ridendo e girando su me stessa.

'buongiorno' dice una voce famigliare. mi volto verso la porta e i capelli mi finiscono in faccia. sento una risata e quando sposto i capelli per vedere chi sia quella persona scopro che è Riccardo.

'Da quanto sei qui? ' dico arrossendo.

'Abbastanza per sapere che hai una bella voce' Dice sorridendo. Come se fosse una cosa normale spiare una persona in camera sua. A proposito come fa a sapere dov'è camera mia?

'Quando sei entrato? Mi ha visto mentre mi cambiavo? Mi stai spiando? Perché proprio me? ' dico mentre lui si morde il labbro guardandomi.

Riccardo sorride ed entra chiudendosi la porta dietro di se.

'ho visto solo la tua splendida performance, tranquilla' risponde sedendosi sul letto. questo dovrebbe rassicurarmi? La canzone finisce e parte qualcosa di più lento. noto il suo sguardo che viaggia dalla mia faccia ai miei polsi. corruga la fronte e torna a fissarmi immediatamente. passa solo una frazione di secondo per rendermi contro che non avevo ancora coperto le cicatrici.

'cosa sono quelle?' dice lui serio indicandole con un cenno di testa.

'niente'

'come te le sei procurata?' chiede lui sempre più serio. Non sapevo come rispondere e dovevo inventarmi una scusa plausibile.

'il mio gatto... mi ha graffiato prima che partissi' dico. non ci credo nemmeno io. è la peggiore bugia che potessi inventarmi. Riccardo si alza e viene verso di me. tenta di prendermi il polso ma appena lo fa indietreggio come scottata dal suo tocco.

'Federica'

'No. non sei tenuto a sapere tutto su di me se io non so nulla su di te' dico seria e arrabbiata. Lui sospira e guarda in basso. si allontana da me e mi torna a guardare.

'Hai ragione, scusa' dice sincero. Il mio cuore sobbalza. Non so perchè ma non me lo aspettavo.

'cosa sei venuto a fare qui?' chiedo leggermente acida. sono ancora infastidita dalla nistra ultima conversazione.

'mi chiedevo se avessi voluto farmi altre domande' dice sorridendo. Per qualche motivo le mie spalle si rilassano e il mio umore cambia lentamente. annuisco e mi siedo sul letto.

'Lo sai che una sola vera domanda vero?' dico guardandolo. Riccardo si siede di fronte a me e scuote la testa.

'Se vuoi conoscermi non farlo partendo da quello. Chiedimi le cose che mi chiederesti se fossi un semplice ragazzo'dice tranquillo.

'ok, chi sono i tuoi amici?'

'Il riccio è Nicolò e il biondo è Lorenzo' risponde sorridendo. sembra che nel pronunciare il loro nomi gli siano passati mille ricordi attraverso gli occhi. sorrido di rimando.

'chi è la rossa che ti sta sempre accanto?' chiede curioso.

'Vittoria' rispondo. lui annuisce.

'che sport fai?'

'calcio. Scontato eh?' dice ridendo. rido anche io annuendo. Lui si guarda intorno e si guardando la mia camera.

'è tua sorella?' chiede indicando una polaroid con una ragazza sorridente con una maschera in faccia.

'Si, si chiama Eleonora' dico sorridendo. Mi manca. Lui mi guarda e credo riesca a leggere la malinconia nei miei occhi.

'io sono figlio unico' dice di sua spontanea volontà. lo guardo sperando aggiunga altro ma in realtà torna a guardare le mie foto.

'chi è lui?' dice indicando una ragazzo biondo. Rimango in silenzio non sapendo come rispondere. mille ricordi sfiorano la mia mente e mi tocco le cicatrici sui polsi.

'Federica?' dice Riccardo preoccupato mentre mi guarda. Non riesco a parlare. il mio sguardo è fermo sulle coperte del mio letto e non ho nemmeno la forza di alzarlo. Due mani si appoggiano sulle mie ginocchia.

'Federica' ripete riccardo.

'guardami' dice cercando di legare il suo sguardo con il mio. I nostri occhi si incontrano e si scrutano regalando e cercando sollievo.

'tutto ok?' chiede. scuoto la testa rispirando a fondo.

'è la causa di quelle vero?' dice facendo riferimento alle mie cicatrici.

'non esattamente' dico riprendendomi.

'cosa intendi?' chiede sedendosi di fianco a me.

'ognuno è responsabile dei propri fallimenti' rispondo come se rispondessi a me stessa. il silenzio avvolge la stanza e Riccardo si fa improvvisamente cupo. lo guardo quasi sentendomi in colpa.

'ho detto qualcosa di brutto?' chiedo preoccupata. Non voglio che si chiuda in se stesso di nuovo.

'solo la verità' dice guardandomi. Si alza e va verso la porta con l'intento di lasciarmi da sola, di nuovo.

'ci vediamo in giro Federica' dice sorridendo. Esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle mentre io rimango ferma sul letto con ancora i capelli bagnati.



LOST- L'unico ostacolo sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora