Chiamami amore: la prova di Riccardo.

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Quando apro gli occhi ritrovo quello che una donna cerca per tutta la vita. Le coperte sono tirate su fino al mento, stropicciate e calde dalla notte precedente. Il materasso è morbido e deformato dai nostri corpi. Solo ora sento un peso sullo stomaco. Giro il viso verso sinistra e trovo un piccolo angelo dormirmi affianco. I suoi capelli sono arruffati, probabilmente per colpa mia. Il respiro è caldo e la bocca è semi aperta. Sfioro, con il palmo della mia mano, il suo braccio e sento i muscoli contrarsi sotto di essa. Le ciglia lunghe, le labbra carnose. Il piccolo neo che ha sotto le labbra e l'accenno di barba. Più lo guardo e più mi piace. Non è perfetto, ma non sarebbe perfetto senza le sue imperfezioni. Scosto le coperte e mi alzo cercando di non svegliarlo. Mi immobilizzo quando si muove e si gira dalla parte opposta, però poi sospira e torna a dormire.

Cammino verso la porta, afferro la maglia rosa di Riccardo e me la infilo. Arriva fino a sopra le ginocchia, è perfetta. Prima mi vergognavo a girare con solo una maglietta ma ora siamo tutti conquilini da troppo tempo per vergognarmi. Sto per arrivare in cucina quando passo di fianco alla camera di Vittoria e la vedo sdraiata sul letto, immobile. Vado verso di lei e mi ci siedo affianco. con una mano accarezzo i suoi capelli e con l' altra sento i battiti del cuore dal suo polso. Batte ancora, così come con Ginevra. Sospiro e afferro la sua mano.

'Questa notte è stato bellissimo sai? Vorrei tanto parlarne con te..' dico guardandola. Poi alzo gli occhi al soffitto come se cercassi di guardare il cielo.

'e anche con te..' dico riferendomi a Nicolò. Schiocco un bacio sulla front a Vittoria e ne lancio una in aria per Nicolò poi esco dalla stanza.

Mi avvio verso la cucina. Afferro una tazza, una bustina di te e un po' di zucchero. Prendo un piccolo tegame e lo riempio d'acqua, lo metto sul fuoco e mi siedo aspettando che inizi a bollire. Mi guardo intorno e il mio sguardo si sofferma sul telefono accanto al televisore. Da quanto non lo uso? Mi alzo e vado a prenderlo. Appena lo afferro mi sembra di avere un qualcosa di estraneo in mano.

Com'è che si usa? Ridacchio pensando a quando ci stavo sempre addosso. Appena lo accendo il display si illumina e una serie di notifiche inondano il cellulare. Chiamate e messaggi da tutta la mia famiglia. Ma cosa penseranno adesso di me?

Ho perso tutto quello che si può definire 'famiglia'. Mi sento in colpa perché non ho nemmeno avuto la decenza di pensarli o di chiamarli durante tutto questo tempo. Ma infondo cosa dovrei fare? Chiamare mia madre e dirgli: 'Ehi ciao mamma! Sono mesi che non ci sentiamo e ne vediamo ma non preoccuparti, sono solo rinchiusa in una casa sotterranea e due miei amici sono morti davanti a me. Domenica vengo lì, fai le lasagne per pranzo?'. Oppure dovrei chiamare mia sorella e dirle: 'Andiamo a fare shopping? Sai se disubbidisco alle regole di questo posto rischio di essere uccisa. Credo di aver bisogno di un po' di aria fresca. p.s porta qualcosa per aprire una botola di ferro grazie.'

Forse è meglio lasciare stare. Penso.

Appoggio il telefono accanto al televisore e torno dalla mia tisana. Poi però, quando ormai è pronta, l'immagine di mio padre mi torna in mente.

Ha il viso stanco mentre sbuccia la sua mela. è seduto e ascolta senza proferire parola, i discorsi della mamma. I lineamenti sono rigidi, probabilmente per qualcosa andato storto durante il lavoro. Le guance sono leggermente scavate e le palpebre pesanti. Un instancabile operaio che se solo avesse studiato di più avrebbe raggiunto risultati straordinari. Ricordo che da piccola portava sempre me e mia sorella al parco. E anche se era stanco non ci pensava due volte a sollevarci e farci volare in aria. è bello sentire la brezza sulla tua pelle e avere la consapevolezza che ci saranno due mani porte a prenderti.

L'amore che prova un genitore per il figlio è diverso dall'amore della tua migliore amica, ed è ancora diverso dall'amore del tuo ragazzo. Se cadi il genitore ti rialza, la tua migliore amica ride, il tuo ragazzo si stende affianco a te.

Due braccia cingono il mio corpo e torno nella realtà di tutti i giorni, che dalla scorsa notte è diventata un po' più bella. Il respiro caldo di Riccardo sembra penetrare la mia pelle, quella del collo.

'Non mi piace svegliarmi con il letto vuoto accanto.' Dice sfregando il suo naso sulla mia guancia. Sorrido per il dolce gesto e mi giro verso di lui schioccandogli un bacio sulle labbra.

'Scusa, ero un po' sovra pensiero' rispondo.

'Mmh mmh' Torna ad avvicinarsi alle mie labbra per lasciare un bacio non molto casto. Un colpo di tosse ci fa staccare con malavoglia. Mi giro e ritrovo Mike con Zoe sottobraccio che si stropiccia gli occhi.

'Scene smielate di prima mattina no, per favore.' dice Mike mentre invece Zoe ci sorride.

Riccardo alza gli occhi al cielo e si stacca da me.

Dopo circa un' ora e trenta siamo seduti sul divano ad aspettare le prossime prove. Guardo tutti, esattamente come una settimana fa.

Affianco a me c'è Zoe, con il suo solito sguardo perso. Poi un piccolo spazio che segna la mancanza di Vittoria. È strano non vedere più quella chioma rossiccia. Subito dopo una testa bionda spunta all'occhio. Lorenzo, che si sfrega le mani. Affianco sua sorella, Ginevra. Occupata a spostare i capelli, ormai troppo lunghi, da una parte all'altra della sua testa. E poi c'è Mike che rimane la solita testa calda e lingua lunga. Mi aspetto di trovare gli occhi verdi di Nicolò ma ovviamente non li trovo.. Affianco a me c'è Riki, che con gli occhi continua a guardarsi in torno, probabilmente è nervoso. Ed ecco che, come al solito, mi sorge una domanda.

'Quali prove mancano?' Tutti mi fissano in silenzio, non si aspettavano questa domanda ma in fondo cosa dovrei chiedere? Ginevra è la prima a rispondere.

'Riccardo e Lorenzo.'

Cavolo, mi ero quasi dimenticata di Lorenzo. Lo osservo grattarsi la nuca a disagio per poi riprendere a giocare con le sue mani. Non mi convince. Riccardo si appoggia a me sospirando.

'Andrà tutto bene' Gli sussurro in un orecchio. So come ci si sente e non voglio che a lui salga il panico. Proprio quando si calma le luci si spengono e una voce metallica inizia a parlare.

'LA PROVA DI RICCARDO'

Alziamo gli occhi al cielo guardandoci in torno spaesati. La voce sembra provenire da tutte le stanze. Una luce blu illumina un cassetto. Attira la nostra attenzione, mentre tutti guardano il cassetto dubbiosi, io guardo Riccardo. Lui si alza e apre il cassetto.

Il divano si sposta e noi tutti sobbalziamo rimanendo seduti. Il pezzo di divano in cui ci sono Mike, Zoe, Lorenzo e Ginevra si è spostato di lato. Mentre il mio è al centro della stanza. Mi alzo e rimango ferma. Avevo il coraggio per fermare tutto questo ma d'un tratto mi sono congelata sul posto.

Riccardo estrae dal cassetto una pistola e la voce metallica torna a risuonare per tutta la stanza.

'LA TUA PAURA È PERDERE LA PERSONA CHE AMI. UCCIDI FEDERICA'

Dopo queste parole Riccardo sbianca. Mi manca l'aria. Pensavo che la nostra relazione potesse finire con un attacco di gelosia, un tradimento o un semplice sentimento svanito. Non di certo con la morte.

È forse così che ci perderemo?

LOST- L'unico ostacolo sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora