Ginevra

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Da più di un ora Lorenzo è nella camera con sua sorella. Non vuole vedere nessuno, hanno provato ad entrare nella stanza sia Nicolò che Riccardo ma niente da fare, vuole stare solo.

Sono seduta sul divano con Riki e sono abbastanza preoccupata per Lorenzo. Non credo che Ginevra sia ancora viva. Ho paura che lui si stia preoccupando per un morto e stia da più di un ora con un cadavere. Riccardo mi accarezza gentilmente i capelli dandomi un bacio sulla nuca. Non stiamo dando molto peso alla nostra relazione poiché ci sono cose, come queste, che ci stanno distraendo. Non mancano però i gesti mattutini e segreti. Ogni notte dormiamo insieme, mangiamo e parliamo sempre vicini. Come due calamite ormai non ci stacca più nessuno. Mi alzo dal divano, voglio andare da Lorenzo. Riccardo mi prende la mano e mi ferma.

'Dove vai?'

'Da Lorenzo' rispondo.

Inclina la testa di lato e mi guarda come un padre guarda il figlio che sta per sgridare.

'Non essere troppo opprimente' dice.

'Non sono opprimente' Dico quasi offesa.

'Sta attenta Fede, è un momento difficile per lui' dice comprensivo.

'So cosa vuol dire' mento. Non ho mai avuto una situazione come quella di Lorenzo ma sento il bisogno di aiutarlo.

Tiro via la mano dalla sua e mi incammino verso la camera dove si trova Lorenzo. Busso alla porta ma non sento nulla. Entro con calma e chiudo la porta dietro di me. La scena che noto mi fa quasi piangere. Lorenzo è in ginocchio davanti al corpo di sua sorella. I capelli spettinati e le mani tremanti che accarezzano continuamente il corpo gelido. Lei giacente sul letto non si muove. I capelli lunghi e ondulati sono sparsi per il cuscino, sembra quasi una Dea. Mi avvicino alla parte opposta da dove è seduto lui. Prendo una sedia e mi siedo. Le ginocchia toccano il materasso morbido. Rabbrividisco quando la tenda, che copre il buco nel muro che porta al cadavere di Giulia, mi sfiora il braccio. Cerco di riprendermi e attiro l'attenzione di Lorenzo.

'Hei' Dico sussurrando. Lui alza lo sguardo e quasi indietreggio. Gli occhi sono contornati da un filo rosso. Il viso è pallido e le labbra sono troppo rosse. Le mani gli tremano e flotti di lacrime continuano a scendere dai suoi occhi.

'Hei' Risponde con la voce roca e tremante.

Guardo lei che, sempre pallida, rimane immobile. Solo ora noto un panno sulla sua fronte. Lo tocco e noto che è bagnato ma caldo. E così gli chiedo il motivo.

'Perché le hai messo un panno caldo?'

Lui solleva le spalle e sospira prima di parlare.

'Pensavo che avesse freddo'

Se dovessi pensare con la mia testa avrei accettato il fatto che fosse morta, ma se voglio aiutarlo devo mettermi nei suoi panni. Noto la polvere sul suo corpo e nei capelli.

'Che ne dici se le facciamo un bagno caldo? '

Una luce si accende nei suoi occhi e qualcosa mi scalda il cuore. Quel qualcosa che io chiamo altruismo. Quel qualcosa che rende le persone migliori.

'Mi aiuteresti davvero?' dice mentre una lacrime scende sulla sua guancia. La raccolgo con il pollice.

'Si' dico semplicemente. Lui tira su con il naso e prende in braccio Ginevra. Vado verso il bagno e riempio la vasca di acqua calda. Mentre aspettiamo che si riempia lui si siede sul water con sua sorella in braccio. Le sposta i capelli finiti sopra la faccia.

'Non è morta' dice appoggiando la sua fronte su quella della ragazza. Decido di non rispondere. Alza lo sguardo su di me.

'sono serio, senti' dice prendendole il polso. Mi avvicino a loro e sento il polso della ragazza. Il cuore batte, lento e debole ma batte. Sorpresa guardo Lorenzo che mi sorride tristemente.

'perchè non si sveglia allora?' dico.

'non lo so' dice stringendola di più a se. Chiudo l'acqua della vasca e aiuto Lorenzo a spogliare Ginevra. Immergiamo il corpo della ragazza nella vasca calda e mentre prendo lo shampoo per i capelli Lorenzo le tiene su la testa con una mano. Approfitto di questo momento per fargli delle domande.

'tu sapevi che lei fosse qui?' chiedo mentre risciacquo i lunghi capelli corvini di Ginevra. Lorenzo scuote la testa.

'Non sapevo nemmeno cosa stesse facendo. Quella notte avevamo litigato e io sono andato alla festa con i ragazzi lasciandola sola con Giulia. Poi non l'ho vista alla festa ed ho iniziato a preoccuparmi. La stavo cercando, poi però Giulia è caduta e si è scatenato il panico.' dice guardandola. Finiamo il bagno in silenzio. Tiriamo su il corpo di Ginevra, sembra quasi che la sua pelle sia più rosea. La vestiamo con vestiti puliti e le asciugo i capelli mentre Lorenzo la tiene in braccio.

La riportiamo sul letto pulito e la sistemiamo sotto le lenzuola. Ci fermiamo qualche secondo a guardarla senza fare o dire niente. Sposto il mio sguardo su Lorenzo e noto che ha smesso di piangere. Gli prendo il braccio e lo attiro a me.

'Andrà tutto bene vedrai' dico accarezzandogli la schiena. Le sue braccia sono deboli mentre mi cingono il corpo. Lo sento respirare lentamente sulla mia spalla, probabilmente sta cercando di calmarsi.

'Grazie' sussurra. L'abbraccio finisce e usciamo dalla stanza. Appena varcata la soglia le luci della casa si spengono. Mi inchiodo al pavimento e aspetto, con il fiato che accelera mentre Lorenzo accanto a me si guarda in torno spaventato. Una voce metallica risuona in tutta la stanza ma non è la voce di Giulia.

'Vittoria, è tempo della tua prova. Superala e Ginevra si risveglierà.'

Le luci si riaccendono e dalla scatola esce la prova che Vittoria dovrà affrontare. A quanto pare ha paura dell'acqua. Dovrà nuotare in mare aperto. Guardo Vittoria che cerca il mio sguardo per un supporto che non riesce a trovare.

La botola si apre da sola e uno spiraglio di luce solare illumina la scala. Possiamo uscire.

LOST- L'unico ostacolo sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora