FEDERICA
Vittoria è stesa a terra con la mano sul punto dolorante della gamba. Riccardo e Lorenzo mi stanno aiutando nel cercare di capire dove è stata colpita e medicarla. Pensavo che finita la simulazione saremmo stati tutti bene, e invece no. La giriamo di lato e lasciamo la gamba colpita all'esterno.
'Tira via la mano Vittoria, così riusciamo a guarirti.' dico cercando di convincerla. Voglio aiutarla per non perderla.
Appena toglie la mano mi aspetto di vedere del sangue o qualcosa di simile ma invece non c'è nulla. Solo il pantalone bucato. Riccardo strappa di più il tessuto, magari si trova li vicino il proiettile. Tutto ciò che vediamo è solo una specie di marchio. Lo stesso simbolo dei fascicoli.
'Vittoria non c'è nulla' Dice Riccardo chinandosi verso di lei
'Fa malissimo' dice parlando faticosamente. Guardo i due ragazzi che, come me, non sanno cosa fare. Posso notare dagli occhi di Riccardo che sta tentando di trovare una spiegazione logica a tutto questo. Quasi rido. Io è da quando sono venuta in questo college che cerco una soluzione. Tutto quello che posso dire è che non c'è nulla di logico in tutto questo.
Lorenzo invece sembra sempre spento o comunque in un altro mondo. Da quando Ginevra si è risvegliata non capisco più da che parte sta. A volte si comporta come se davvero non vedesse quello che sta succedendo. Guardandolo noto che il suo sguardo si è posato sulla collana di Vittoria. La chiave si è illuminata di bianco. Che significa?
'Oh no' Dice Ginevra con voce tremante. Ormai anche lei si era avvicinata a noi.
'Che sta succedendo?' chiedo preoccupata.
'Anche la mia aveva un colore bianco prima che entrassi in coma.'
Il cuore accelera e il fiato inizia a mancare. Mi avvicino a Vittoria, non posso perdere anche lei.
'Guardami, non chiudere gli occhi ok?' dico prendendole la testa stra le mani.
'Mi dispiace' sussurra.
'Non morirai, non qui, non adesso.' dico sicura.
Lei annuisce ma poco dopo le si chiudono gli occhi e la collana smette di brillare.
'NO!' Dico urlando mentre tengo il corpo di Vittoria tra le braccia. Il cuore si lacera come durante la morte di Nicolò, se non peggio. Non posso aver perso due persone che ritenevo le più importanti in soli due giorni.
'Non lasciarmi! Svegliati!' Dico scuotendo il corpo di Vittoria.
Riccardo mi tira su di peso e mi porta via mentre mi lascio trasportare dalle emozioni. Arriviamo in camera e mi lascia cadere in piedi. Uno di fronte all'altro ci guardiamo. Consapevoli di aver perso i nostri migliori amici. Consapevoli del fatto che ci sentiamo soli anche se siamo insieme. Lo abbraccio cercando conforto. Inspiro il suo profumo di vaniglia che mi fa sentire a casa. Lui è tutto ciò che mi resta. Mi sento trasportata via dal vento, senza una meta, senza una via di ritorno.
'Non l'hai persa ok? Si risveglierà.' dice cercando di apparire sicuro. Il punto è che non so se l'abbia detto per convincere me o se stesso. Forse entrambi. Annuisco contro la sua maglia.
'Sono stanca Riki. Non ce la faccio più' dico piangendo. Si scioglie l'abbraccio. Abbasso lo sguardo sconfitta. So che lui mi sta guardando ma non sono in grado di guardarlo di rimando. Mi prende una mano e la porta sul suo cuore. La maglia è calda e il respiro è regolare. Lui mi dona tutto ciò di cui ho bisogno al momento: tranquillità.
'Lo senti questo? Batte anche per te.'
Quasi sobbalzo per le parole che ho appena sentito. Lo guardo negli occhi. Anche se contornati di rosso, sono di un blu intenso. Quel blu magnetico che non ti fa staccare mai. Come due calamite che, anche con tutto il peso del mondo addosso, non si staccano mai. Piuttosto che perdersi si romperebbero insieme.
Si può vivere per amore?
'Ti amo Fede. Non ti lascerò mai e tu devi continuare a lottare. Se non vuoi farlo per te, fallo per me. Capito?'
Annuisco. Mi avvicino a lui. Sfioro il mio naso con il suo, posso sentire il suo respiro sulla mia guancia. Appena vedo che chiude gli occhi lo bacio. Le nostre labbra si scontrano. Per la prima volta non penso a niente. Ci stacchiamo solo per prendere fiato. Lentamente. Guardandolo mi ricordo dei primi giorni passati insieme. Sembrava così impassibile... Un groviglio di fili di lana che non si sarebbe mai sciolto. Si sentiva come un groviglio di cuffiette lasciate in tasca e dimenticate da tutti. Ma io ho sempre amato sgrovigliare le cose con pazienza e non esco mai senza le mie cuffiette. Non ci credo nella storia dell'anima gemella. Non credo nel trovare la tua metà perchè siamo già tutti completi da soli. Io non sono la metà di una mela, la metà di un cerchio. E chi amo non è la parte mancante. Se devo trovare un insegnamento in tutto questo è proprio quello di contare su se stessi. Il che non significa restare soli, o non sentire il bisogno di avere qualcuno affianco. Ma significa che contiamo anche da soli. Non si nasce con un anima gemella, non serve per vivere. L'amore è un privilegio. Un privilegio che muove il mondo, un privilegio che non dovrebbe essere un privilegio. Tutti abbiamo bisogno di amore ma nessuno necessità di un' anima gemella. Io non so se Riccardo sia il mio amore. Ma se amore significa voler scoprire, adorare, capire, conoscere ogni singola parte del carattere di una persona e poi sentire, toccare, stringere, baciare, guardare, accarezzare ogni singola cellula del suo corpo allora si, lo amo.
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LOST- L'unico ostacolo sei tu
FanfictionCredevo di non avere via di uscita. Temevo di essermi persa. Di essere affogata nelle mie stesse paure e in quelle degli altri. Avevo paura che la solitudine, la via di fuga che stavo cercando, mi stesse portando verso un vicolo buio. In quel posto...