Il risveglio

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La prova di Vittoria è stata superata alla grande e quando torniamo a casa siamo sorpresi di vedere Ginevra bere una tisana calda sul divano. Sembra che si sia ripresa totalmente.

Lei, appena ci sente arrivare, alza lo sguardo. Mi sorprendo dei suoi occhi troppo chiari per essere veri. Un misto di verde e azzurro schiariti da non so che cosa, come se avessero preso troppa luce. Sorride e spuntano grandi denti bianchi, tutti allineati perfettamente. I toni freddi del suo viso fanno da contrasto con i capelli lunghi corvini. è stupenda.

'Ciao, io sono Ginevra' dice come se fosse appena tornata da una giornata di shopping.

La salutiamo e, come d'abitudine, ci sediamo cerchio. è bello stare in questo modo, riesci a vedere in faccia tutte le persone che ti circondano e, per una attenta come me, è utile per decifrare le loro emozioni. Guardo Lorenzo e gli faccio un sorriso che lui ricambia. è proprio lui a prendere parola.

'Beh, cara sorellina, questi sono: Mike, Zoe, Nicolò, Vittoria, Federica e Riccardo' dice indicandoci uno ad uno. C'è chi sorride, chi fa un cenno col capo o con la mano, c'è chi la guarda e basta. Anche in questi piccoli momenti riconosco piccoli pezzi di carattere di ognuno di loro. Noto che Mike continua a fissarla, sono sicura che vuole chiedergli qualcosa, anche se non so cosa.

'Scusa se sono invadente ma... come hai fatto ad entrare?' Chiede Mike. Ginevra sorride cordiale, solo ora mi accorgo che non è fredda come lo sono i suoi occhi.

'Come Vittoria, anche io ho dovuto superare un prova.' Sposta lo sguardo da Mike a Riccardo con fare dispiaciuto.

'Tutta la scuola pensa che sia stato tu ad ucciderla, ma non è così.'

Zoe sorpresa strabuzza gli occhi. Io avevo ragione fin dall'inizio.

'Che cosa?' Zoe quasi urla, i capelli le ricadono sul volto. Li sposta velocemente essendo curiosa di sapere cosa Ginevra le risponderà. Come immaginavo, quest'ultima sorrise.

'Quel giorno Giulia non era in se. Lei era la mia migliore amica. Siamo state le prima a scoprire di questo posto e appena siamo entrate abbiamo dovuto superare delle prove. Nella prova di Giulia c'era scritto di assumere una pasticca di ecstasy. Ha sempre avuto paura di assumere droghe. Ma nonostante questo affrontò la sfida e decise di farlo durante la festa della scuola. '

Tutti la guardiamo incuriositi. Ma se Riccardo non ha ucciso Giulia... come è morta?

'Cosa è successo alla festa?' chiedo. Ginevra si volta verso di me e torna a parlare.

'Ha assunto quella pasticca. Eravamo in mezzo a tantissima gente che ballava, nessuno si è accorto del suo stato o di cosa stavamo facendo. D'un tratto la prova cambia. Quelle chiavi che avete tutti appese al collo sono dei trasmettitori. Le prove possono essere trasmesse anche da li.'

Guardo la chiave appesa al mio collo. La rigiro tra le mani e mi sento improvvisamente spiata, controllata. La cosa non mi piace per niente.

'La prova ha deciso che io avrei dovuto riportarla qui. Peccato che lei vide Lorenzo, mio fratello. Insieme andarono al secondo piano, dove c'era Riccardo. Stettero li a parlare, Giulia si sedette affianco a Riccardo vicino alla finestra. A lei girò la testa e lui per aiutarla cercò di tirarla verso di lui ma non fece in tempo a toccarla che lei precipitò dalla finestra del secondo piano.' Dice abbassando la testa.

'Recuperai il corpo e lo portai qui. Ho superato la prova ma ho perso la mia migliore amica. Presi la sua chiave e la misi al collo. Volevo mascherare tutta questa cosa e dire di averla trovata qui ma neanche il tempo di alzarmi che la chiave divenne incandescente. Sentii una fitta al petto e poi vidi buio. Fino ad oggi.'

Rimaniamo stupiti di quello che ha appena raccontato Ginevra. Tutti pensavano di sapere la vera storia di Giulia ma in realtà nessuno l' ha mai conosciuta. Questo mi fa capire quanto sia facile farti nascondere qualcosa se guardi tutto allo stesso modo. Quanto sia facile vedere la storia di cappuccetto rosso solo dalla parte di cappuccetto, credendo che la sua versione sia vera. Senza chiedersi quale sia quella del lupo. E così ignari di tutto continuiamo a vivere come se niente potesse ferirci, come se fosse tutto sotto controllo, davanti ai nostri occhi. Perché è impossibile vivere con la consapevolezza che il terreno si possa sgretolare da un momento all'altro. Guardo Riccardo. Perché non lo ha mai detto a nessuno? Ha lo sguardo basso e le mani sulle ginocchia. Vorrei tanto rivedere quegli occhi blu. Noto che Ginevra mi sta osservando.

'Che c'è?' chiedo infastidita. Questa notizia ha stravolto tutto e vorrei solo che lei non fosse qui.

'Nulla è che... dovete uscire di qui al più presto. Non vincerete mai questa lotta.' dice sicura.

'Che cavolo dici?' chiede Nicolò altrettanto infastidito.

'Che morirete tutti.'


LOST- L'unico ostacolo sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora