Dire che sono stanca è dire poco. La scorsa notte abbiamo fatto tardi per controllare i registri ed ora sono in classe mezza addormentata. Stamattina mi sono svegliata di controvoglia. Ho addirittura fatto una colazione minima considerando la mia solita routine. Da domani iniziano i corsi pomeridiani, anche se so quale frequenterò, non so cosa aspettarmi. Anche Riccardo, Lorenzo e Nicolò frequentano quei corsi. Ieri sera pensavo di risolvere i miei quesiti e invece ho ancora più confusione. Cosa significa quel simbolo? Perché ce l'ho anche io? Riccardo ha davvero ucciso Giulia?
La lezione di oggi è particolarmente noiosa. Biologia. Niente di peggio. Non mi interessa sapere come le foglie si riproducono, a malapena non voglio sapere come funziona il corpo umano, figuriamoci le foglie. La professoressa sta spiegando alla lavagna con la sua bassa statura, la voce stridula e i capelli bianchi. Il viso contornato da piccole rughe è addobbato con sottili occhiali. Sono letteralmente stravaccata sul banco quando la professoressa mi richiama.
'Signorina Vitale, se non le interessa la lezione può anche uscire.'
Tutti gli occhi sono puntati su di me. Quelli di Zoe, Mike e questa mattina anche Riccardo. Mi alzo e rimetto dentro alla cartella tutto quello che avevo fuori. Chiudo lo zaino e vado verso la porta. Non ho intenzione di seguire la lezione e mi hanno sempre insegnato di fare tutto ciò che la professoressa richiede.
'Questa azione verrà presa in considerazione e verrai punita!'
Non rispondo all'avvertimento. Ho sempre pensato che lo studio fosse una delle cose più importanti della vita.. ma devo lasciarmi andare no? Afferro la maniglia della porta ed esco. Sto per chiuderla ma Riccardo la blocca. All'inizio pensavo che mi facesse rientrare, ma poi uscì insieme a me. Camminammo fianco a fianco.
'Sai, pensavo di fartelo vedere stasera ma forse è meglio se te lo faccio vedere ora. ' dice Riccardo. Aggrotto le sopracciglia, cosa dovrebbe farmi vedere?
Arriviamo in sala musica e lui si ferma al centro del cerchio bianco. Si inginocchia ed inizia a spolverare. Ma che diavolo.. da serial killer è passato a donna delle pulizie? Questo ragazzo non smette mai di sorprendermi.
'Hai intenzione di dirmi cosa stai facendo o ti guarderò fare cenerentola?'
Il mio cuore perde un battito. Ci sono persone che ridono spesso e quando lo fanno mettono allegria, sembra quasi una abitudine. Altre invece ridono solo in occasioni speciali e quando succede rimani ammaliato del loro sorriso, come fosse riservato solo a te. Lui ora ha riso della mia battuta, ma lui non ride mai. Ha riservato questo sorriso, per me.
Tira fuori una collanina con un ciondolo a forma di chiave.
'Qui c'è una piccola serratura, nessuno se n'è mai accorto. Quando io lo vidi trovai affianco una scatolina con 8 chiavi e un biglietto. Ne presi una e la misi dentro alla piccola serratura. Dice mentre faceva esattamente quello che ha detto.
'E trovai questo' Dopo un giro di chiave siamo costretti a spostarci. L'interno nero del cerchio si alza e si sposta a lato. Una voragine si forma e curiosa cerco di guardare dentro.
'C'è una scala, vieni.'
Scendiamo la piccola scala attaccata al muro e mi ritrovo in un enorme stanza. Sembra quasi una casa. Un grande salotto con un divano marrone e una tv. Una cucina, che si affaccia al salotto, completamente nera e bianca. Seguo Riccardo che mi porta in un altra stanza. È una camera da letto. Un armadio bianco ed i mobili dello stesso colore contornano il grande letto a baldacchino. Una piccola porta spunta dalla parte più lontana della stanza, scommetto che sia il bagno.
'Cosa significa tutto questo?' chiedo mentre mi guardo attorno stupita.
'Non so perché esista questo posto. Stiamo cercando di scoprirlo e ogni Venerdì sera ci troviamo qui a discuterne. Spesso le nostre riunioni si sfociano in feste.' dice tralasciando un piccolo sorriso.
Si sdraia sul letto e mi fa spazio indicandomi di sdraiarmi accanto a lui.
Lo faccio e restiamo uno accanto all'altro mentre guardiamo il soffitto. Solo le nostre spalle si sfiorano. È strano quanto prima mi toccava senza problemi ed ora a malapena mi sfiora. Siamo fuoco e giaccio allo stesso tempo, freddi come la notte ma caldi come il tramonto. Non credevo fosse possibile.
'Le altre chiavi?' Dico smorzando il silenzio.
'Erano 8. Le ho distribuite. Io, Mike, Nic, Lollo e Zoe. Quest'anno la nuova sei tu.' dice spostando lo sguardo verso di me. Provo a non girarmi anche se mi risulta difficile. Il suo sguardo è sia provocatorio che innocuo.
'E Vittoria?' chiedo rimanendo voltata verso il soffitto.
'Devo pensarci.' dice sussurrando.
Sposto il mio sguardo su di lui. siamo così vicini che i nostri nasi si sfiorano. Quante volte da piccoli ci siamo chiesti 'come capirò qual' è il momento di baciare qualcuno?'. Ce lo siamo sempre chiesti perché nessuno ce lo ha mai spiegato. A scuola non ti educano il cuore, a casa è troppo imbarazzante e tra amici è quasi inutile, poiché chi ha già baciato non ha l'esperienza e gli strumenti per spiegartelo e chi non lo ha mai fatto si pone la tua stessa domanda. Nessuno sa dire com'è fino a che non si ritrova davanti ad esso. e solo in quel preciso istante è capace i spiegare le emozioni, gli istinti e trova tutte le risposte alle sue domande. Poi è come se il cervello resettasse tutto. finito quell'istante non riesci più a descriverlo, a capirlo. questo perché certe cose si provano solo con il cuore, e il cuore non ha memoria.
Mentre guardo il ragazzo sdraiato davanti a me so che questo è il momento giusto eppure mi giro verso il soffitto sospirando. mi sono dimenticata di uno cosa: quando ti piace una persona il primo bacio verrà descritto solo con una parola, a prescindere di quanto sia durato o di come sia stato dato.... intenso. A volte questa intensità spaventa. a me spaventa perché è qualcosa che non rientra nelle mie categorie mentali.. ecco perché ora sto guardando il soffitto.
'Se hai dato le chiavi anche a Mike e Zoe perché non ti siedi anche con loro?' chiedo cercando di riattivare la mia parte razionale.
'Diciamo che non siamo grandi amici ma ci sopportiamo' risponde.
'Ma non sei obbligato a stare con loro no?' dico scrollando le spalle.
'Guarda che l'ho capito che hai paura di baciarmi' sbotta all'improvviso Riccardo. Mi giro verso di lui. colpita e affondata. Ma non gli darò questa soddisfazione.
'Assolutamente no! è solo che..' dico cercando di trovare le parole mentre gesticolo. Lui annuisce aspettano una risposta plausibile che non arriverà mai. mi arrendo con un sospiro mentre lui sorride. si avvicina a me, di nuovo, e la sua mano si sposta sotto il mio mento spostandolo verso di lui. posso sentire il suo respiro sulle mie labbra.
'Per una volta.. non pensare' dice sussurrando. Muove il suo naso contro il mio e si avvicina lentamente alle mie labbra. Porto una mano sul suo braccio e le nostre labbra, finalmente, si toccano.
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LOST- L'unico ostacolo sei tu
FanfictionCredevo di non avere via di uscita. Temevo di essermi persa. Di essere affogata nelle mie stesse paure e in quelle degli altri. Avevo paura che la solitudine, la via di fuga che stavo cercando, mi stesse portando verso un vicolo buio. In quel posto...