Un flusso continuo di studenti si propaga nei corridoi. Sono appoggiata ad un armadietto con affianco Vittoria. Noto Cosimo che esce da un aula. Tiene dei libri vicino al petto e sembra che non voglia essere visto da nessuno. Quando si dirige verso l'armadietto un ragazzo gli va incontro per parlargli. Si sorprende ma poi fa finta di nulla. Apre l'armadietto e infila tutti i libri scambiandoli con degli altri più leggeri. Lo chiude e continua la conversazione come se non fosse nulla.
'Com'è andata la lezione? ' dice Vittoria dopo aver tolto l'attenzione ad una ragazza vestita da cheerleader ed essersi voltata verso di me. Questa scuola è una brutta copia di quelle americane. Scrollai le spalle.
'Noiosa' rispondo con poco entusiasmo. Al momento vorrei solo uscire da scuola e fare una camminata con le cuffie nelle orecchie.
'Anche la mia... però ho visto un figo' dice con gli occhi a cuore. Ridacchio e le rivolgo attenzione per un po'.
'Ah si? ' dico sarcastica. Anche se la cosa non mi ha sorpreso più di tanto.
'Sii, si chiama Andrea è nuovo anche lui ' dice entusiasta.
'Ci hai parlato almeno? '
'Ma che scherzi?! Nono, prima devo sentire cosa dicono su di lui e poi vedrò'
'Ma è nuovo! Non penso che ci siano già dei gossip in giro... e poi scusa che ti importa? Se a te piace dovresti provarci. ' dico sinceramente. Non ho mai badato ai gossip. Forse perché li hanno usati anche su di me in modo poco carino. In ogni caso tutto quello che la gente dice non è mai quello che sei tu per davvero. Mentre guardo vittoria in attesa di una risposta, noto che la ragazza dietro di noi si sposta sempre verso di più verso l'armadietto. Credo che se continui così ci entrerà dentro. Ma perché si comporta così? Cerco di seguire il suo sguardo ed un gruppo di ragazzi attira la mia attenzione.
'Li stai guardando anche tu? ' dice Vittoria ammaliata.
'Sì' rispondo decisa.
Un ragazzo alto con i capelli ricci e due occhi color smeraldo ride indisturbato facendo spuntare due fossette sulle guance. La battuta viene da un ragazzo affianco leggermente più basso di lui con due occhi azzurri e capelli biondi tirati all'insù. Sembra quasi un bimbo ma il pearcing sul labbro lo rende così attraente che la figura del bimbo la scordi proprio. Davanti a loro invece, con uno sguardo cupo e assente, si trova un altro ragazzo. Le persone lo guardano e si spostano il più lontano possibile da lui, abbassando lo sguardo, creando una voragine intorno. Occhi blu come il mare in tempesta, passo deciso e capelli mori arruffati. Se non fosse per quest'ultimo gli altri passerebbero quasi inosservati. La ragazza che mi era di fianco durante le lezioni si avvicina a me.
'Non ti conviene fissarlo. ' Dice toccandomi un braccio per guardarla.
'Perché? ' domando incuriosita.
'E' pericoloso' risponde seria. Mi trattengo dal non riderle in faccia.
'E' solo un ragazzo' dico scuotendo la testa. Lei alza gli occhi al cielo e se ne va. Mi volto di nuovo verso il corridoio ma i ragazzi non ci sono più. Vittoria mi chiama per andare a fare un giro ed io accetto. Attraversiamo tutta la scuola, compreso il giardino. Usciamo dal cancello e camminiamo sul marciapiede. Sono quasi tentata di chiedere a Vittoria se sa qualcosa riguardo quel ragazzo pericoloso ma poi mi ricordo che è nuova, come me. Arriviamo di fronte ad un locale molto accogliente ed entriamo.
'Hai già scelto il corso che vuoi frequentare? ' dice sedendosi di fronte a me.
Scuoto la testa. Siamo nella caffetteria affianco alla scuola e ci stiamo conoscendo. Siamo più simili di quanto sembra e avere un'amica come lei al mio fianco non mi fa di certo male.
'Forse sceglierò canto' dico subito dopo aver ordinato un frappe al cioccolato
'Io sono indecisa tra... Aspetta. Sai cantare? '
Sorrido e annuisco.
'Mi è sempre piaciuto farlo e non stono così tanto' dico sollevando le spalle.
'Beh lo spero per te' dice dopo aver preso un sorso dal suo cappuccino.
Rido. Sicuramente non mi presenterei bene se quando devo cantare inizio a stonare come una gallina a cui hanno appena strizzato il collo.
Il campanello della porta inizia a tintinnare annunciando l'entrata di una persona. I tre ragazzi di prima entrano e si accomodano al tavolo dietro di noi.
'Sono dietro di me' dice sussurrando eccitata. Sorrido per il suo essere ingenua.
'Mi sono davanti' dico contagiata dal suo entusiasmo.
Essendo una di fronte all'altra, una delle due avrebbe visto le persone al tavolo consecutivo, di fronte. È toccato a me. Il ragazzo con gli occhi color mare si mise proprio nella panchina attaccata al muro. Lui lo vedo di faccia mentre gli altri li vedo di schiena. 'Non ti conviene fissarlo' le parole di Zoe mi tornano in mente ma la mia curiosità mi spinge ad osservarlo sempre di più. Solo ora noto che le sue labbra sono più carnose rispetto a quelle degli altri ragazzi.
Ad un tratto lui alza lo sguardo e incontra il mio. Mille brividi attraversano il mio corpo. Il suo sguardo mi inchioda sul posto e rimango a guardarlo incuriosita. Non ho paura di lui come gli altri. forse perché non so nulla sul suo conto o forse perché ne sono particolarmente attratta. La sua lingua passa sul suo labbro inferiore e questa cosa è maledettamente eccitante da guardare. Decido che è ora di togliere il disturbo. Mi alzo senza smettere di guardarlo ma nemmeno lui distoglie lo sguardo dai miei occhi.
'Andiamo Vittoria' dico con voce autoritaria.
Lei non se lo fa ripetere due volte e usciamo forse troppo velocemente dalla caffetteria.
STAI LEGGENDO
LOST- L'unico ostacolo sei tu
Fiksi PenggemarCredevo di non avere via di uscita. Temevo di essermi persa. Di essere affogata nelle mie stesse paure e in quelle degli altri. Avevo paura che la solitudine, la via di fuga che stavo cercando, mi stesse portando verso un vicolo buio. In quel posto...