MIKE
La pistola che impugno fra le mani è fredda e pesante. le mie mani non sanno come gestirla, sembra che la sua superficie scotti ogni parte morale della mia mente. La casa in cui mi trovo è piena di polvere, i muri sono erano di un giallo acceso che prima esprimeva felicità. il muro d'ingresso è completamente frantumato e all'esterno granate e colpi di pistola riempiono la simulazione in cui ci troviamo. Federica mi raggiunge a passo svelto e mi affianca.
'Ehi, dobbiamo uscire di qui. Forse troveremo un altro rifugio.'
Scuoto la testa e mi avvino sempre di più al muro, come se potessi scappare da quell'inferno. Un'ora fa è arrivata la notizia della terza prova, la mia. Ho paura della guerra. Ma non è la paura che abbiamo tutti, è più profonda. la guerra porta via tutto ciò a cui tieni, anche le cose materiali. A me ha portato via un fratello. Una storia troppo difficile da ricordare. Mi guardo intorno per cercare una via d'uscita e noto una cornice con dentro una foto. Una bambina gioca con il suo cagnolino mentre i suoi genitori la guardano sorridendo. Forse sono loro i proprietari di questa casa. Chissà se sono morti o sono ancora vivi, fuggiti in tempo. Mi volto verso Zoe che respira affannosamente. Nella sfida è chiaramente scritto che non posso avvicinarmi a lei. Questo perchè è l'unica cosa che mi da forza per superare la sfida. Riccardo ha preso il mio posto al suo fianco e da una parte ne sono felice ma dall'altra non mi fido per niente. Lorenzo continua a guardare fuori mentre sua sorella lo segue a ruota. Vittoria è affianco a Federica, indecisa sul da farsi.
'Mike, l'unico modo per finire una guerra è uccidere il nemico. Devi sparare Mike.' dice Federica Mi volto verso di lei.
'Se iniziassimo a sparare noi chi saremmo? I buoni o i cattivi?' chiedo confuso.
Mi guarda con fare comprensivo. Lei riesce sempre a capire tutto subito. Probabilmente la sua prova sarà molto più facile, data la sua intelligenza. A volte penso che ci sia lei dietro tutto questo, o che sappia qualcosa in più ma poi mi rendo conto che non sarebbe in grado di fare una cosa del genere.
'Non è reale Mike. Spara al nemico e lui non morirà davvero. È un illusione.'
Mi guarda negli occhi. Sa essere molto persuasiva, ma con me gli unici occhi che funzionano sono quelli di Zoe. Quegli occhi dove mi ci perdo dentro senza nemmeno volerlo. 'un po' di controllo ' mi ripeto ogni volta che la guardo. Eppure mi sembra così fragile tra le mie braccia, così bisognosa di amore. Anche se è una roccia ha molte cose dentro che non riesce a tirare fuori per sfogarsi. Io che centro in tutte queste cose? Io sono quello che l'aspetterà sempre. Davanti ad un bar, nella camera da letto, davanti a scuola, in macchina, al cinema, fuori dalla porta del bagno. Non mi interessa quanto tempo ci metterà per liberarsi di tutta quella sabbia che appesantisce il suo cuore e copre la sua anima giocherellona. Io la aspetterò perché il mio amore per lei è troppo tenace per fermarsi all'apparenza.
'Usciamo' Senza preavviso Vittoria esce dalla casa e corre verso un frammento di muro rimasto in piedi, opposto alla nostra abitazione. Proprio mentre quando Vittoria sta per arrivare sana e salva, un grido esce dalla sua bocca. Si accascia a terra e gli spari cessano.
'Vittoria no!' Urla Federica al mio fianco. Si alza e cerca di correre verso di lei ma Lorenzo la ferma in tempo.
'Non uscire, potrebbero colpirti.'
Lei si volta con già le lacrime agli occhi. Un'espressione di panico le si dipinge in volto e ribatte contro di lui.
' E vuoi lasciarla li?!' dice urlando.
Cerca di dimenarsi ma Lorenzo è più forte di lei.
'No! Sai benissimo chi deve uscire per far finire tutto questo!'
Federica si volta verso di me. Un peso mi si appoggia sul cuore quando capisco che l'unico che può salvare Vittoria sono io. Chino il capo e penso. E' già morto Nicolò, vuoi far morire qualcun altro? La risposta è più che negativa ma ogni volta che ritrovo la forza, svanisce. Come quando da piccolo catturavo la nebbia, anche se non si può catturare. Riccardo mi distoglie dai miei pensieri e viene verso di me. Si china, appoggia la sua mano sulla mia spalla. I suoi occhi azzurri incontrano i miei e quasi lo maledico per aver lasciato sola la mia ragazza.
'Ti ricordi di quello che ha detto Nicolò su Vittoria? Lo ha detto a noi due, prima della sua prova.'
Aggrotto le sopracciglia e cerco di scavare nei ricordi. Sembra sia passata un eternità e invece è solo qualche giorno. Un Nicolò seduto sul letto con le mani incrociate e i gomiti appoggiati sulle ginocchia mi torna in mente. Annuisco a Riccardo. Nic ci ha chiesto di mantenere una promessa. ' qualunque cosa accada, non proteggete me, proteggete lei. ' Ha detto mentre indicava la rossa che dormiva stringendo il suo cuscino.
'Rispetta la promessa Mike.' conclude Riccardo.
Mi alzo con gli occhi lucidi e mi affaccio all'angolo della porta. Un uomo è esattamente nel mio mirino. Dovrebbe essere lui il mio bersaglio. Mille pensieri mi frullano nella testa.
Impugno la pistola.
E se c'è una moglie che lo aspetta a casa?
Chiudo un occhio per prendere la mira.
E se ha una bambina con cui gioca tutte le sere?
Il mio dito si attorciglia attorno al grilletto.
È un innocente.
La pistola fa su e giù al ritmo del mio respiro.
Non vuole morire.
Trattengo il fiato, chiudo gli occhi e sparo.
Nemmeno Nicolò voleva morire.
Quando li riapro la pistola è svanita e siamo tutti nel salotto della nostra casa.
La chiave della mia collana si illumina di verde ed emette un suono, poi una voce metallica.
'Prova superata'
Tiro un sospiro di sollievo mentre corro verso Zoe e la abbraccio più forte che posso.
'Ti amo' dice. Mi stacco dall'abbraccio e accoppo le mani sulle sue guance. Le do un bacio a stampo e le rispondo sorridendo.
'Anche io.'
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LOST- L'unico ostacolo sei tu
FanfictionCredevo di non avere via di uscita. Temevo di essermi persa. Di essere affogata nelle mie stesse paure e in quelle degli altri. Avevo paura che la solitudine, la via di fuga che stavo cercando, mi stesse portando verso un vicolo buio. In quel posto...