Siamo al secondo piano della scuola e l'ansia sale ad ogni passo che faccio. Mike, poco più avanti di me, si ferma di fronte ad una vetrata. Mi avvicino e noto tantissime foto contornate da una grande corolla di fiori rosa. In ogni foto c'è la stessa ragazza con un piccolo sorriso, anche gli occhi sembra che sorridano. I capelli lunghi mori le ricadono sulle spalle, ogni tanto sciolti e ogni tanto legati in una coda ordinata. Constato dalla divisa di una foto che fu una cheerleader. Un fisico snello e un bel viso, non trovo nulla di brutto in questa ragazza. Me la immagino spensierata mentre fa il tifo per la squadra del liceo o mentre saluta amichevolmente un compagno. Sotto alla vetrata noto una targhetta. Appena la leggo rabbrividisco.
'Giulia Pelagatti. Nata il 5 Aprile 1992 morta il 26 novembre 2017. La scuola ti ricorda come una ragazza piena di vita e pronta ad aiutare chiunque. Sempre nei nostri cuori.'
Mi rivolgo verso Mike che sta guardando me.
'Perché mi hai portato qui? ' dico con un cipiglio sulla fronte.
'Non è morta perché è caduta mentre faceva un esibizione ' dice con tono ironico. D'un tratto collego tutto quello che mi è successo in questi ultimi due giorni. Le persone che lo schivano, la paura e il silenzio che lo circonda, il suo sguardo quando dopo la frase '...' . Mille brividi che percorrono la mia schiena finirono a divulgarsi in tutto il corpo. Riccardo ha ucciso Giulia.
'Come è successo? Perché l'ha fatto? Tu c'eri? ' le domande mi sorgono spontanee e, anche se possono sembrare ingenue, ho bisogno di porle.
'Quante domande Federica! ' mi rimprovera.
'Sai cosa? Credo sia più divertente se fosse lui stesso a risponderti' dice con un sorriso strafottente sul volto. Perché questo ragazzo deve sempre importunarmi con le sue risposte ignobili?
'Smettila. Tu mi hai portato qui per chiarirmi le idee. Rispondi alle domande e finisci quello che hai iniziato. ' dico severa. Odio essere presa in giro e non sarà sicuramente lui a farlo.
Il sorriso svanì sulla sua faccia, una faccia che prenderei a schiaffi in questo momento. La mia determinazione non era prevista ovviamente. Perché tutti mi credono debole? Credo ci sia uno stereotipo comune in questa scuola: 'le ragazze sono deboli'. Ma chi ve l'ha detto? A me trattano come se mi facesse paura perfino l'aria che respiro, una ragazza è stata uccisa per non so quale motivo ed il fatto che io sia l'unica donna nel piano maschile sembra l'avvenimento del secolo. Ma in fondo che cosa cambia da un petto di addominali ad uno con le tette?
'Non ero presente quando è successo. So solo che lui era arrabbiato e l'ha spinta giù dalla finestra del secondo piano. Quella vicina alle foto. '
Incredula lo guardo. Come può essere che il ragazzo che sembra così dolce abbia ucciso una ragazza altrettanto dolce? Mike non era presente durante l'accaduto quindi non può essere per forza vero. Magari sono solo voci... come quelle sulle donne.
'Non puoi esserne sicuro ' dico con un barlume di speranza nella voce. Nonostante tutto spero ancora che la bella luce delle persone si accenda e lasci qualche traccia dentro di loro.
'Senti Federica, non mi interessa se non mi credi. Ti do solo due consigli: non venire qua su spesso, lascia perdere Riccardo.
Dice indicando con le dita i due consigli. Annuisco ma so già che non li avrei seguiti.
Mike cammina a passo svelto giù per le scale. Per stargli dietro devo accelerare il passo e, sbadata come sono, quasi inciampo su uno scalino. Due possenti braccia mi afferrano prima che possa cadere. Alzo la testa per vedere a chi appartengono e noto i capelli biondi che lo contraddistinguono da tutti gli altri. Mi alzo di scatto sapendo che lui è un amico di Riccardo. Mi ricordo però che se sta andando nella direzione opposta alla mia, ciò vuol dire che andrà a vedere le foto di Giulia. Forse c'è una briciola di senso di colpa o di malinconia..
'Cosa ci fai qui?' dico sperando che lui non noti il mio casino mentale.
'Che ragazza coraggiosa!' dice sorridendo e inarcando le sopracciglia.
Si sorprende, probabilmente nessuno gli ha mai rivolto la parola. O meglio, nessuna ragazza.
'Ho fatto una domanda' dico cercando di indirizzarlo al mio discorso. Con fare indisturbato si avvicina a me.
'Non credere che io stia ai tuoi comandi ragazzina!' Sollevai un sopracciglio e trattenni una risata.
'Credi seriamente di farmi paura? ' Si allontanò quasi scottato dalle mie parole.
'Perché non hai paura di noi? ' chiede interrogatorio.
'Perché non credo alle frottole che ci sono in questa scuola. '
Sorride e finalmente noto il vero ragazzo che è dentro di lui. Uno dolce e gentile, non un complice di un omicidio.
'Mi chiamo Lorenzo, Lorenzo Nardi' risponde tranquillo. Sto per rispondergli ma lui mi precede.
'So già come ti chiami Federica Vitale. Sei l'unica persona che rivolge la parola a Riccardo. La tua fama ti precede! '
Lo guardo un po' interdetta dalle sue parole. sono arrivata solo qualche giorno fa e non ho parlato con molti. dubitavo perfino che qualcuno potesse vedermi nei corridoi.
'Posso farti una domanda?' chiede Lorenzo. Annuisco un po' preoccupata di quello che potrebbe chiedermi.
'Perchè proprio Riccardo?' chiede sorridendo. La domanda mi spiazza. perchè proprio Riccardo? perchè ha due occhi che mi ricordano il mare in tempesta e il cielo limpido di Agosto allo stesso tempo. perchè ha i capelli color cioccolato che alla luce sembrano colorarsi di miele. perchè ha due labbra rosee che sembrano i tulipani Olandesi. Perchè vorrei le sue mani soffici accarezzarmi i capelli e il viso. Perchè le nostre menti si sfiorano, si scontrano, si leggono e poi si piacciono. Questa sarebbe la risposta giusta ma nemmeno io sono ancora capace di dirla.
'Non lo so' questo è tutto quello che esce dalle mie labbra. come un sussurro di chi ha immaginato mille cose che non si possono dire. Lorenzo mi sorride e annuisce guardandomi.
'Credo ci rivedremo presto. Ciao Federica' annuncia prima di continuare le scale. lo guardo spostarsi e poi decido di camminare nella direzione opposta mentre le sue parole girano nella mia mente.
'Perchè proprio Riccardo?'
STAI LEGGENDO
LOST- L'unico ostacolo sei tu
FanfictionCredevo di non avere via di uscita. Temevo di essermi persa. Di essere affogata nelle mie stesse paure e in quelle degli altri. Avevo paura che la solitudine, la via di fuga che stavo cercando, mi stesse portando verso un vicolo buio. In quel posto...