Fuori posto

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Tutti i ragazzi mi guardano mentre mi avvio con le mie valige nella stanza in fondo al corridoio. Uno di questi mi colpisce accidentalmente alla spalla.

'Scusa, sei sicura di star andando nella direzione giusta? ' dice con le sopracciglia aggrottate. Il ragazzo alto e moro mi guarda incuriosito e infastidito allo stesso tempo.

'Si. ' rispondo accigliata.

'Ah allora sei tu la ragazza del nostro piano...' dice lui con un sorrisetto al quanto fastidioso. 'Ah lo sapevano già? Ottimo.' Penso infastidita, non mi piace essere riconosciuta per qualcosa che non ha un vero valore.

'Si. ' Risponde di nuovo cercando di ignorarlo. Un giorno mia sorella mi disse che la tattica migliore per farsi lasciare stare da un ragazzo fosse quella di rispondere freddamente, non mostrando interesse. Ma a quanto pare questa volta si sbagliava. A quel ragazzo piacevano le sfide.

'Sai solo dire sì? ' dice con tono quasi aggressivo. Dopo questa risposta, sempre più infastidita, continuo ad utilizzare la tattica consigliatasi da mia sorella, che sembrava alquanto fallimentare.

'Si ' rispondo alterata. allaccio il mio sguardo con quello del ragazzo, abbiamo gli stessi occhi. lui si sposta e colgo l'occasione per camminare via.

'Come ti chiami?' mi chiede alzando la voce per farsi sentire. Mi fermo davanti alla porta della mia stanza e sposto lo sguardo verso il ragazzo sorridendo.

'Non ho un nome per te.' Apro la porta della camera ed entro sentendo le risate degli altri ragazzi che hanno ascoltato la conversazione.

La stanza è tutta blu con un letto, una scrivania, un bagno ed una finestra. Il bagno è completamente bianco e presto si riempie delle mie cose. Mentre tiro fuori diversi libri da uno scatolone afferro una fotografia. Un ragazzo biondo con un sorriso smagliante ha un braccio attorno alle spalle di una me un po' più piccola di quella che sono ora.

'Ancora? è l'ennesima foto che facciamo!' dice il ragazzo sorridendo.

'dai nell'altra sono venuta male!' ribatto

'ma non è vero dai, va benissimo!' risponde lui un po' scocciato senza smettere però di sorridere.

'dai una veloce per favore!' chiedo con gli occhi da cucciolo. lui alza gli occhi al cielo, appoggia il braccio sulle mie spalle e sorride al telefono.

Appoggio la foto sul comodino tornando alla realtà e, su ordine del mio stomaco, mi avvio alla mensa della scuola. Scendo le scale rifiutandomi di prendere l'ascensore, e attraverso un corridoio dove vi è una teca piena di trofei vinti dalla scuola. mi fermo a guardarli e leggo qualche scritta incisa nella base di marmo che sostiene un dei trofei 'Caterina Maggi, premio per la ricerca medica sperimentale'. 'Cavolo deve essere molto intelligente' penso fra me e me.

mi incammino verso le porte della mensa e, una volta preso il pranzo, mi siedo in un tavolo vuoto. la mensa non è ancora piena. D'improvviso si siede di fronte a me una ragazza con i capelli rossi e lunghi. La guardo chiedendomi perché si sia seduta proprio vicino a me quando altri tavoli vuoti sono disponibili.

'Ciao, sono Vittoria. Sei nuova? ' alzo gli occhi all'ennesima affermazione. Avevo quasi dimenticato cosa si provava ad essere la matricola.

'Si nota così tanto? ' dico cercando di non essere scortese. Non mi è facile ma per lei posso fare un tentativo.

'Sei seduta da sola. Ho solo intuito. ' Dice sorridendomi. È molto bella, ha due occhi marroni che fanno da contrasto con la folta chioma rossa. Mi ricorda l'autunno.

'Si sono nuova. Tu? '

'Anche io. In che stanza sei? ' finalmente una persona che può capirmi! Stavo già iniziando a pensare se magari fosse nella camera affianco alla mia, ma poi mi ricordo che la mia è una camera diversa dalle altre.

'374' rispondo. È bastato poche per passare dal sorriso ad una bocca spalancata per la sorpresa. Sgrana gli occhi di colpo e dove bere un goccio d'acqua per riprendersi. Non è poi la fine del mondo... giusto?

'Ok, sono in un piano di soli maschi ma è così scandaloso? '

'Scandaloso? Magari ci fossi io! Questo college e conosciuto anche per gli addominali più scolpiti! ' disse gesticolando. Credo che questa ragazza sia bipolare, prima sembrava tranquilla ed ora sta avendo un attacco di cuore. Però rido immaginandomi lei che come un cane da caccia va alla ricerca della sua prossima preda. Mi ricorda mia sorella.

Finito di mangiare ci alziamo e ci incamminiamo verso l'entrata della scuola. Un signore sulla sessantina fa capolino davanti alle porte. Credo sia il preside. Incrocio le braccia al petto e mi preparo per un discorso in stile Silente per ogni inizio anno ad Hogwards.

'Benvenuti a tutti in questo nuovo anno scolastico. Sono aperte le iscrizioni alla squadra di calcio e cheerleaders! Siete tutti pregati di fare un provino per uno di questi sport. Se non lo fate sono a disposizione corsi di: canto, piano e ballo. Tutti dovrete partecipare a qualcosa. Il foglio delle lezioni vi verrà consegnato in classe. Per quelli nuovi sarà consegnato qui fuori, quindi dovrete entrare dopo.'

Il preside finisce di parlare e la campanella suona. Quasi come fosse previsto. Mentre il preside esce di scena una mandria di studenti con lo zaino sulle spalle si avvia verso la propria aula. Chissà se si stanno accorgendo che tutto ciò che hanno sulle spalle è il loro futuro. Una donna elegante, una professoressa suppongo, si avvicina a noi raggiante.

'Allora ragazzi e ragazze, queste sono le vostre classi e i vostri corsi. Per alcuni di voi abbiamo deciso di mettere programmi avanzati dato un curriculum eccezionale. Federica Carta e Cosimo Barra, voi siete i prescelti. '

Un ragazzo che emette insicurezza ma felicità si avvicina alla prof e lo seguo a ruota. Ritiriamo i nostri fogli e ci sparpagliamo nelle varie aule. Vittoria mi ferma per un braccio.

'Ci incontriamo dopo ok? ' Annuisco anche se non sono sicura se rispetterò l'accordo.

'Prima ora: fisica'

Perfetto, iniziamo con la parte pesante. Vado verso la classe indicata e busso alla porta. Entro solo dopo essere stata invitata a farlo e 23 paia di occhi si girano per guardarmi. Riconosco il ragazzo del corridoio che alza gli occhi al cielo e si gira dalla parte opposta. Il professore mi invita a sedermi nel banco vuoto vicino alla finestra. Attraverso la classe cercando di non incastrarmi fra i banchi. Mi siedo e una ragazza riccia mi affianca.

'Sono Zoe. ' dice guardandomi. Ha degli occhi enormi che adoro ma sotto sotto mi inquietano.

Dopo la breve conversazione torna a prendere appunti. Dovrei farlo pure io ma un banco vuoto poco distante da me attira la mia attenzione. Chi dovrebbe esserci lì?

LOST- L'unico ostacolo sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora